Storia

Le “cattive vibrazioni” dei Beach Boys

– La band californiana non è stata semplice testimonial dello stile di vita dei giovani surfisti. Il caso di Denny Wilson che finì nelle grinfie di Charles Manson
– Venerdì 24 maggio su Disney+ un docufilm che promette materiale inedito, ma sono pochi gli aspetti della saga che non sono stati esaurientemente esplorati
La  piattaforma di streaming punta sulle rockstar:  dopo Beatles, Paul McCartney, Bon Jovi e Beach Boys, in ottobre è il turno di Bruce Springsteen  

Venerdì 24 maggio Disney+ fa uscire in streaming The Beach Boys, il docufilm che promette materiale inedito e i consueti panegirici del coro formato da colleghi e studiosi. Non aspettatevi rivelazioni accecanti: la saga dei Beach Boys è stata esaurientemente esplorata. C’è molta letteratura sull’argomento. La storia di Brian Wilson, dei Beach Boys e del mito di California è stata recentemente pubblicata da David Leaf, un uomo di televisione che ha oltrepassato la linea rossa ed è diventato un collaboratore del creatore centrale della band.

Leaf ha raccontato la storia di Brian Wilson come un “genio tormentato”, un argomento forse necessario per cambiare la percezione dei Beach Boys come quei ragazzini che si esibivano in uniforme con magliette da spiaggia. Il dramma di Brian ha messo in ombra l’altra grande tragedia del gruppo: il declino umano di suo fratello Dennis, che si è ucciso in modo particolarmente stupido.

The Beach Boys, da sinistra: Brian Wilson, Mike Love, Dennis Wilson, Carl Wilson, and David Marks

Dennis era il bello dei Wilson, l’unico vero surfista della band. Come tante anime inquiete degli anni Sessanta, Dennis si lasciò blandire da un guru. Il peggior guru della California hippy: Charles Manson. Non era motivato da una ricerca spirituale, come quella che portò i Beatles ai piedi del Maharishi. Manson, un astuto laureato alla Prison University, individuò rapidamente la debolezza di Dennis, permettendogli di accedere al suo harem di giovani donne selvagge. Questi paradisi sessuali non sono gratuiti: la famiglia Manson ha occupato abusivamente la residenza di Dennis, svuotando i suoi conti con cibo, farmaci, vestiti e cure mediche per la gonorrea dilagante all’interno di quella comune.

Gli invasori finirono per espellere l’ospite; Dennis si trasferì nel seminterrato di un collega e lasciò l’ufficio dei Beach Boys con il fastidioso compito – “brutte vibrazioni, amico” – di sfrattare quella truppa. A quel punto, Manson aveva già approfittato di quella testa di ponte per intrufolarsi nel mondo della musica: incontrò il produttore Terry Melcher, figlio dell’attrice Doris Day, e fece dei demo allo studio dei Beach Boys, che registrarono persino una delle sue composizioni, Never Learn Not to Love.

Il rifiuto dei modelli Manson scatenò il massacro della famiglia nella villa di Sharon Tate, precedentemente occupata da Melcher. A Dennis fu risparmiato di testimoniare al processo successivo: sosteneva che Manson aveva amicizie anche con altre figure del rock, come Neil Young. Ma non è possibile tracciare alcun confine tra quell’episodio e la successiva caduta di Dennis all’inferno.

La sua creatività cresceva, dentro e fuori la band (il suo album solista, Pacific Ocean Blue, merita di entrare nel canone pop californiano). Tuttavia, il suo comportamento irregolare portò alla sua sospensione come membro dei Beach Boys. Abusava di droghe pesanti e, ormai senza soldi, cercava sconosciuti che gli offrissero da bere. Era ubriaco alla fine del 1983, quando si tuffò nel suo amato oceano. E annegò.

Bruce Springsteen sul palco (foto Danny Clinch)

In ottobre docufilm su Bruce Springsteen “on the road”

Disney+ punta i riflettori sulle più grandi rockstar. Dopo i Beatles, Paul McCartney (intervistato da Rick Rubin), Bon Jovy, o anche i Beach Boys, è il turno di Bruce Springsteen di avere il suo documentario. Un film che promette di essere emozionante, poiché immergerà lo spettatore dietro le quinte del suo ultimo tour mondiale.

Intitolato Road Diary: Bruce Springsteen and the E Street Band, è stato diretto dal collaboratore di lunga data del Boss, Thom Zimny e offrirà «lo sguardo più approfondito sulla creazione delle leggendarie performance dal vivo» dell’artista, annuncia il sito della Walt Disney Company. In programma, l’inizio delle prove nel New Jersey, le immagini dal vivo catturate davanti a migliaia di fortunati e i momenti intimi catturati durante il volo dietro le quinte, saranno punteggiati da interventi di Bruce Springsteen.

Bruce Springsteen, 74 anni (foto Danny Clinch)

«Queste conversazioni seguono da vicino Springsteen mentre svolge la storia che vuole raccontare con la setlist del tour», si legge. Rare clip della E Street Band provenienti dall’archivio, che affrontano i temi della vita, della perdita, della mortalità e della comunità alimenteranno anche la narrazione.

«Per la prima volta, i fan potranno così avere l’opportunità di sperimentare il tour 2023-2024, ma anche di conoscere le impressioni di ogni membro della band sul fatto di suonare con Springsteen, e il modo in cui mantengono la magia della E Street Band più potente che mai».

Un film presentato dalla Disney come un nuovo capitolo autobiografico dell’incredibile carriera di Bruce Springsteen, dopo l’uscita delle sue memorie Born To Run, la serie di documentari Springsteen on Broadway (su Netflix) e i film Western Stars e Letter To You. Il diario di viaggio del Boss Road To Diary: Bruce Springsteen and the E Street Band arriverà su Disney+ il prossimo ottobre. La data di uscita ufficiale non è stata ancora comunicata.

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