Storia

“Statuto Football Club”, il calcio al ritmo di ska

– La band torinese rilegge canzoni e sigle radio-tv a tema calcistico nel loro tipico stile mod, fra soul e pop. Sfegatati tifosi del Torino per primi hanno affrontato il tema delle tifoserie organizzate
– «Lo spirito degli ultras è un retaggio sacro, ma la collusione con la malavita, sono una deriva e un abominio della mentalità ultras che vanno totalmente contrastate»

Se il calcio si giocasse al ritmo ska degli Statuto, certamente non ci sarebbero associazioni a delinquere di tifosi, una sconfitta non sarebbe vissuta come un dramma o un’onta da lavare, i bastoni ed i coltelli non avrebbero zittito i divertenti e incruenti sfottò d’un tempo.

Sfegatati tifosi del Torino, per primi, nel 1988, gli Statuto hanno firmato una canzone (Ragazzo ultrà) che affronta la tematica delle tifoserie, sempre difese dalla band piemontese. Una fede nella Curva Maratona, quella dove si concentrano i gruppi organizzati della tifoseria granata, che non viene scalfita dalle recenti inchieste giudiziarie che a Milano hanno svelato i risvolti criminali di alcune frange ultrà dell’Inter e del Milan.

«Lo spirito degli ultras è un retaggio sacro, legato alla lealtà, all’appartenenza, all’aggregazione, alla condivisione, alla solidarietà, alla cultura e alla storia; custodia di tradizioni e integrazioni locali, trasmesse con orgoglio e rispetto di generazione in generazione», sostiene Oscar “oSKAr” Giammarinaro, frontman della band. «La rivalità è sacra, così come sacro è il rispetto per l’avversario, del quale si desidera ardentemente la sconfitta. La nostra Ragazzo Ultrà già nel 1988, chiariva l’orgoglio dell’essere ultras e chiedeva a chi ultras non era di non giudicare superficialmente, con criminalizzazioni e demonizzazioni inaccettabili e immeritate. La collusione con la malavita, sono una deriva e un abominio della mentalità ultras che vanno totalmente contrastate».

Supertifosi del Toro. Un amore nato sui campetti di calcio quando a 7 anni Oscar Giammarinaro cominciò a dare calci a un pallone fra i Pulcini del Torino. Continuò ad allenarsi al Filadelfia fino a 13 anni. Non era un asso della pelota, ma si meritò il posto di raccattapalle per la prima squadra nell’anno dell’ultimo scudetto nel ‘76. Per poi entrare negli anni Ottanta nel tifo organizzato del Torino. C’è una sorta di parallelismo fra la “bella storia” degli Statuto e quella della squadra granata. Comprese, purtroppo, le tragedie. «Abbiamo una filosofia identica: l’importante non è vincere, ma essere quello che siamo. Mettercela tutta, puntando sul nostro impegno, sulla coerenza, sull’onestà. È la storia del Toro ed è anche la nostra storia. Le tragedie, in un arco di tempo lungo quarant’anni, ci possono stare…».

Quella di Superga dove nel 1949 scomparve il Grande Torino e finì un sogno. O, ancora, nel 1967 il tragico incidente che costò la vita a Gigi Meroni, investito dall’auto guidata dal futuro presidente Romero. Parallelamente gli Statuto hanno pianto le perdite del bassista Rudy Ruzza, scomparso nel marzo del 2023, e di Xico, il nome d’arte con il quale aveva esordito Ezio Bosso nel primo album degli Statuto, Vacanze del 1988. 

«Con Ezio eravamo compagni al Conservatorio», ricorda Giammarinaro. «Io studiavo contrabbasso al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino e quando ero al quarto anno avevo conosciuto Ezio che faceva le scuole medie. Anche lui studiava contrabbasso. Ricordo che aveva subito manifestato interesse per la musica che ascoltavamo, al nostro modo di vestire e al movimento. Così anche lui aveva cominciato all’epoca a frequentare la nostra piazza, Piazza Statuto. Ezio abbracciò subito l’essere mod e quando con gli Statuto io decisi di non suonare più il basso ma solo di cantare, lui si propose di suonarlo e rimase nella band per circa due anni. Registrò con la band il nostro primo disco. Poi però lasciò il Conservatorio perché ebbe dei problemi con un maestro e decise di studiare altrove, prima in Francia e poi in Austria. Adesso gli abbiamo dedicato i giardini di Piazza Statuto».

Gli Statuto, tutte le foto sono di Andrea Gallins

Accaniti tifosi del Toro. Correva l’anno 1998, quando nel videoclip del loro brano Un Posto al Sole, partecipava tutta la rosa del Torino Calcio al gran completo. Nelle immagini la squadra era impegnata in una partita con la band. Nel 2005 hanno pubblicato il brano Facci un goal, al cui video partecipa anche lo storico attaccante del Torino Paolino Pulici. Con il collega Enrico Ruggeri hanno scritto nel 2010 il brano Controcalcio, che è un omaggio al calcio d’altri tempi. «Una passione che da sempre abbiamo voluto trasmettere al nostro pubblico», sottolinea oSKAr. «Un connubio quello tra calcio e musica che passa dalle gradinate degli stadi ai palchi dei concerti, tra goal e chitarre, note e rigori passa un filo sottile che in questo nuovo disco trova la sua massima rappresentazione».

Il nuovo disco s’intitola Statuto Football Club ed è una raccolta di otto tra canzoni e sigle radio-tv a tema calcistico, riarrangiate con il tipico stile ska-soul-pop che da sempre è il marchio di fabbrica della band. Attraverso leggendarie melodie condivise da più d’una generazione di tifosi, questo progetto ripercorre la storia del calcio italiano minuto per minuto e non solo. «I brani riportano al periodo del calcio e del tifo a misura d’uomo. Ascoltando le sigle dei programmi storici riviviamo il calcio dei riti popolari e familiari della domenica pomeriggio. Cantando le canzoni-metafora calcistica di grande successo, assaporiamo intensamente i travolgenti aspetti romantici che questo gioco e sport può regalare».

Tra le tracce la sigla di Tutto il calcio minuto per minuto e quella di Novantesimo Minuto, passando per la Domenica Sportiva. Nel disco anche le iconicahe La leva calcistica della classe ’68 di Francesco De Gregori e Una vita da mediano di Ligabue. La divertente La partita di pallone portata al successo da Rita Pavone e la hit internazionale Un’estate italiana del duo Gianna Nannini-Edoardo Bennato che risuona ancor più nostalgica dopo la scomparsa di Totò Schillaci, uno degli “eroi” di quelle “notti magiche” del Mondiale di calcio svoltosi in Italia nel 1990.

Tutti innamorati appassionati del calcio Oscar “oSKAr” Giammarinaro (voce), Giulio “Arfy” Arfinengo (batteria), Francesco Tringali (chitarra), Alessandro “Bruce” Loi (basso), Lorenzo Bonaudo (tromba) e Gigi Rivetti (tastiere), ovvero gli Statuto. Un rapporto che dura da anni. E adesso lo Statuto Football Tour nei club promette di far cantare e ballare tutti tra i ritmi ska e la melodia del soul. Grandi classici e motivi storici del calcio che hanno canticchiato un po’ tutti, che amino il calcio oppure no.

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