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Ste, la regina nera della Notte della Taranta

– La cantante campano-nigeriana dalla voce potente e rabbiosa presenterà il nuovo singolo “Lose control” stasera nel concertone di Melpignano: un mix di Rihanna, Etta James, Pino Daniele e Giulietta Sacco
– «Canto l’amore in tutte le sue forme. Sono gay e nera. Mi vesto da maschiaccio e non posso fare altrimenti». Geolier, Angelina Mango e Gaia gli altri ospiti dell’edizione “concertata” da Shablo. Diretta Rai3 dalle 21.20

Da Lagos, in Nigeria, dove è nata nell’agosto del 1996, a Castel Volturno, con una voce prodigiosa che la fa spopolare sui social, le ha consegnato lo scettro di regina della Notte della Taranta, le fa sognare Sanremo e il riscatto del luogo in cui vive: Villaggio Coppola. È la storia di Stephani Ojemba, in arte semplicemente Ste, una cantante che mischia Rihanna, Etta James, Pino Daniele e Giulietta Sacco, soul, jazz e i classici della musica napoletana, la cartina di tornasole della sua vita.

A Melpignano, in occasione della XXVII edizione della Notte della taranta, trasmessa stasera alle 21.20 in diretta da Rai3 e Radio2, Ste presenterà il nuovo singolo Lose control, ed un accenno a cappella a Tammuriata nera. Sarà il simbolo dell’integrazione possibile e felice.

L’arrivo in Italia

Ste, infatti, è nata 28 anni fa in Nigeria, ma già a sedici mesi ha lasciato l’Africa in braccio a mamma Ada. La destinazione del loro viaggio è stata Napoli dove, in cerca di una vita migliore per lei e la figlia, la mamma single si è subito rimboccata le maniche lavorando prima come donna delle pulizie e poi come badante. Questo, fino a quando il parroco del Villaggio Coppola, a Castel Volturno, non mette in contatto mamma e figlia con la famiglia di Angelina e Vincenzo Ruoppo. 

«È stata la svolta della nostra vita: una vera e propria fortuna», racconta Ste. «In pratica, Vincenzo e Angelina ci hanno adottato: sono state delle persone meravigliose che hanno allargato la loro famiglia aprendoci le porte della loro casa e dei loro cuori senza farci uscire più. Grazie a loro, ho vissuto, assieme ad Arca, la mia sorella acquisita, una infanzia bellissima, serena, circondata da tanto amore, anche a scuola e in parrocchia, i luoghi dove ho maturato le mie due passioni artistiche: la musica e il disegno».

«Con “papà Vincenzo” e “mamma Angelina” ho scoperto il conforto della lingua napoletana guardando e riguardando i film di Totò e Sophia Loren», continua. «Quelle parole sono per me la massima forma di eleganza possibile. Con lei che non c’è più guardavo Sanremo: quanto vorrei poter salire su quel palco. Sarebbe bello se…” e le parole le si fermano in gola perché l’emozione e l’amore prendono il sopravvento. «Quello cerco di cantare nel mio disco: l’amore in tutte le sue forme. Sono gay e nera. Mi vesto da maschiaccio e non posso fare altrimenti, sono fatta così. I giudizi degli altri? Certo sono pesati ma cerco di vivere tutto in modo positivo. All’intolleranza e agli sguardi di indifferenza non mi applico proprio».

Gli inizi

La sua carriera comincia inizia a 18 anni in un pub sempre di Villaggio Coppola: il Whoop, dove il gestore, uno dei primi a credere in lei, la chiama ad esibirsi. Poi l’incontro con Massimiliano Ferrara, il suo manager, che le permette di scalare i primi gradini fino ad arrivare all’incisione del suo primo singolo, Ansia, e, successivamente, dei suoi due primi grandi successi che le hanno regalato già una notorietà importante sui social. Il primo può essere considerato il suo manifesto musicale: si intitola T’aggio vuluto bene ed è un mix di due classici napoletani, Reginella e Dicitengello vuje. Canzoni che riflettono la sua vita. «L’unica canzone che non riguarda una mia esperienza personale è Baratro», sottolinea. «L’ho scritta dopo che una mia amica mi ha raccontato una violenza che aveva subito. Mi rivolgo a chi le ha fatto del male. E parlo anche a chi commette forme minime di violenza e non se ne accorge». 

Alla fine dello scorso anno è arrivato Red, nato quasi per caso quando Ste pensò di omaggiare nelle storie di Instagram il successo dal ritornello travolgente I know what you want di Busta Rhymes e Mariah Carey. «Integrai quella canzone con delle parole in napoletano che quel giorno mi furono ispirate da un quadro che ho in camera e che dipinsi con lo sfondo rosso e la figura grigia di una donna nuda». Da Instagram a Tik Tok, l’entusiasmo collettivo l’ha portata a incidere il brano, un mashup che ha colpito anche il rapper Geolier e il sassofonista Andrea Siano, che hanno remixato il brano.

La Notte della Taranta

Adesso è pronta a sorprendere gli spettatori della Notte della Taranta con la sua voce potente e rabbiosa ed il nuovo singolo Lose control che sarà proposto live in anteprima al Concertone di Melpignano in versione “pizzicata”. Il brano è firmato da Ste per il testo, dalla stessa con Shablo, il maestro concertatore di questa edizione, nome d’arte di Pablo Miguel Lombroni Capalbo da Buenos Aires, star del suono urban italiano (Marracash, Guè, Clementino, Noyz Narcos, Madman & Gemitaiz, Guè, Rkomi…).

Oltre a Ste, gli altri ospiti del concertone sono Geoler, Angelina Mango e Gaia. Coreografie affidate a Laccio e le “cancellature” all’esperto Emilio Isgrò, applicate al logo della kermesse ed usate come videoscenografia «nel nome di una potente rinascita del Sud», spiega l’artista.

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