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Uno “Spirito porcello” apre Venezia 2024

Fan in delirio per il cast di “Beetlejuice Beetlejuice” di Tim Burton che ha inaugurato la edizione numero 81 della Mostra del Cinema. Jenna “Mercoledì” Ortega ruba la scena a Monica Bellucci e Michael Keaton. Il film nelle sale dal 5 settembre
«Non ho fatto il sequel per soldi», precisa il regista. «Non ho mai capito perché abbia avuto così successo». «Volevo fare un film emotivo su una famiglia strana, l’esperienza di “Mercoledì” e l’incontro con Jenna Ortega sono stati fondamentali»

Fan in delirio per l’arrivo alla Mostra del Cinema di Venezia del cast di Beetlejuice Beetlejuice di Tim Burton. L’entusiasmo era alle stelle quando il cast del nuovo film del regista statunitense ha fatto il suo ingresso al palazzo del Casino. Monica Bellucci ha aperto le danze con la sua inconfondibile eleganza, indossando occhiali da sole e un tubino nero a pois bianchi. Subito dopo, Justin Theroux e Willem Dafoe, entrambi in completo nero e occhiali da sole, hanno catturato l’attenzione del pubblico.

La giovane e talentuosa Jenna Ortega, con un completo pantalone e giacca doppiopetto bordeaux, ha rubato la scena ai suoi colleghi, incantando i fan, molti dei quali erano lì già dalle prime ore del mattino con i poster di Mercoledì, la serie Netflix che l’ha consacrata al grande pubblico. Catherine O’Hara, indimenticabile interprete di Mamma, ho perso l’aereo, ha sfoggiato una tuta a righe bianca e nera e il suo inconfondibile sorriso. Infine, Michael Keaton e Tim Burton hanno concluso la sfilata, fermandosi con i fan per scattare foto e firmare autografi.

IL FILM

Trentasei anni dopo aver affascinato, divertito e spaventato gli spettatori, lo “spiritello porcello” di Tim Burton torna al cinema in pompa magna: con un sequel, Beetlejuice Beetlejuice, che ieri sera ha aperto la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, diretta da Alberto Barbera. «Sono entusiasta», ha dichiarato il regista che qui nel 2007 ricevette il Leone d’oro alla carriera. «Significa molto per me avere la prima mondiale di questo film alla Mostra di Venezia». Il film arriverà nelle sale italiane il 5 settembre.

Così a distanza di 35 anni, dopo aver rifiutato di girare i sequel di Edward Mani di Forbice e Nightmare Before Christmas, Burton ci delizia con questa scatenato luna park in cui è meraviglioso ed esilarante perdersi. Beetlejuice Beetlejuice è una saga familiare, però in trip. Tre generazioni di casa Deetz tornano nell’immaginaria contea di Winter River, nel Connecticut. 

Ancora ossessionata da Beetlejuice (Michael Keaton), la vita di Lydia (Winona Ryder) viene sconvolta quando la sua ribelle figlia adolescente, Astrid (Jenna Ortega), scopre in soffitta il misterioso modello della città e il portale per l’Aldilà viene accidentalmente aperto. Con problemi in agguato in entrambi i mondi, è solo questione di tempo prima che qualcuno dica il nome di Beetlejuice tre volte e il dispettoso demone torni a scatenare la sua personalissima versione del caos.

L’IDEA DEL SEQUEL

Uscito nel 1988, Beetlejuice – Spiritello porcello divenne immediatamente un film di culto ed è tuttora uno dei lavori più noti di Tim Burton. Commedia dai toni cupi e grotteschi, il film incassò oltre 74 milioni di dollari a fronte di un budget di 15 milioni di dollari, si aggiudicò l’Oscar per il miglior trucco nel 1989 e ha dato vita a una serie televisiva animata intitolata In che mondo stai Beetlejuice? e a un musical teatrale.

«Amo Beetlejuice ma non ho mai capito perché abbia avuto così successo. Non ho girato il sequel per soldi», ha sottolineato Tim Burton alla conferenza stampa di presentazione del film a Venezia. Secondo il regista, «l’idea di un sequel è venuta fuori molte volte: giravano anche varie sceneggiature. Ma ho sempre pensato che se dovevamo farlo dovevamo farlo bene e con l’approvazione di Michael, Catherine e Winona. Se non fossero stati tutti d’accordo non l’avrei fatto». 

Burton considera il film molto speciale e lo ha sempre guardato dal punto di vista di Lydia. «Ho iniziato a pensare a come si sarebbe svolta la sua vita: passare dall’essere una tosta ragazzina goth a un’adulta. Cosa le è successo in trentacinque anni? Cosa succede a tutti noi? A volte, invecchiando, perdiamo un po’ parte di noi, prendiamo una certa strada, facciamo un certo viaggio, abbiamo varie relazioni, e tutto questo ci cambia. Mi identificavo con Lydia allora e mi identifico con lei adesso».

«Questo nuovo film è anche molto personale per me», ha proseguito Burton. «In parte perché ha lo stesso spirito del primo: molta improvvisazione, molti effetti speciali non digitali e semplicemente molta libertà di fare quello che volevo fare. Mi ha ricordato il vero motivo per cui mi piace fare film. E il cast, non solo Michael, Catherine e Winona, ma anche Jenna, Justin, Monica, Willem, lo ha reso un film per me molto speciale». D’altronde è proprio grazie al set di questo film se Tim Burton e Monica Bellucci si sono conosciuti e sono diventati una coppia, ormai amatissima dai fan.

«Negli ultimi anni sono rimasto deluso dall’industria cinematografica, dovevo fare qualcosa che venisse dal cuore», ha commentato il regista. «Quando si invecchia la vita prende direzioni diverse da quelle preventivate e forse mi ero perso anche io: ora credo di essermi ritrovato con questo film. Volevo fare un film emotivo su una famiglia strana, l’esperienza di Mercoledì e l’incontro con Jenna Ortega sono stati fondamentali».

IL CAST

Il cast di Beetlejuice torna al completo in questo sequel e si arricchisce di nuovi volti, ognuno fondamentale e coinvolto anche nella realizzazione del film. «Molte volte il finale non era scritto, ho giocato assai con gli attori: tutti hanno dato un contribuito, energia», ha rivelato Burton.

Michael Keaton è ancora il volto dello spiritello che dà il titolo al film ma che, l’attore tiene a precisare, non è il vero protagonista. Nell’originale del 1988, il personaggio appariva sullo schermo solo per 17 minuti e Michael Keaton è sempre stato convinto che il sequel dovesse mantenere questo equilibrio. «Penso che il personaggio di Beetlejuice non guidi la storia tanto quanto lo faceva nel primo. Fa più parte della trama in questo film rispetto al primo, che invece è un caso in cui questa cosa arriva e guida un po’ il film». 

Michael Keaton ha definito il film «un’opera d’arte unica, oggi ci sono poche opportunità di far parte di qualcosa del genere». «Il mio Beetlejuice è maturato», ha scherzato. «Per quanto fosse suadente e affascinante nel primo capitolo ora lo è di più, complice il suo senso sociale e il rispetto del politicamente corretto… Ha scoperto un lato nuovo grazie alla ex moglie Dolores: non ha paura di nulla tranne che di lei».

Insieme a lui tornano Winona Ryder e Catherine O’Hara, mentre tra i nuovi attori figurano Willem Dafoe, Justin Theroux, Monica Bellucci e Jenna Ortega, amatissima per il ruolo di Mercoledì nell’omonima serie Netflix creata da Tim Burton che qui ha cercato «di creare un personaggio unico, determinato, con una rabbia che viene da un posto diverso da quella di Lydia».

«Beetlejuice Beetlejuice parla di donne, tre generazioni che si amano e si supportano, in ossequio al grande impatto che le donne oggi hanno sulla società», ha detto Monica Bellucci in conferenza stampa. Poi ha parlato del compagno come di «un artista in grado di creare situazioni spaventose e divertenti, e questo mi ha aiutato a creare la mia creatura, Dolores, al contempo cattiva e affascinante. Una metafora della vita, tutti noi abbiamo cicatrici emotive». L’attrice ha rivelato di aver «sempre adorato il mondo dei fumetti» e di aver «scoperto Mario Bava grazie a Burton».

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