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TV. Paolo Conte e Beach Boys

– Film e serie tv in uscita nella settimana dal 20 al 26 maggio. Rai3 trasmette il docufilm sul concerto dell’avvocato di Asti alla Scala. Disney+ ricostruisce la storia dei leggendari “ragazzi di spiaggia”
– Sui Ra1 la fiction dedicata a Guglielmo Marconi. La spy-story “Il simpatizzante” su Sky. Su Paramount+ la stagione finale di “Evil”, su Prime Video chiude “Dom”. Su Netflix “Atlas”, l’action thriller con Jennifer Lopez

“Marconi, l’uomo che ha connesso il mondo” (da lunedì 20 maggio su Rai1) 

«Marconi creava ponti, non muri, e men che meno aveva velleità che le sue invenzioni potessero diventare distruttive. La maggior parte delle grandi invenzioni tecnologiche vengono dal campo militare e bellico e invece lui ne fa una delle più grandi dell’umanità per uno scopo civile, puramente civile». Con queste parole Stefano Accorsi descrive lo scienziato e imprenditore, padre della telegrafia senza fili, inventore della radio e pioniere delle moderne telecomunicazioni, premio Nobel per la Fisica nel 1909 a cui dà il volto (assieme a Nicolas Maupas nella versione giovane) nella miniserie in arrivo su Rai1 il 20 e il 21 maggio Marconi, l’uomo che ha connesso il mondo. Nel cast della fiction, per la regia di Lucio Pellegrini, anche Ludovica Martino (Isabella Gordon), Alessio Vassallo (Achille Martinucci), Flavio Furno (Giuseppe Bottai), Cecilia Bertozzi (Maria Cristina Marconi), Massimo de Santis (Umberto De Riva). E con Fortunato Cerlino nel ruolo di Benito Mussolini.

«Senza Marconi uomo geniale, noi, la Rai ma anche la Bbc, non saremmo qui», spiega Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Fiction. «Perché era geniale, eclettico ma posso dire anche poetico, dentro l’invenzione c’è l’inventio latina, l’immagine e quella, secondo me, è vera poesia! Il biopic non è mai facile e ringrazio Stefano Accorsi che non fatto una semplice mimesi ma ci ha restituito il suo grande dinamismo e il suo magnetismo».

«Mi sembra che in questa serie venga fuori il grande problema etico e morale che si pone Marconi sul fascismo», interviene Accorsi. «Quando gli chiedono di fabbricare il famigerato “raggio della morte” che compariva anche sui fumetti dell’epoca, lui non solo non lo realizza ma viene anche controllato e spiato, così come raccontiamo, perché non capivano a cosa stesse lavorando». E ancora: «È bello che nella miniserie si racconti questa parte meno conosciuta ovvero del suo conflitto con il potere, quando il potere ha cercato di prevaricare un’idea di scienza libera».

L’accurata ricostruzione storica è stata possibile soprattutto grazie alla consulenza della famiglia Marconi. «Con loro abbiamo passato interi pomeriggi per scoprire l’uomo privato. E poi ovviamente grazie alla Fondazione Guglielmo Marconi che ci ha seguito nella scrittura e ci ha permesso di girare a Villa Griffone, la casa in cui Marconi ha vissuto da giovane e dove ha sperimentato la prima trasmissione di telegrafia senza fili, e di girare con le attrezzature originali e ancora funzionanti». Una menzione speciale per il mitico panfilo Elettra, la casa-laboratorio su cui Marconi ha lavorato e vissuto negli ultimi anni della sua vita e non esiste più: «Per girare abbiamo ricostruito in studio un modello di ben 27 metri di lunghezza e speriamo un domani di poterlo mettere a disposizione del pubblico».

“Il simpatizzante” (da lunedì 20 maggio su Sky Atlantic)

Tratta dall’omonimo romanzo di Viet Thanh Nguyen, e con Robert Downey Jr. in quattro diversi ruoli, Il Simpatizzante arriva su Sky Atlantic il 20 maggio con due episodi a settimana. Al centro della trama, una spia comunista infiltrata nell’esercito del Vietnam del Sud. Costretto all’esilio in una comunità di rifugiati negli Stati Uniti, l’uomo continua segretamente la sua attività di spionaggio per conto dei Vietcong.

“Paolo Conte alla Scala, il Maestro è nell’anima” (giovedì 23 maggio su Rai3)

l film documentario Paolo Conte alla Scala, il Maestro è nell’anima andrà in onda giovedì 23 maggio, in prima serata, alle 21.20 su Rai3. Ideato da Caterina Caselli, per la regia di Giorgio Testi e prodotto da SugarPlay, il docufilm è stato presentato al Torino Film Festival e ha avuto un’anteprima al cinema nel dicembre 2023, con distribuzione Medusa film. Questa fruizione ampia, contemporanea e multipiattaforma nasce dall’intuizione di Sugar di rendere disponibile un’esperienza finora esclusiva, vissuta dai pochi che hanno potuto essere presenti al concerto evento tenutosi nel febbraio del 2023, e dal desiderio di celebrare uno dei massimi autori della canzone in lingua italiana. Paolo Conte alla Scala, il Maestro è nell’anima è disponibile anche in formato doppio vinile con poster e doppio cd ed è anche un podcast. Scritto e raccontato da Giulia Cavaliere, in ogni puntata una canzone innesca un’intervista a ospiti (Caterina Caselli, Francesco De Gregori, Lucio Corsi, Francesco Bianconi, Dente, Colapesce e Dimartino, Mahmood, la linguista Beatrice Cristalli), un’esplorazione in presa diretta del mondo musicale e narrativa del Maestro. Ospite d’eccezione: Paolo Conte in persona.

Paolo Conte racconta il suo approccio sinestetico alla scrittura delle canzoni, come un pittore che si approccia a dipingere: «Scrivo sempre prima la musica. Solo in un secondo tempo mi occupo delle parole. Che, forse, nascono dalla musica stessa che mette in movimento qualcosa nella fantasia, una sorta di imprinting che non è sentimentale, ma è fatto di colori, di luci, di ombre. Un gioco anche pittorico. Non faccio mai autobiografismo, non mi piace. Molti pensano che per la canzone Max mi sia ispirato a qualcuno in particolare, ma non è così. Avevo la musica e non avevo idea di che testo scrivere. Poi ho immaginato quest’uomo, alto due metri, spalle larghe, che fa un mestiere pericoloso. In Olanda quel brano ebbe molto successo e tante mamme chiamarono i loro figli Max. Quando mi chiesero chi fosse davvero, dissi la verità. So di averle deluse. Quando scrivo i testi delle canzoni creo dei personaggi, ma anche dei paesaggi. Mi considero uno dei pochi paesaggisti nel mondo della canzone».

“The Beach Boys” (da venerdì 24 maggio su Disney+)

Nelle storie del rock Pet sounds è considerato unanimemente uno dei dischi più importanti di tutti i tempi. Time e New Musical Express arrivarono a considerarlo il migliore, Rolling Stone il secondo, i Beatles lo usarono come ispirazione per Sgt. Pepper’s lonely hearts club bands. Ma uscì il 16 maggio 1966, insieme a Blonde on blonde e poco prima di Revolver e fu considerato più un disco solista di Brian Wilson che uno dei vecchi (si fa per dire) e cari Beach Boys, risultando un insuccesso commerciale che spinse nel baratro della depressione il genio Brian Wilson. È una dalle verità che più fanno riflettere nel docufilm The Beach Boys, dal 24 maggio in streaming su Disney+, forte di filmati ed interviste inedite a Brian Wilson, Mike Love, Al Jardine, ma anche a David Marks e Bruce Johnston entrati successivamente nella band, e fan del gruppo come Lindsey Buckingham (Fleetwood Mac), Janelle Monáe, Ryan Tedder (OneRepublic) e Don Was.

Tra onde alte, ragazze in bikini e sole della California i tre fratelli Wilson, il cugino Love e l’amico di famiglia Jardine cambiarono la surf music: fino a quel momento era stata strumentale, con loro divenne anche vocale. Surfin’ (1962) mise in mare il quintetto di Hawthorne, Los Angeles, lasciando che si andassero ad arenare su spiagge poco frequentate i Ventures e Dick Dale: un suono nuovo stava nascendo. Anzi un mondo nuovo che, nello stesso collegamento on line, Al Jardine, classe 1961, voce solista in hit come Help me e Rhonda, entrato ed uscito più volte dai B.B., di cui oggi ripropone il repertorio con l’Endless Summer Band, ricorda ma non rimpiange: «Nel docufilm si raccontano decadi magnifiche, bei tempi, grandi armonie, ma anche i nuovi fans». Gli dà man forte Mike Love, primo frontman e paroliere dell’ensemble, voce solista di Surfin Usa e I get around: «È la storia di una carriera, di una fenomenale opportunità, di una riunione comunque gioiosa: quando ci ritroviamo scompaiono le incomprensioni e ritroviamo le armonie, l’amore e il rispetto. La nostra è una vicenda di armonie vocali e di positività, di buone vibrazioni per dirla con il titolo di una nostra canzone. Nel mondo oggi c’è troppa negatività, guerre, invasioni… tutte le cose contro cui manifestavamo già negli anni Sessanta. Il mio slogan è ancora quello: peace and love. Il flower power è l’unico potere possibile».

A 83 anni, la camicia hawaiana di ordinanza ed il berretto da baseball, Mike incarna davvero quel sogno che presto si complicò. Messaggeri dell’era dell’Acquario, i B.B. iniziarono con armonie vocali, capelli corti e facce pulite, ma in realtà più che in mare facevano surf nella psiche e in stagioni complesse. Si fecero crescere i capelli e le barbe e, soprattutto, inseguirono «una musica che avesse il suono del cielo». Brian Wilson, il genio, finì prigioniero della sua stessa mente, oggi è affetto da demenza ed è stato messo sotto custodia legale per ordine di un giudice. Suo fratello Dennis, il batterista, scomparso nel 1983, si lasciò stregare da Charlie Manson. Carl, il più piccolo della famiglia, per molti il miglior cantante, la voce del capolavoro God only knows, obiettore di coscienza per non andare a combattere in Vietnam, è morto nel 1998.

“Atlas” (venerdì 24 maggio su Netflix)

E come non citare il nuovo e attesissimo film con Jennifer Lopez, Atlas. Si tratta di un action thriller futuristico ambientato nello spazio scritto da Leo Sardarian e Aron Eli Coleite e diretto da Brad Peyton. La storia è quella di Atlas Shepherd (Jennifer Lopez), una brillante ma misantropa analista di dati con una profonda sfiducia nell’intelligenza artificiale. Atlas si unisce a una missione per catturare un robot rinnegato con cui condivide un misterioso passato. Ma quando i piani vanno a rotoli, la sua unica speranza di salvare il futuro dell’umanità dall’intelligenza artificiale è fidarsi proprio di questa.

“Evil 4” (da venerdì 24 maggio su Paramount+)

Disponibile dal 24 maggio, la stagione finale della serie vede ancora una volta protagonisti Evil, Kristen, David e Ben. Leland tenta di convincere Kristen a crescere un bambino anticristo concepito con il suo ovulo. David viene reclutato dai servizi segreti del Vaticano per la sua capacità paranormale di individuare il male, Ben viene colpito da un fascio di ioni che gli provoca visioni di un demone che lo deride. Intanto, la parrocchia ha deciso di sciogliere la squadra per mancanza di fondi.

“Dom 3” (da venerdì 24 maggio su Prime Video)

Il 24 maggio arriva la stagione finale di Dom. Pedro, in fuga dalla polizia, trova rifugio nella favela di Rocinha, ma viene minacciato dagli spacciatori. Il padre Victor Dantas deve provare a salvarlo, ma il cancro ai polmoni procede inesorabile

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