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Il “turbo folk” di Goran Bregović

– L’estate lo riporta in Italia: giovedì 18 sarà ospite del Pisa Jazz Rebirth con la sua leggendaria Wedding and Funeral Band, il 23 luglio apre a Siracusa l’Ara World Fest 
– «Quel che è speciale dei Balcani è che oltre alla musica producono un po’ di follia, quella di cui tutti abbiamo bisogno. A che serve la normalità se non c’è un po’ di follia?»

Insieme a un ensemble esplosivo e capace di grandi di virtuosismi composto da trombe, tromboni, grancassa, clarinetto, sassofono e voci bulgare, Goran Bregović torna in Italia per porta sui palchi da Pisa a Siracusa il suo «turbo folk»: uno spettacolo che spazierà dai successi storici fino a brani tratti dagli album più recenti, senza dimenticare qualche anticipazione dal nuovo progetto discografico in arrivo. 

A 74 anni continua a girare il mondo con la sua Wedding and Funeral Band, rinomata per la capacità di fondere armoniosamente diverse tradizioni musicali: le vocalità bulgare, il folklore slavo, la polifonia sacra ortodossa e le pulsazioni del rock moderno. Questi strumentisti, cresciuti nella tradizione gitana, porteranno sul palco un melting pot di stili e generi che rende lo spettacolo completo, energico e divertente.

Goran Bregović è nato 74 anni fa a Sarajevo da madre serba ortodossa e padre croato cattolico, ed è sposato con una donna musulmana

Con la radici nei Balcani, di cui è originario, e la mente nel XXI secolo, le composizioni di Goran Bregović mescolano le sonorità di una fanfara tzigana, le polifonie tradizionali bulgare, una chitarra elettrica e percussioni tradizionali con accentuazioni rock dando vita a una musica che ci sembra istintivamente di riconoscere e alla quale il nostro corpo difficilmente sa resistere. Nato a Sarajevo da madre serba ortodossa e padre croato cattolico, sposato con una donna musulmana, è quasi un simbolo della Bosnia multietnica. Per Bregović «fare il musicista è un bel modo per navigare la vita», portato avanti con l’intento di «divertirsi e divertire», stando insieme anche circondati da uno scenario di divisioni e guerre: «La musica aiuta sempre. Ovviamente si può vivere senza musica, così come si può mangiare senza sale, ma non c’è gusto».

Crea i suoi primi gruppi rock a 16 anni. «Il rock aveva all’epoca un ruolo fondamentale nella nostra vita. Era l’unica possibilità per poter esprimere pubblicamente il nostro malcontento senza rischiare di finire in galera, o quasi». Per far piacere ai suoi genitori, Goran si impegna a proseguire i suoi studi di filosofia e sociologia che lo avrebbero portato ad insegnare, se l’enorme successo del suo primo disco non avesse deciso altrimenti. Seguono quindici anni con il suo gruppo White Button e tredici album venduti in 6 milioni di copie. Tour interminabili in cui Goran diventerà l’idolo della gioventù jugoslava. Alla fine degli anni Ottanta, Bregović si libera del suo ruolo sfibrante di “star” e si isola in un “ritiro dorato” in una piccola casa sulla costa adriatica. Qui compone le musiche del terzo film di Emir Kusturica Il Tempo dei Gitani, esperienza che darà il via a una lunga e prolifica collaborazione. Poi arriva la formazione della The Wedding and Funeral Band, le collaborazioni con artisti di tutto il mondo (da Iggy Pop ai CSI) e il resto è storia.

Sotto il palco racconta di vedere, negli anni, un continuo ricambio generazionale, «ma vengono i giovani curiosi, che non si limitano ad ascoltare ciò che ascoltano tutti». Lontana dai trend del momento, la musica balcanica «è un po’ troppo selvaggia per andare di moda». Il segreto? «Quel che è speciale dei Balcani è che oltre alla musica producono un po’ di follia, quella di cui tutti abbiamo bisogno. A che serve la normalità se non c’è un po’ di follia? Così durante i concerti mi piace sempre dire che chi non diventa pazzo non è normale».

Queste le date del tour: 18 luglio al Giardino Scotto di Pisa per il Rebirth Jazz, 19 luglio Bergamo, 20 luglio Tarvisio, 22 luglio Ostia Antica (Roma), 23 luglio all’Ara di Ierone di Siracusa, 24 luglio La Spezia, 13 agosto Neoneli, 14 agosto Sant’Antioco. Goran Bregović a Siracusa aprirà l’Ara World Fest, la rassegna curata da Lello Analfino all’interno del Parco archeologico, che ha in cartellone anche gli Incognito (giovedì 25 luglio).

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