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Dedalo Festival in cerca di cibo per la mente

– “Fame” è il tema della XVII edizione del tradizionale appuntamento estivo che trasforma il paesino agrigentino di Caltabellotta in culla della cultura siciliana per due giorni: 20 e 21 agosto
– La novità di quest’anno è l’introduzione del Premio Roberto Sottile assegnato a chi ha saputo valorizzare il dialetto. I primi tre vincitori sono: Vincenzo Pirrotta, Alessio Bondì e Cesare Basile

«Siamo ancora capaci di sentire la fame in questa società che non fa che propinarci cibo spazzatura, feste frivole e bagordi? Fame o fama, forse di quest’ultima abbiamo costante desiderio, ricerca di approvazione, followers, mi piace». Nasce da queste domande la XVII edizione del Dedalo Festival, tradizionale appuntamento estivo che trasforma il paesino agrigentino di Caltabellotta in culla della cultura siciliana per due giorni: 20 e 21 agosto.

Ezio Noto e la statua di Dedalo, realizzata dallo scultore Salvatore Rizzati, nella villa comunale di Caltabellotta (Agrigento)

“Fame” è il titolo. Una fame atavica. Di cibo e, soprattutto, di cultura. «Perché la fame esiste», spiega Ezio Noto, poeta, scrittore e musicista, ideatore e direttore artistico del festival. «È la fame dei Paesi poveri, dei popoli in guerra. Che hanno perso tutto, non hanno più nulla. Ci serve la fame, quella del sapere, la pancia è fin troppo piena! La fame è bisogno, è necessità di nutrirsi, ma oltre al corpo è indispensabile nutrire l’anima, la mente. La sappiamo avvertire la fame di cultura, di conoscenza, per la ricerca del bello che si manifesta in mille modi diversi? In un riff di chitarra, nelle pennellate e nei colori di un dipinto, nelle corde vocali che trasferiscono emozioni, nelle mani di uno scultore, nel paesaggio di una vallata incontaminata! Fame io ti sento».

Riusciranno questi due giorni di festival a esaurire queste esigenze? Per trovare cibo per la mente e l’anima, Ezio Noto è andato a raccogliere frutti in ogni campo dell’arte: nella musica, nel teatro, nella poesia, nel cinema, nell’arte. 

«Saranno due giornate molto intense con conferenze, presentazioni, il ricordo di Danilo Dolci per i cento anni dalla nascita con il regista Alberto Castiglione, una conversazione sul futuro di Caltabellotta “Pascolare Sogni”, “Catapani domani” con diversi ospiti e temi: Caltabellotta città Presepe XXX, Dedalo, Pace Fest, il ritrovamento attraverso una intuizione di due professori Salvatore Alessandro Turturici e Salvatore Presti di due disegni di Escher realizzati a Caltabellotta nel maggio del 1935, e altri appuntamenti».

Novità di questa edizione è l’introduzione del Premio Roberto Sottile. Professore di linguistica italiana all’Università di Palermo, originario di Caltavuturo, Sottile è scomparso prematuramente il 7 agosto 2021. «Roberto è stato sempre attento ai fenomeni che riguardano le piccole aree interne, dal 2012 era una presenza fissa e fra le più attive al Dedalo Festival, regalando entusiasmo, conoscenza e qualificando il nostro evento», sottolinea Ezio Noto. Da qui l’iniziativa di creare un premio a lui intitolato da assegnare ad artisti «che hanno saputo qualificare e valorizzare attraverso le loro opere il dialetto, riuscendo con la loro attività a superare i confini regionali». 

Vincenzo Pirrotta, Alessio Bondì e Cesare Basile sono gli artisti che, secondo Dedalo Festival, incarnano perfettamente queste caratteristiche. Il primo, attore e regista, per Spaccaossa, l’opera cinematografica che ha segnato il suo debutto alla regia; il cantautore palermitano per aver scritto la canzone Amorte che fa da colonna sonora al film di Pirrotta; il folksinger catanese per «la storia di un autore essenziale, ruvido e potente». «Tutti e tre i premiati ci regaleranno alcuni momenti della loro arte», annuncia il direttore artistico. In particolare, Cesare Basile martedì 20, alle ore 23:30, alla Villa Comunale, presenterà lo spettacolo Coccia, cuntu per elettronica e voce in memoria del terremoto del Belice, mentre Alessio Bondì si esibirà in coppia con Fabio Rizzo l’indomani, mercoledì 21.

Ma saranno diversi i momenti culturali, a cominciare dal laboratorio artistico di Giovanni Proietto e dagli interventi teatrali di Carmelo Rappisi. Nella giornata inaugurale di martedì, il violoncellista Mauro Cottone presenterà il suo album di debutto Taranrah, del quale abbiamo avuto già modo di parlare su queste pagine, e di seguito si alterneranno sul palco della Villa Comunale di Caltabellotta i VorianovaRoberto LigammariLessTotò RandazzoPino TortoriciWarco e Marco Caterina. Mercoledì 21, fra gli altri ospiti musicali, ci sarà anche Libero Reina.

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