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Le star del folk sulle orme di Alan Lomax

–  S’intitola “Venticinquemila miglia” la produzione originale del Premio Loano e vuole ripercorrere il tragitto seguito dal ricercatore americano in Italia negli anni Cinquanta
–  Coinvolti Rachele Andrioli, Elena Ledda, Alessandro D’Alessandro, Mario Incudine, Peppe Voltarelli, Riccardo Tesi e tante altre voci importanti della musica di ricerca e di tradizione
– Il Festival si svolgerà dal 24 al 26 luglio. Anche Palermo ricorda l’“uomo che ha registrato il mondo” con una mostra multimediale che resterà aperta sino al 31 luglio al Complesso dello Steri

Venticinquemila miglia, ovvero la lunghezza del viaggio in Italia di Alan Lomax, l’“uomo che ha registrato il mondo”. Antropologo ed etnomusicologo, autore e produttore, archivista, conduttore radiofonico, e attivista politico, Lomax è l’uomo che ha scoperto Woody Guthrie e Muddy Waters. L’uomo che ha registrato oltre 5.000 ore di musica e folklore per la Library of Congress di Washington. Costretto a espatriare durante la caccia alle streghe negli anni Quaranta, perché sospettato dall’FBI di essere un comunista, venne in Europa e nel 1953 sbarca nel Belpaese e le sue registrazioni “on field” riescono a raccontare anche parte delle nostre tradizioni musicali.

Venticinquemila miglia, su e giù per l’Italia a bordo di un malandato furgoncino Volkswagen che però avrebbe retto magnificamente sulle dissestate strade dell’Italia primi anni Cinquanta, consentendo di svolgere una ricerca sistematica sulla musica popolare italiana che Lomax ha condotto assieme a Diego Carpitella. Ricerca perfettamente documentata dalle registrazioni sul campo, lunghe quasi cento chilometri di nastro magnetico. Un’esperienza unica di cui si può scovare l’essenza nel bellissimo volume fotografico pubblicato nel 2008 da Il Saggiatore: accompagnato dalle annotazioni di Lomax, L’anno più felice della mia vita. Un viaggio in Italia 1954-1955, curato da Goffredo Plastino, con una presentazione firmata da Martin Scorsese e un testo di Anna Lomax Wood.

«L’intenzione dell’autore era di registrare i suoni e le parole della tradizione musicale italiana. Lomax aveva l’impressione che l’Italia sarebbe stata il laboratorio ideale per mettere alla prova una sua nuova teoria, secondo la quale lo stile della voce cantata codificava alcuni profondi segreti dell’umanità. Non si stancò mai di ripetere che il paesaggio sonoro che aveva scoperto in Italia era il più ricco, il più sorprendentemente vario e originale da lui mai incontrato».

Settanta anni dopo, queste venticinquemila miglia saranno ripercorse dal Premio di Loano per celebrare Lomax e la sua eredità con la presenza speciale di Anna Lomax Wood (Premio Città di Loano – De Mari 2024), figlia di Alan e co-fondatrice della Association for Cultural Equity, e con numerosi artisti in un incredibile viaggio musicale nella penisola italiana attraverso il quale rileggere i materiali raccolti da Lomax e Carpitella nella contemporaneità. Le registrazioni sono state affidate a una “all star” di musicisti folk, tutti insieme sullo stesso palco per un’occasione speciale e irripetibile.

Le star del folk sulle orme di Lomax

La rilettura in musica del viaggio di Lomax parte ovviamente dalla Liguria, sede del Festival (Loano – Savona), con la Compagnia Sacco, espressione polivocale della vivace vita musicale della località imperiese attiva dal 1926, che entusiasmò lo studioso americano. Salendo verso nord ci si trasferisce in Valle d’Aosta con i Trouveur Valdotèn, per poi scalare le Alpi fino ai crinali dell’Appennino tosco-emiliano per incontrare l’organetto di Riccardo Tesi e la voce e la chitarra di Maurizio Geri

Si prosegue verso est, dal Veneto Roberto Tombesi (Calicanto), dalla Romagna Stefano “Ciuma” Delvecchio (Bevano Est) accompagnato dalla figlia Adele Delvecchio. Dalla dorsale montana verso meridione, attraversando Umbria, Abruzzo e Lazio con l’organettista Alessandro D’Alessandro, il polistrumentista Giuseppe Moffa, il percussionista Andrea Piccioni e la cantante Gabriella Aiello. Arrivando al Sud, tra Sicilia (dove il viaggio di Lomax ebbe inizio), Puglia, Calabria e Campania (dove il viaggio terminò nel 1955), l’itinerario si ricrea con un formidabile complesso transgenerazionale con la cantante e polistrumentista salentina Rachele Andrioli, il cantante e polistrumentista campano Nando Citarella, il calabrese Peppe Voltarelli e il cantante e cuntatore siciliano Mario Incudine, accompagnato da Antonio Vasta e dall’etnomusicologo Sergio Bonanzinga, uno degli studiosi cruciali per la valorizzazione contemporanea dell’eredità italiana di Lomax, attraverso l’attività del Centro Studi Alan Lomax di Palermo. 

Manca la Sardegna, dove Lomax non arrivò, ma che ha incluso comunque nei suoi dischi. È per questo motivo che a chiudere il lungo viaggio in musica sarà la splendida voce di Elena Ledda che, per conoscenza ed espressività, meglio rappresenta la relazione tra passato e presente della musica dell’isola sonante.

Una mostra a Palermo

Le venticinquemila miglia saranno ripercorse venerdì 26 luglio, ma già nella prima giornata si potrà assistere alla proiezione del documentario Sulle tracce di Alan Lomax in Monferrato (1954-2024), di Flavio Giacchero e Luca Percivalle, che comprende anche copia dei materiali raccolti da Alan Lomax in Piemonte. Il film è parte di un progetto nazionale di studio delle ricerche di Lomax in Italia coordinato dal Centro Studi Alan Lomax, diretto da Giorgio Adamo e con sede a Palermo presso il Museo Pasqualino, che opera con la partecipazione di Anna Lomax Wood e in contatto con The Association for Cultural Equity (ACE) di New York e con The American Folklife Center at the Library of Congress. 

Proprio in questi giorni, a Palermo è stata inaugurata la mostra multimediale Sicilia 1954. Il viaggio musicale di Alan Lomax e Diego Carpitella, presso la Sala delle Verifiche del Complesso monumentale dello Steri di Palermo, a cura di Sergio Bonanzinga e Rosario Perricone, accessibile gratuitamente fino al 31 luglio. La mostra mette insieme reperti eccezionali di immagini e suoni con le puntuali annotazioni di Lomax tratte dal suo diario personale. Emerge la descrizione di un mondo caratterizzato da condizioni di vita durissime mitigate da straordinarie pratiche espressive.

Peppe Voltarelli [© Francesca Magnani]

Il ventennale del Premio Loano

Il viaggio sulle orme di Alan Lomax non è l’unico appuntamento nel corso delle tre giornate nelle quali il Festival Premio Loano festeggia i vent’anni di vita. «E sono venti: vent’anni di Premio Loano», commenta il direttore artistico Jacopo Tomatis. «Non è scontato, per una manifestazione dedicata a un’area musicale storicamente così poco considerata a livello di fondi pubblici e attenzioni mediatiche, toccare una quota tale… E dunque ci perdonerete se per l’edizione 2024 abbiamo deciso, innanzitutto, di festeggiarci e di raccontarci. Nel titolo – “Venti di folk” – sta innanzitutto questo: la presa di coscienza della cifra tonda e l’idea della musica tradizionale come qualcosa di mobile, instabile e al contempo rinfrescante – l’essenza stessa dell’aria che respiriamo».

A inaugurare la prima giornata del Premio mercoledì 24 luglio (alle ore 18, Biblioteca civica) è la presentazione del volume fotografico RiGenerazioni, dedicato ai vent’anni del Premio, con la presenza dei fotografi Martin Cervelli e Silvio Massolo, del primo direttore artistico del Premio John Vignola e di Jacopo Tomatis. A seguire, lo stesso Vignola presenta insieme al giornalista Ciro De Rosa il documentario Dai paesi alla città. Giovanna Marini e la Scuola Popolare di Musica di Testaccio, diretto nel 2009 da Andrea Serafini e dedicato dal Premio Loano alla grande musicista e didatta, recentemente scomparsa. Il film contiene un’intervista inedita di John Vignola alla cantante e presenta un vivido spaccato della sua attività culturale nell’ambito della Scuola di Testaccio, a Roma. Il film è visibile a ciclo continuo sempre nella Biblioteca civica, a partire dalle 19:30.

Dalle 21 è protagonista la musica dal vivo con numerosi appuntamenti diffusi sul territorio di Loano. La banda dell’Associazione Musicale “S.M. Immacolata” APS – tra le più rappresentative realtà musicali della Liguria – esegue i brani della grande tradizione bandistica italiana per le vie del centro storico, e dalle 21.45, è impegnata in Piazza Massena in un laboratorio musicale per i più piccoli. Alle 21.30 il palco in Orto Maccagli sul Lungomare si anima con un vecchio amico del Premio, Mario Incudine, che propone una selezione del suo vastissimo repertorio di canzoni siciliane, d’autore e tradizionali, insieme al polistrumentista Antonio Vasta e alle percussioni di Pino Ricosta. In Piazza Rocca, per gli amanti del balfolk una delle più accreditate formazioni della Liguria: Ponente Folk Legacy, ovvero Davide Baglietto, Emmanuel Biamonti e Luca Schiappacasse. Ad animare la serata anche i ballerini dell’Associazione Balà in riva a u mà. 

Hiram Salsano [© Gianluca Farulo]

Giovedì 25 luglio sul palco in Piazza Italia, dalle 21.30, salgono i vincitori di questa edizione: Hiram Salsano e Peppe Voltarelli. Hiram Salsano, giovane cantante campana (Premio Giovani 2023), presenta il suo primo album Bucolica, progetto musicale che unisce le tradizioni agropastorali con invenzioni contemporanee. L’album è inserito tra i primi dieci dischi della Transglobal World Music Chart e fra i primi venti della World Music Charts Europa e ha meritato il Premio Blogfoolk Choice 2023. Con lei sul palco del Premio Loano il fisarmonicista e polistrumentista Catello Gargiulo. 

La serata prosegue con Peppe Voltarelli, cantante, autore di canzoni, scrittore e attore, che presenterà La grande corsa verso Lupionòpolis, miglior disco del 2023 per la giuria del Premio Loano. Attivo dal 1990 come voce del Parto delle nuvole pesanti, nella sua carriera è sempre stato attento alle musiche della sua Calabria – ad esempio nell’album Voltarelli canta Profazio, del 2016 – come ai suoni del folk-rock internazionale. L’album La grande corsa verso Lupionòpolis è stato registrato a New York da Marc Urselli (collaboratore di Nick Cave e Lou Reed) nell’EastSide Sound di Manhattan e prodotto dal pianista italiano di base a Los Angeles Simone Giuliani (al suo attivo produzioni con Andrea Bocelli e la London Symphony Orchestra). Insieme al cantautore ci sono Alessandro Marzano (batteria), Roberta Carrieri (voce) e Giuseppe Oliveto (trombone e fisarmonica). 

Apre l’ultima giornata del festival, venerdì 26 luglio nel Giardino del Principe (ore 18), l’appuntamento con il Premio Loano – Fondazione A. De Mari 2024 assegnato a musicisti o realtà e operatori culturali che si sono distinti nella promozione e nella diffusione dei suoni della tradizione. Vincitrice di questa edizione è Anna Lomax Wood, protagonista di un incontro pomeridiano insieme all’etnomusicologo Sergio Bonanzinga dell’Università di Palermo, in collaborazione con il Centro Studi Alan Lomax (Museo Pasqualino, Palermo). Infine, chiude l’edizione 2024 la produzione originale del Premio Loano Venticinquemila miglia. Il viaggio italiano di Alan Lomax, 70 anni dopo

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