Disco

Giovani e diritti, il binomio di Jazzy Records

– “But Not For Free” è il progetto con cui l’etichetta siciliana ha vinto un bando Siae realizzando un album che raccoglie tre splendidi talenti calabresi attorno all’esperto Giovanni Mazzarino e al tema dei diritti umani
– «Il titolo indica proprio questo: avere i propri diritti, averli riconosciuti e poterli esercitare non è una cosa scontata. Soprattutto in un Paese come il nostro dove ogni governo che si succede mette in discussione questo e quello», spiega Valentina Gramazio ideatrice del concept
– Matteo Pesce, Giuseppe Gugliotta e Veronica Parrilla, cantante e autrice alla quale è intestato il lavoro, allievi del Maestro messinese, sono i tre protagonisti di un disco molto impegnativo sia nelle musiche sia nei testi

But Not For Free, citazione del celebre standard jazz But Not for Me, richiama l’idea che i diritti umani non siano mai stati raggiunti senza sforzo e impegno e che i giovani artisti, con la loro musica e creatività, possono essere parte di questo cambiamento. 

But Not For Free è il titolo del Progetto discografico con il quale l’etichetta indipendente siciliana Jazzy Records ha vinto il bando “Per chi crea”, targato Siae e dedicato alla promozione dei giovani talenti “under 35”. «È un bando che abbraccia non solo la musica, ma anche il teatro o progetti di tournée all’estero. C’è anche una quota “over 35” che puoi giocarti e che noi abbiamo usato con la partecipazione di Giovanni Mazzarino, autore delle musiche», spiega Valentina Gramazio che, insieme al pianista messinese con base a Piazza Armerina, guida l’etichetta. 

«But Not For Free è una mia idea», prosegue Valentina Gramazio. «Giovanni, che è il direttore artistico di Jazzy Records, ha proposto questo lavoro discografico con tre suoi giovani allievi, attorno al quale abbiamo costruito un progetto che andasse al di là della musica, che avesse un significato. Un concept, insomma. E riteniamo che quello fra giovani e diritti sia un binomio assolutamente naturale. Chi se non i giovani devono capire che in qualche modo bisogna lavorare non solo per conquistarseli, ma anche per mantenere quelli che già ci sono, perché qui in Italia è sempre un rimettere tutto in discussione».

«Il titolo indica proprio questo: avere i propri diritti, averli riconosciuti e poterli esercitare non è una cosa scontata, te li devi guadagnare», prosegue l’autrice del progetto. «Anche nei Paesi liberi, come il nostro, dove ogni governo che si succede mette in discussione questo e quello, vuoi l’aborto, vuoi il suicidio assistito, vuoi le libertà personali, sembra sempre che i diritti siano elargizioni dall’alto. Invece, conoscerli, avere contezza di quello che ti spetta e di quello che non ti spetta ti aiuta anche a garantire che tu possa esercitare questi diritti». 

Giovanni Mazzarino al piano assieme a Matteo Pesce e Giuseppe Gugliotta durante la registrazione. In apertura Veronica Parrilla (foto di Nunzio Santisi)

Un invito ai giovani a prendere coscienza e a combattere per questi diritti. «Certo. Poi ognuno lo fa con le proprie armi. I giovani lo fanno con la musica, con la propria arte. Il jazz è stata sempre una musica di libertà, che è servita alle minoranze per affermare le proprie istanze. Noi nel nostro piccolo, con questi progetti, cerchiamo di dare opportunità e stimoli ai giovani. Poi sono loro che devono portare avanti il progetto».

I giovani sono i talenti calabresi Matteo Pesce (batteria), Giuseppe Gugliotta (basso) e Veronica Parrilla, cantante e autrice alla quale è intestato l’album But Not For Free. Giovanni Mazzarino, alla direzione musicale e al piano, è il “fuori quota”. È stato il popolare jazzista siciliano a scegliere i tre ragazzi fra gli allievi del suo corso di improvvisazione al Conservatorio di Vibo Valentia. 

«Noi abbiamo proposto l’idea, i ragazzi l’hanno accolta favorevolmente», racconta valentina Gramazio. «Come in un vero e proprio laboratorio di musica d’insieme, Giovanni ha messo a disposizione un corpus di sue composizioni originali, proponendo a Veronica Parrilla di cimentarsi non solo come vocalist ma anche come autrice di testi originali che scandagliassero il tema portante, interpretandolo anche attraverso momenti di vocalese. Veronica ha scritto così i testi: alcuni parlano di diritti in modo specifico e diretto, altri arrivano al tema attraverso, una poesia, sentimenti ed emozioni. Le sessioni di registrazione, svoltesi presso il Sonoria Studio di Vincenzo Cavalli a Scordia, hanno rivestito lo spirito del seminario: attraverso il metodo del “learning by doing”». 

Otto pezzi in totale, molto impegnativi, sia nelle musiche come nei testi. Nel segno dell’eleganza, della raffinatezza e del calore, si spazia dal jazz mainstream alle atmosfere sudamericane, con la splendida voce di Veronica Parrilla e l’esperto piano di Giovanni Mazzarino a fare da filo conduttore e la precisa e mai invadente sezione ritmica di Matteo Pesce e Giuseppe Gugliotta. The Plant parla del diritto di scelta delle donne, mettendo in luce la loro forza e resilienza; Lost at Home evidenzia il diritto all’istruzione come chiave per la consapevolezza e la libertà; Sweet Childhood Time celebra il diritto a vivere un’infanzia vera e spensierata; mentre Visions in the Fog e Stay Little Sheet si concentrano rispettivamente sulla libertà di espressione e sull’importanza dell’identità e dell’uguaglianza. Ogni traccia offre una riflessione su come la cultura possa giocare un ruolo essenziale nella promozione dei diritti umani, dimostrando che la musica non è solo intrattenimento, ma anche un potente strumento di sensibilizzazione e cambiamento sociale.

But Not For Free non è il primo progetto della Jazzy Records a vincere un bando Siae. La prima volta è stata nel 2017 con Sicania, album in quintetto intestato alla vocalist Daniela Spalletta, che registrò un notevole successo di critica e pubblico. Oggi l’asse si è spostato verso la vicina Calabria in seguito agli impegni di Mazzarino.

Valentina Gramazio (foto Paolo Galletta)

«Giovanni insegna a Vibo Valentia, lui ha sempre ha avuto un occhio di riguardo verso i giovani, gli piace scoprire talenti. Lavorare con i giovani significa anche avere uno scambio di energia. Da docente di improvvisazione jazz ha un osservatorio privilegiato», dice Valentina Gramazio.

È calabrese un’altra scoperta di Mazzarino, i Gemelli Cutello, dei quali è stato insegnante. «Dopo l’album di debutto nel 2015 prodotto da noi, poi sono andati a Boston per studiare, si sono diplomati lì, hanno cominciato a fare carriera», racconta l’altra metà della Jazzy Records. «Quando sono tornati nel 2023 hanno registrato un altro album per noi con Gegè Telesforo che poi li ha portati in tour nella sua band. Non è facile per una etichetta indipendente mantenere un equilibrio fra pubblicazioni e qualità. Cerchiamo di fare le cose che ci piacciono, mantenere molto alta la qualità, dare voce agli artisti che ci convincono, e spesso sono giovani».

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