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Lady Gaga: per il Joker ho imparato a stonare

– Presentato in concorso a Venezia 2024 il sequel del film blockbuster del 2019. La musica e la danza sono protagoniste, ma non è un musical
– La popstar: «Ho dovuto dimenticare la tecnica e far sì che la canzone rispecchiasse il personaggio». Joaquin Phoenix: «Abbiamo cantato dal vivo»
– Ancora sesso in Laguna: dopo “Babygirl” e “Queer”, ecco “Diva Futura”, la storia di Riccardo Schicchi e delle protagoniste del porno italiano

Con oltre un miliardo di dollari incassati al botteghino mondiale, un Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia e 11 nomination agli Oscar (Joaquin Phoenix ha vinto l’Oscar come miglior attore), il film Joker (2019) di Todd Phillips, è stato un trionfo. E questo successo è stato ampiamente meritato. 

Il film, che assomigliava più a una critica sociale o a un thriller psicologico che ai classici film di supereroi, disegnava il ritratto dell’emblematico nemico giurato di Batman: Arthur Fleck, interpretato dall’attore Joaquin Phoenix. Un uomo disprezzato dalla società che diventava un criminale senza concessioni, terrorizzando i suoi simili, punendo coloro che lo avevano umiliato e cercando di ripristinare la sua autostima. Un soggetto inesauribile, come dimostra The Batman di Matt Reeves, con Robert Pattinson, uscito nel 2022. Il bel film, molto oscuro, ha dimostrato ancora una volta che la mitologia dell’uomo pipistrello non ha finito di ispirare il nostro immaginario collettivo.

Joker: Folie à deux 

Cinque anni dopo, il regista Todd Phillips ha finito di realizzare un sequel, intitolato Joker: Folie à deux, che uscirà al cinema il prossimo 2 ottobre e che oggi è stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, dove è in concorso. 

Joker: Folie à deux vede Arthur Fleck internato ad Arkham, in attesa di processo per i suoi crimini nelle vesti del Joker. Alle prese con la sua doppia identità, Arthur non solo si imbatte nel vero amore, ma scopre anche la musica che ha sempre avuto dentro di sé. “La folie à deux” è una sindrome psicotica per cui individui che vivono in grande intimità e isolamento possono intraprendere una relazione che amplifica i disturbi psichici già presenti, ed è quello che accade tra Arthur Fleck e Harleen Quinzel, interpretata da Lady Gaga, una ragazza ricca e figlia di un dottore infatuata del personaggio di Joker ma non del vero Arthur.

«La musica ha un ruolo importante», sottolinea il regista. «La musica è dentro Arthur perché esprime quello che sente, e la musica lo abita come la danza. Sembrava logico continuare con l’idea della musica per il suo personaggio. Quando prendeva forma questa idea, abbiamo pensato a Lady Gaga».

«Quando lavoravamo a Joker nel 2018, non avremmo mai immaginato che avrebbe toccato corde così profonde nel pubblico di tutto il mondo», prosegue Philipps. «Con Joaquin avevamo parlato di un sequel, ma mai seriamente, finché non abbiamo assistito alle reazioni che la storia di Arthur stava provocando. Sapevamo che per farne un seguito dovevamo superare noi stessi: volevamo creare qualcosa di folle e temerario come lo stesso Joker. Con Scott Silver abbiamo quindi scritto una sceneggiatura che approfondiva ulteriormente l’idea di identità».

Lady Gaga, il regista Todd Phillips e Joaquin Phoenix arrivano al Lido in motoscafo

Joaquin Phoenix, la dieta e il canto

Phoenix, apparso tremendamente magro e patito nel film in cui regala una straordinaria interpretazione, non è voluto entrare nei dei dettagli della dieta, «ma questa volta mi è sembrata un po’ più complicata, solo perché c’erano così tante prove di danza che stavamo facendo, cosa che non avevo fatto l’ultima volta», ha spiegato. «Quindi mi è sembrata un po’ più difficile ma è sicura. Ma sì, ora ho 49 anni, probabilmente non dovrei farlo di nuovo.

Sul ruolo della musica nel film, Phoenix ha spiegato di avere preso le canzoni standard che potevano far esprimere i personaggi con quelle parole. «Inizialmente abbiamo preso come riferimento Frank  Sinatra, Sammy Davies Jr. Abbiamo cercato di emulare il suono, ma poi ci siamo resi conto che non rappresentavano Arthur e quindi abbiamo dato un’interpretazione personale ai brani. Stephany mi aveva detto avremmo fatto le canzoni live, alla fine ce l’abbiamo fatta ed era l’unico modo, ogni parte della registrazione è stata fatta live. Ogni ripresa è una versione diversa della canzone e per me è stato molto emozionante».

Lady Gaga e le canzoni

«Il modo in cui ci avviciniamo alla musica è molto particolare, non è musical ma la musica consente ai personaggi di esprimersi perché il dialogo non è sufficiente», precisa Stefani Joanne Angelina Germanotta, alias Lady Gaga. «Molta della musica è live, abbiamo lavorato molto sul modo in cui cantare. Ho dovuto dimenticare la tecnica e far sì che la canzone rispecchiasse il personaggio. Ho dimenticato le lezioni di canto ed ho imparato a stonare». 

Sono una quindicina i numeri da musical su cover di pezzi dal repertorio classico americano, canzoni come Get Happy di Judy Garland, For Once in My Life di Stevie Wonder, That’s Entertainment! e That’s Life di Frank Sinatra, più due inediti.

Il team di Joker: Folie à Deux è consapevole che bissare il successo del primo film sarà impossibile. Pur celebrandolo come il suo lavoro più apprezzato, che gli ha fruttato un Oscar come miglior attore, Joaquin Phoenix confessa di non aver capito con certezza perché il film sia così importante per tante persone: «Per alcuni è un adattamento del fumetto, per altri è qualcosa di completamente diverso, è la storia del riscatto di un outsider».

«Forse siamo arrivati al momento giusto» interviene Todd Phillips, che nega di aver cambiato rotta in risposta alle accuse di violenza mosse al primo Joker: «Un film costa troppo denaro e fatica per essere un semplice manifesto. Ho realizzato un sequel in continuità col primo film a livello visivo, ma in cui abbiamo capovolto le regole filtrando gli elementi elementi musicali attraverso lo sguardo di Arthur Fleck».

“Diva Futura” e il porno italiano

Si parla ancora di sesso a Venezia 81. Dopo Babygirl con Nicole Kidman sui desideri segreti delle donne e Queer di Luca Guadagnino con Daniel Craig sull’amore gay, ecco Diva Futura, che     racconta la storia del porno italiano con uno sguardo femminile della regista Giulia Louise Steigerwalt (doppia cittadinanza italiana e americana, laureata in filosofia), e di Debora Attanasio, autrice di Non dite alla mamma che faccio la segretaria – Memorie di una ragazza normale alla corte del re dell’hard, ora in ristampa da Sonzogno col titolo del film. L’autrice sognava di diventare giornalista e per caso si trovò a fare il braccio destro di Schicchi. «Tanto è per poco», si diceva; ma c’è rimasta nove anni… La interpreta con sottile umorismo Barbara Ronchi, di solito condannata a ruoli drammatici. Schicchi è Pietro Castellitto, Cicciolina è Lidija Kordić, Moana Pozzi è Denise Carezza, ed Éva Henger è Tesa Litvan. 

«È un ritratto imparziale, il racconto della parabola tragica dei che abitano quella storia», racconta la regista. «Se per certi versi si sono battuti per la libertà, paradossalmente hanno poi contribuito con il loro lavoro a normalizzare qualcosa che va contro la libertà della donna stessa, ovvero la mercificazione del corpo femminile. Il racconto, in questo senso, è di una grande contraddizione».

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