Playlist

Playlist #73. Ornella si regala un trio per i 90 anni

– I segnali sonori più interessanti della settimana. La “Signora della canzone italiana” riprende “Ti voglio” con Elodie e Ditonellapiaga. “La ghigliottina” è il nuovo singolo di Brunori, mentre Colapesce pubblica il brano composto per il film “Iddu”. Da segnalare Michele Licciardi, emulo siciliano di Nick Drake, e la band Derive Valvolari
– Joan As Police Woman punta sulla voce e vira verso l’ambient e il jazz. L’elegante indie-pop di The Irrepressibles. Il ritorno dei Mogway. La “Screamland” di Father John Misty. Bon Iver annuncia un nuovo Ep, “Sable,”, «nome per la quasi oscurità». Gli inebrianti miscugli sonori di Les Hommes e The Boom Yeh. E ancora, Bright Eyes e Jamie xx

“Ti voglio”, Ornella Vanoni feat. Elodie e Ditonellapiaga

Unica per il timbro vocale, lo stile interpretativo, l’immagine diafana. Unica per l’ironia e la spregiudicatezza rimaste intatte, lungo tutta la sua carriera, fino a oggi. Ornella Vanoni compie 90 anni il 22 settembre 2024. Ma al traguardo che fa tremare le gambe a molti lei arriva leggera leggera: un sorriso (su Instagram) e un singolo, cantato con Elodie e Ditonellapiaga, che è una nuova versione di uno dei brani cult del suo repertorio.

Nessuna paura del tempo che passa incrina lo charme, che è malinconico da sempre. «Capirò quando sarà il momento di andarmene, quando sarò inutile alla vita e la vita sarà inutile a me», ha detto, in una recente intervista al Corriere della Sera riferendosi, senza peli sulla lingua, alla morte. È tempo invece di festeggiare, e di cantare.

Ti voglio (con Elodie e Ditonellapiaga) è il primo tassello dell’album Diverse, fuori il 18 ottobre (raccolta in cui Vanoni rilegge con una veste nuova alcune delle sue canzoni). Pubblicato per la prima volta nel 1977 e accompagnato da un servizio sexy per Playboy, Ti voglio è un brano di cui sia Elodie che Ditonellapiaga si erano già appropriate in passato, proponendone loro versioni nei concerti. 

“La ghigliottina”, Brunori Sas

In un flusso frenetico di immagini, pensieri, considerazioni e contraddizioni, con l’affilata penna di Dario Brunori a servire molteplici chiavi di lettura sulla contemporaneità, La ghigliottina si muove tra giri di chitarre essenziali in apertura e concitati riff a incorniciare stralci di quotidiane querelle ideali e ideologiche. «È la canzone di un maschio etero bianco. Della crisi che attraversa quel modello di uomo». “La droga, la moda, il calcio, la figa… Po po po po po po…”, canta Brunori.

«La ghigliottina è una canzone d’attualità… e l’attualità, si sa, è sempre scivolosa», ha commentato il cantautore calabrese. «Per questo, nell’infilarmi in questo ginepraio, ho indossato un po’ i panni del cronista, un po’ quelli dell’autore, alternando frasi captate in giro a roba che mi è passata per la testa. La stesura definitiva è frutto di una sorta di crasi suggeritami da Riccardo Sinigallia, la fusione di due canzoni preesistenti che giravano intorno a temi comuni, ma senza un fuoco particolare… Il mashup invece ha tirato fuori una versione spiazzante, che per certi versi ricorda il flusso schizofrenico di immagini e suoni di uno scrolling sui social. Ci è piaciuta ed eccola qua».

“Felice chi ancora non è nato”, Colapesce

Venerdì 11 ottobre arriva in digitale e in vinile IDDU – Sicilian Letters (Numero Uno/Sony Music),  la prima colonna sonora scritta da Colapesce che ha composto le musiche originali del film di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza liberamente ispirato alla figura del boss Matteo Messina Denaro e interpretato da Elio Germano, nel ruolo del latitante mafioso, e Toni Servillo, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2024, dove ha conquistato il premio Soundtrack Star Award 2024, come miglior colonna sonora.

Ad anticipare l’uscita della colonna sonora, arriva una prima traccia strumentale che segna anche il ritorno di Colapesce da solo, a distanza di sette anni. Colapesce esce dalla sua dimensione di duo insieme a Dimartino e ci presenta un pezzo strumentale elegante, sofisticato, intenso, dai richiami morriconiani. Oltre ai brani strumentali, fa parte della colonna sonora originale del film anche La Malvagità, unica canzone inedita presente nel film. Il brano, ispirato e scritto dal Colapesce appositamente per l’opera cinematografica, ci racconta di un’umanità che non riesce a fare a meno del male. Da sempre forza motrice oscura della storia del mondo e degli esseri umani.

Un metodo”, Licciardi

Un brano da ascoltare con attenzione, originale, lontano dai dettami del mercato e delle mode, intenso, intimo, ben suonato e interpretato. È il nuovo singolo del cantautore (Michele) Licciardi: una summa di tante cose, il capitolo finale di un periodo di scrittura, composizione e lettura interiore. Per questa ragione rappresenta l’ultimo singolo che anticipa l’EP del cantautore siciliano in uscita in autunno.

«In questo epilogo mi son ritrovato a fare due conti con me stesso e ho capito finalmente che non esiste “un metodo” per stare bene e per essere felici ma ognuno di noi fa un percorso specifico», spiega l’autore. «Quello che è importante però, è capire che la nostra esistenza non deve essere vissuta per dimostrare niente a nessuno, perché siamo tutti diversi e tutti marinai della propria nave. Non ci sono regole quando si vuol essere felici, non ci sono insegnamenti da seguire, non ci sono partite da giocare. C’è la cura di sé stessi, dei rapporti umani, del tempo e soprattutto la capacità di perdonarsi gli errori».

«Dal punto di vista musicale è stata scelta un’accordatura aperta che ricordasse il più possibile artisti come Nick Drake e Ben Howard (specialmente del suo brano Old Pine)», prosegue il cantautore. «È proprio la chitarra acustica che diventa centrale, aggiunta a delle elettriche che danno un po’ l’idea di sconfinatezza, di canyon americani, sperdute praterie o immensi deserti. Questo per rendere il più possibile tangibile il senso di impotenza di fronte alla vastità del mondo e della natura, che crediamo continuamente di dominare, ma dalla quale veniamo costantemente attraversati e governati. L’outro, con la batteria “impazzita” di Antonio Polidoro e le chitarre che si incrociano in riff disturbanti, è stato pensato proprio per testimoniare ancora questo senso finale di caos che ci governa, dove tutto non sembra avere senso solo perché noi cerchiamo di darglielo, ma in realtà appunto, il senso per Licciardi si trova proprio in questo dissolversi».

“Non sei rimasta sola”, Derive Valvolari

Band di Pistoia formata dai fratelli italo-americani Joseph e Marco Danny Palumbo. In questo, come nel precedente singolo La città non dorme mai, che preludono all’uscita di un album, l’elegante rock-pop richiama atmosfere anni Sessanta, sia italiane come d’oltre oceano, ma senza nostalgia. Tutt’altro. Una canzone delicata e romantica, semplice e leggera. Come si scrivevano una volta. 

“Remember the Voice”, Joan As Police Woman

A tre anni da The Solution Is Restless, Joan Wasser torna con Lemons, Lime and Orchids, un album che parla di amore e perdita. «Ero pronta a fare un disco che mettesse veramente in risalto la mia voce. Le basi sono state registrate come una volta, con me che cantavo dal vivo insieme alla band. Una mia cara amica mi ha detto che questo è l’album più sexy che ho mai fatto. Credo abbia ragione». 

È anche un disco che vede la musicista avventurarsi più a fondo nelle sonorità jazz con ulteriori influenze elettroniche e ambient. È un riassunto sul nostro disorientamento collettivo, in parte inno per aggrapparsi e in parte benedizione per lasciar andare.

Joan ha girato il mondo, esibendosi in bar subacquei e sale sinfoniche, a festival musicali indipendenti e sulla BBC, e ha collaborato con un caleidoscopio di luminari, tra cui Lou Reed, Rufus Wainwright, Tony Allen, Damon Albarn, John Cale, Laurie Anderson, Sufjan Stevens, Anohni, Beck, Meshell Ndegeocello, Toshi Reagon, David Byrne e Daniel Johnston. Insegna al Clive Davis Institute of Recorded Music della NYU, vive a Brooklyn e «ama il mondo».

“Destination”, The Irrepressibles

Nuovo singolo di The Irrepressibles estratto dal disco Yo Homo! che uscirà il 27 Settembre su etichetta Of Naked Design Recordings. Ambientato in un paesaggio sonoro anni Sessanta con una sensibilità moderna e un maestoso outro orchestrale, Destination è un brano indie-pop elegante che parla del desiderio di amore in questa epoca in cui perversa la cultura del sesso e dell’intimità veloci.

La canzone parla della storia di un uomo che vive in isolamento, passando da un’avventura di una notte ad un’altra, ma desiderando sempre una maggiore connessione. Canta “Does it have to be this way from life this holiday? will you come and give my love a destination?” (“Deve essere così dalla vita durante queste vacanze? verrai e darai una destinazione al mio amore?” NdA). Alla fine del pezzo, ricercando l’avventura di una relazione, recita: “Oh Mr, these days love don’t seem so clever, maybe it won’t last forever, but there’s a world of you and I, some big adventure we could try” (“Oh signore, di questi tempi l’amore non sembra così intelligente, forse non durerà per sempre, ma c’è un mondo di me e di te, qualche grande avventura che potremmo provare” NdA) 

Questo quinto singolo è accompagnato da un videoclip dalle tonalità cupe – malinconico ma con happy ending –  girato da Jack Willoughby. «Una storia d’amore può avere inizio nei luoghi più improbabili. Così, quando un malinconico uomo muscoloso si reca in un negozio di pesci tropicali alla ricerca di un pesce che gli faccia compagnia, finisce per impressionare la propria cotta – ovvero il commesso – con una fiduciosa danza di accoppiamento», racconta il regista.

“God Gets You Back”, Mogway

I Mogwai hanno annunciato un tour del 2025 in Europa, Asia e Nord America e hanno condiviso la loro prima canzone in più di due anni. Prodotto da John Congleton, God Gets You Back presenta i testi della figlia di 7 anni del chitarrista Barry Burns dopo aver subito il blocco dello scrittore. La canzone viene fornita con un video diretto da Hand Held Cine Club. Il tour del 2025 inizia il 4 febbraio ad Amsterdam e porta la rinomata band post-rock in Nord America in primavera dopo le date in tutta l’Asia, con importanti tappe tra cui Brooklyn, Los Angeles, Londra, Parigi, Tokyo, Bangkok e Toronto lungo il percorso. La lunga corsa si conclude il 4 maggio a Dallas.

“Screamland”, Father John Misty

Josh Tillman ha annunciato il suo sesto album in studio Father John Misty. Mahashmashana sbarca il 22 novembre tramite Sub Pop. Tillman ha anche condiviso una canzone dell’album, Screamland, e il suo video musicale, diretto da Estefania Kröl. 

«Il video è un viaggio visivo attraverso le profondità di Screamland, catturando l’essenza sia della musica che degli artisti», ha detto Kröl in una dichiarazione. «Father John Misty si fonde perfettamente con la scena, diventando parte della città, un’eco vivente di Screamland».

“S P E Y S I D E”, Bon Iver

Come promesso, Bon Iver ha pubblicato il video musicale per la nuova canzone S P E Y S I D E, annunciando che pubblicherà un nuovo EP, tramite Jagjaguwar, il 18 ottobre. Si chiama Sable, (con la virgola come parte del titolo). Il video in bianco e nero è diretto da Erinn Springer e interpretato da Justin Vernon che ha scritto le tre canzoni principali di Sable, – Things Behind Things Behind ThingsS P E Y S I D E e Awards Season – dal 2020 al 2023, e le ha registrate nel suo studio April Base in Wisconsin. Secondo un comunicato stampa, Sable, è «nome per la quasi oscurità».

“Rainbow Overpass”, Bright Eyes

Five Dice, All Threes è il primo album dei Bright Eyes dal loro LP di ritorno del 2020 Down in the Weeds, Where the World Once Was. Il disco di 13 canzoni è stato annunciato a giugno con il singolo Bells and Whistles, che Conor Oberst ha scritto sulle piccole cose della vita «che possono sembrare insignificanti o frivole o temporanee in quel momento, ma alla fine finiscono per formare il tuo destino». I Bright Eyes hanno prodotto l’album e hanno collaborato con Cat Power, Matt Berninger dei National e Alex Orange Drink dei So So Glos su una manciata di canzoni.

“Sonorissima Bay”, Les Hommes

L’inebriante miscuglio sonoro del mondo jazz, colonne sonore e la batucada anni Sessanta hanno reso i Les Hommes di Londra i preferiti dagli ascoltatori in cerca di un’esperienza dal vivo più fuori dagli schemi e varia. Nati dalla scena jazz e lounge di fine anni Novanta, con composizioni incentrate su un polveroso organo elettrico Lowrey, batteria, conga e percussioni, i Les Hommes combinano atmosfere da piccoli gruppi cool di metà secolo con arrangiamenti e fonti sonore contemporanei. Raggiungendo lo status di culto con il loro singolo di successo mondiale e inno al lounge Intraspettro ed il popolare LP Les Hommessu Schema Records in Europa e ESL negli Stati Uniti, il gruppo si è affermato in una nicchia unica nel panorama del jazz n’groove. Con questo singolo, i Les Hommes annunciano l’imminente pubblicazione del nuovo album Sì, così previsto per l’11 ottobre con undici strumentali di lounge cinematica.

“Chronic Tonic”, The Boom Yeh

Il gruppo londinese The Boom Yeh presenta il nuovo singolo e video Chronic Tonic”, una fetta di jazz-funk con echi di Prince di inizio anni Ottanta e con un outro boogie/disco nello stile di George Duke o dei Brecker Brothers, estratto dal loro nuovo album in arrivo in ottobre. Fedelissimi della scena londinese, i Boom Yeh sono una fragorosa potenza di jazz, funk, rock e ritmi globali, rinomati per la loro musicalità di alto livello e le loro elettrizzanti esibizioni dal vivo.

“Waited All Night”, Jamie xx ft. Romy & Oliver Sim

È passato quasi un decennio da quando Jamie xx è andato da solo e ha lasciato uscire In Colour. Ora, il DJ e produttore pubblica finalmente il suo secondo album da solista, In Waves. Collaborando con personaggi del calibro di Robyn, Panda Bear, i compagni di band xx Romy e Oliver Sim, Kelsey Lu e gli Avalanches, Jamie xx ha deciso di fare un disco che sia «divertente, gioioso e introspettivo allo stesso tempo», come ha detto nell’annuncio dell’album.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *