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Palermo fa rinascere il Teatro del Sole

– Domenica 1 settembre lo straordinario spettacolo “400 Anni” ai Quattro Canti per raccontare il Festino di Santa Rosalia fra tradizione, devozione e futuro a 400 anni dal primo evento
– Salvo Piparo: «Questo grande evento raccoglierà il sentimento pop dei palermitani». Musica, arte circense e il coinvolgimento del popolo fra coppi di calia e semenza e fuochi d’artificio

«È una storia in forma di “cuntu”, l’antica forma di narrazione orale della Sicilia, e narra le vicissitudini e le peregrinazioni della Santa Patrona di Palermo, Rosalia.  Il festino è un sogno! Un evento popolare in cui Palermo va in scena con il massimo fasto, avvolta di gemme e di oro, proprio come la sua Patrona Rosalia, e questo è il quattrocentesimo anno».

400A, ovvero 400 Anni, è il titolo di uno spettacolo straordinario, che sarà allestito domenica 1 settembre ai Quattro Canti a Palermo (inizio ore 21:00) per ritornare a far nascere il Teatro del Sole con i suoi protagonisti, il popolo che si trasforma in voce recitante al servizio della Santuzza Rosalia.

Questo grande evento raccoglierà il sentimento pop dei palermitani, la quacina bianca che incolla i ricordi dei bambini, mentre vanno in scena i fuochi d’artificio alla fine del trionfale Festino del 14 luglio a Palermo», continua l’autore. «Tutti noi siamo passati da quei coppi di calia e semenza, tutti abbiamo camminato lungo il Cassaro con la paura di rimanere schiacciati tra la folla.  E chi non ha aspettato la fine della masculiata dei fuochi d’artificio, alle due di notte, al Foro Italico di Palermo? Racconteremo i volti dei palermitani portatori sani di teatro, raccontando Palermo attraverso il cunto, consapevole che la comprensione passa prima dal sentimento, facendo magari sorridere, ma soprattutto pensare

«Racconteremo la lunga storia di Rosalia Sinibaldi, le leggende, le mille versioni storiografiche», prosegue Salvo Piparo protagonista della messa in scena e autore del libro 400A. Storie inturciuniate, nelle quali Piparo racconta il Festino fra tradizione, devozione e futuro a 400 anni dal primo evento.

«Questo grande evento raccoglierà il sentimento pop dei palermitani, la quacina bianca che incolla i ricordi dei bambini, mentre vanno in scena i fuochi d’artificio alla fine del trionfale Festino del 14 luglio a Palermo», continua l’autore. «Tutti noi siamo passati da quei coppi di calia e semenza, tutti abbiamo camminato lungo il Cassaro con la paura di rimanere schiacciati tra la folla.  E chi non ha aspettato la fine della masculiata dei fuochi d’artificio, alle due di notte, al Foro Italico di Palermo? Racconteremo i volti dei palermitani portatori sani di teatro, raccontando Palermo attraverso il cunto, consapevole che la comprensione passa prima dal sentimento, facendo magari sorridere, ma soprattutto pensare».

Salvo Piparo (foto di Maria Passalacqua)

Ad accompagnare il racconto le musiche di Michele Piccione e Federico Pipia, da anni esempio virtuoso di recupero delle antiche tradizioni musicali e della realizzazione di antichi strumenti, la cui formazione darà origine alla straordinaria musica del Seicento popolare, affidata un tempo ai virtuosismi dei tradizionali triunfisti orbi e che in questa occasione si avvarrà di talenti come la cantante salentina Rachele Andrioli, il chitarrista Gabriele Bazza e il violinista Daniele Lo Dico, entrambi palermitani. Lo spettacolo prevede anche il coinvolgimento della Compagnia del Circopificio con la direzione di Josh Rizzuto e Marika Riggio con gli artisti Rachele Riggio, Giuliana Randazzo, Myrea Cataldo e Lucia Brusadin: saltimbanchi, giocolieri, trampolieri, danzatori che si librano nell’aria, innalzandosi dal suolo e immergendosi in un mondo surreale fatto di emozioni ed adrenalina. Volteggi e cadute a cornice di un’atmosfera suggestiva che trasporta nello straordinario mondo dell’arte circense dove tutto è possibile, lasciando lo spettatore con il fiato sospeso. Sarà una parata di artisti, con tutta la loro straordinaria carica di energia e divertimento. 

L’abbinamento dei movimenti di musica, danza e teatro renderà tutto più poetico e armonioso. Lo spettacolo prevede la partecipazione di Benedetta Vitale, Ninni Gioè, Alessandro Ciminna per interpretare le figure degli abbanniatori dei quartieri della città a testimonianza della grande “humanitas” che caratterizza e unisce tutte le generazioni e tutte le periferie, insieme per raccontare Santa Rosalia.

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