Disco

Matt Johnson fa rinascere i The The

– Dopo essersi dedicato alle colonne sonore, il “Randy Newman del post-punk” torna alla canzone con “Ensoulment” e rivolge il suo sguardo verso un’umanità confusa e malata
– «In questo album, direi che un terzo delle canzoni ha un contenuto politico, ma ce ne sono molte altre sulla vita, sulla morte e sull’amore». Un album cinico e claustrofobico

A partire dall’album di debutto Soul Mining del 1983, The The ha pubblicato una mezza dozzina di dischi che mettevano in mostra i testi cinici e ironici del frontman Matt Johnson, supportati da musica abilmente realizzata che combinava un’impressionante gamma di stili che vanno dal post-punk alla new wave, dal synth pop al soul, dalla psichedelia al rock classico, dalle colonne sonore al blues.

La copertina dell’album

Dopo NakedSelf del 2000, l’attenzione di Johnson si è spostata per concentrarsi sulla composizione di colonne sonore, ma adesso, quasi un quarto di secolo dopo, i The The sono tornati con un nuovo album in studio. Le dodici tracce di Ensoulment dimostrano che Johnson rimane carismatico e sfacciatamente schietto mentre indaga fra gli anfratti della mente e del cuore dando uno sguardo a temi generali come la vita e la morte, la guerra e la politica, l’amore e il sesso.

Per promuove l’album, The The sono attualmente impegnati in un ampio tour che li porta Europa, Nord America, Nuova Zelanda e Australia. Tutto il primo set sarà puntato su Ensoulment nella sua interezza, mentre il secondo sarà composto da una selezione di varie canzoni dell’intera carriera della band. 

«In questi 24 anni ho vissuto in diversi Paesi e mi sono concentrato su cose al di fuori del songwriting», spiega Matt Johnson. «Sono stato coinvolto nel lavoro per colonne sonore di film, e stavano succedendo molte altre cose, ma è arrivato il momento in cui mi sono sentito molto ispirato. In particolare, la situazione nel mondo: stiamo vivendo tempi molto interessanti. Molti grandi cambiamenti. C’è molto disorientamento. Ed è un periodo piuttosto fertile, creativamente, penso».

Da qui la decisione di riformare la band, tornare in studio e registrare un album. Definito il “Randy Newman del post-punk”, cinico conoscitore dell’umanità, vanta una voce riconoscibile tra mille e la limpidezza critica di George Orwell, tanto che le sue canzoni sono definite “politiche”. «In questo album, direi che un terzo delle canzoni ha un contenuto politico, ma ce ne sono molte altre sulla vita, sulla morte e sull’amore e altri elementi al di fuori della politica. E penso che sia un album piuttosto emozionante. È abbastanza onesto. Ovviamente, ho 25 anni in più di quando ho fatto l’ultimo album, e quindi ho un punto di vista diverso. Più morbido in alcuni modi, non così morbido in altri. Ma spero che le persone ascoltino con una mente aperta e un cuore aperto. Spero che diventi una colonna sonora per la vita delle persone, come lo sono stati alcuni degli altri album».

Cognitive Dissident, il singolo principale e canzone d’apertura dell’album, canalizza il livello di confusione, apatia e disillusione che la popolazione britannica sta attraversando. La successiva Some Days I Drink My Coffee by the Grave of William Blake è meno claustrofobica ma non meno dolorosa e la musica sembra ricordare The House of the Rising Sun degli Animals. 

Kissing the Ring of Potus analizza il ruolo degli Stati Uniti nella politica globale, mentre I Hope You Remember… riflette sull’influenza dell’IA proprio sul modo in cui penseremo nel prossimo futuro. 

La traccia che unisce il politico con il personale è anche la più inquietante: Linoleum Smooth to the Stockinged Foot, secondo singolo dell’album, appare fuori contesto, svolgendosi come The National Anthem dei Radiohead reinventato per le ore più buie della crisi del Covid. L’atmosfera del reparto ospedaliero è inquietante, fra chiamate di vita e di morte, mentre le élite “demoniache” si dividono e governano dietro le quinte. È una delle canzoni più scomode ma affascinanti del disco. 

Dopo tanta disperazione, Ensoulment si conclude con l’elegiaca A Rainy Day in May, con il suo ritornello senza parole e le corde tenere: una sorta di balsamo rilassante per le nostre preoccupazioni. 

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