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Oasis: le pistole nella fondina

–  Confermata la reunion, nel 2025 un tour in Gran Bretagna con possibili sviluppi in Europa
– A convincere Noel all’accordo con il fratello Liam la necessità di soldi dopo l’oneroso divorzio dalla moglie
– I due litigiosi fratelli incasseranno 60 milioni di sterline e il tour produrrà un profitto di 400 milioni 

Oasis are back. L’annuncio tanto atteso dai fan del gruppo di Manchester è arrivato. Con puntualità, alle ore 8 di Greenwich, le 9 in Italia, è arrivata la conferma della fuga di notizie del giorno precedente: Liam e Noel Gallagher tornano insieme sul palco per un tour di 14 date nel Regno Unito e in Irlanda nel 2025. Per il momento, non sembrano che saranno headliner del festival di Glastonbury come era stato anticipato, né suoneranno per dieci date negli stadi di Wembley ed Etihad. Invece, le date si svolgeranno a luglio e agosto, raggiungendo gli stadi di Cardiff, Londra, Manchester, Edimburgo e Dublino. I biglietti sono in vendita alle 9 del 31 agosto con prezzi da rivelare il giorno.

Un comunicato stampa ha presentato le date come «la tappa domestica» del tour e ha affermato che «sono in corso piani» per andare oltre l’Europa più tardi nel 2025. Della decisione di riunirsi da parte dei litigiosi fratelli è spiegata nel comunicato: «Non c’è stato un grande momento rivelatore che abbia acceso la riunione, solo la graduale consapevolezza che il momento è giusto». In una dichiarazione congiunta, i fratelli Gallagher hanno detto: «Le pistole sono rimaste in silenzio. Le stelle si sono allineate. La grande attesa è finita. Vieni a vedere. Non sarà trasmesso in televisione».

«Noel e Liam non saranno mai i migliori amici, ma vogliono riformare gli Oasis per i fan», afferma una fonte che vuole mantenere l’anonimato. «Non sono più tutti giovani, e la richiesta è enorme. Hanno deciso che era ora o mai più. Noelè rimasto titubante per molto tempo, ma alla fine ha ceduto». Con la vendita dei biglietti, gli sponsor, il merchandising e il video film, The Sun avanza un profitto di 400 milioni di sterline per questo tour comeback che si preannuncia storico. Dalla reunion Liam e Noel incasserebbero circa 60 milioni di sterline. Alcuni hanno ipotizzato che a convincere Noel a seppellire l’ascia di guerra per stringere questo accordo redditizio sia stato il recente divorzio dalla sua seconda moglie, Sara MacDonald, che si dice gli sia costato circa 20 milioni di sterline.

Un’avventura cominciata all’alba dei Novanta

L’avventura Oasis aveva spiccato il volo nel 1991 fa dallo scantinato della Manchester operaia per arrivare nelle arene di mezzo mondo e riportare in alto la bandiera del brit-pop, del quale loro sono stati gli alfieri più popolari. Due fratelli con facce da pub, ubriachi e incazzati sempre, diventano quasi inconsapevolmente immagine da copertina, andando a sostituire visi ben più delicati e ammaliatori. La Manchester operaia che si sveglia all’alba si ritrova dalla sera alla mattina ad allietare i pomeriggi vuoti dell’adolescenza londinese prima e del mondo poi. E infatti proprio a metà degli anni Novanta succede qualcosa, l’incontro imprevedibile tra due elementi: da una parte la domanda del pubblico giovanile di nuove rockstar da idolatrare e dall’altra l’arrivo non previsto di una band con una manciata di straordinarie ballate nel cassetto. Ballate ecumeniche, che raccolgono consensi unanimi tra pubblico maschile, pubblico femminile e critica. 

L’incontro è magia e follia: con gli Oasis si rispolverano, romanzando un po’ troppo per la verità, le vicende che trent’anni prima avevano coinvolto i Beatles. Dalla Beatlesmania alla Oasismania. Un gioco che dura tutta la vita, fatto di citazioni volute e non volute, di rivisitazione in chiave moderna di un mito, di estetica aggiornata. Gli Oasis sono stati icone della cool Britannia, il premier inglese Tony Blair li invitò a Downing Street, la loro sfida social-musicale con i “fighetti” Blur fece rivivere la rivalità Beatles-Stones, i milioni dischi venduti in America avevano risvegliato dopo anni l’orgoglio nazionale inglese.

L’album di debutto, Definitely Maybe, del quale quest’anno è stato festeggiato il trentennale, va direttamente al “numero 1” ed entra nella storia come album d’esordio capace di vendere più copie nel minor tempo. Segue l’anno dopo (What’s the story) Morning glory, altro successo mondiale. I Beatles sono l’influenza unica e principale, almeno all’inizio, ma anche Stone Roses e il nume tutelare Paul Weller. Gli Oasis hanno traghettato il brit-pop dei Novanta negli stadi, diventando celebranti e celebratori di un fenomeno che trova la sua massima esplosione nel concerto da mezzo milione di persone a Knebworth. 

Da lì la loro carriera è proseguita ondivaga: grandi successi di pubblico, concerti sold-out praticamente ovunque, ma un’ispirazione che ormai cominciava a latitare. Una vita spesa sotto i riflettori, una vita celebrata e criticata. Il gossip che diventa un bollettino quotidiano delle vicende dei due fratelli Gallagher, i quali sono abili manipolatori massmediatici. Le donne e le birre, troppe, di Liam. E poi le liti. Cominciano già al primo tour mondiale, nel 1994, quando Noel lascia Las Vegas e vola a San Francisco perché il fratello ha cambiato sul palco le parole di una sua canzone. Il tour, quella volta, riprende. Così come nel 1996: Liam aggredisce sul palco il fratello e lo colpisce con il tamburello. Sempre nel 1996 Liam non canta dicendo di non avere voce e si mette platealmente a disturbare il concerto del fratello durante la registrazione degli Mtv Unplugged. La band sembra sull’orlo della rottura, ma i due riescono a raccogliere i cocci. Nel frattempo, del nucleo originario erano rimasti solo loro: tutti gli altri elementi del gruppo era scappati via. 

Il terremoto nel 2009 a Parigi

Il terremoto che tutti si aspettavano da anni arrivò nel 2009. Durante il tour per promuovere l’album Dig Out Your Soul (2008), la situazione esplose definitivamente. «È con un po’ di tristezza e con molto sollievo che vi dico che lascio gli Oasis stasera. La gente scriverà e dirà quello che vuole, ma semplicemente io non potrei andare avanti a lavorare con Liam un giorno di più. Scuse a tutti quelli che hanno comperato i biglietti per i concerti di Parigi, Costanza e Milano». Laconico, ma con un pizzico di veleno, come nel suo carattere Noel Gallagher, annunciò così la fine dell’avventura Oasis pochi minuti prima di esibirsi a Parigi alla prima serata del festival “Rock sulla Senna” dove li attendevano 30 mila spettatori.

Sembrava uno scherzo, o il solito temporale estivo fra i due irascibili e turbolenti fratelli, di quelli che hanno costellato la loro burrascosa carriera sin dagli inizi nel 1991. Invece, segnò la fine degli Oasis. Da allora i fratelli si sono pubblicamente sparati a vicenda e hanno negato che ci sarebbe mai stata una riunione. 

I due fratelli hanno intrapreso carriere soliste con alterne fortune. Noel ha formato i Noel Gallagher’s High Flying Birds, esplorando un sound più maturo e riflessivo, mentre Liam ha pubblicato diversi album solisti. Nulla a. che vedere con il successo che avevano avuto con gli Oasis.

Negli ultimi anni, tuttavia, le relazioni sembravano essersi ammorbidite: nel 2017, Liam ha twittato gli auguri di Natale a suo fratello e ha detto che «non vedeva l’ora di vederti».

Una leggenda che resiste al tempo

Nonostante la loro dissoluzione, l’eredità degli Oasis rimane intatta. Gli Oasis hanno rappresentato l’ultimo grande fenomeno rock prima dell’era digitale, un’epoca in cui la musica era ancora capace di unire generazioni e di creare movimenti culturali. Il loro suono, caratterizzato da melodie accattivanti, testi semplici ma potenti e un’attitudine ribelle, ha definito un’epoca e continua a risuonare con nuove generazioni di ascoltatori.

La band ha venduto oltre 75 milioni di dischi in tutto il mondo e ha influenzato innumerevoli artisti, può contare su 21,6 mlioni di ascoltatori mensili su Spotify e sono nel cuore di un enorme pubblico di gen Z. All’inizio di quest’anno, Dua Lipa ha usato il carattere immediatamente identificabile della band nel marketing per il suo album Radical Optimism ispirato al Britpop.

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