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Bufera su Morgan: processo per stalking

– Warner e Rai scaricano l’artista accusato da Angelica Schiatti, attuale fidanzata del cantautore Calcutta, con la quale ebbe una relazione nel 2019. I suoi legali: «Nulla è stato ancora provato». A riaprire il caso un articolo di Selvaggia Lucarelli che ricostruisce per la prima volta la vicenda
– Le prese di distanza dopo il post su Instagram di Calcutta in cui critica la major per aver offerto un contratto all’ex Bluvertigo definito un persecutore. L’udienza preliminare nei confronti di Morgan è stata celebrata il 10 ottobre 2023 e la prossima è fissata il 13 settembre 2024

Nuova bufera su Morgan. Ma questa volta sembra più grave. Tanto da costringere la Warner Music Italy a dare mandato ai propri legali per interrompere il rapporto contrattuale in corso con l’artista lasciando che la questione sia dibattuta nelle giuste sedi.

Il motivo è legato alla denuncia fatta nel 2020 da Angelica Schiatti, attuale fidanzata del cantautore Calcutta, nei confronti di Marco Castoldi, in arte Morgan, per stalking, minacce e revenge porn. La donna ha rilasciato dichiarazioni dettagliate sulle accuse, rivelando il difficile percorso legale intrapreso contro l’ex leader dei Bluevertigo, un percorso che Angelica Schiatti sostiene essere bloccato da tempo, nonostante la gravità delle accuse. L’udienza preliminare nei confronti di Morgan è stata celebrata il 10 ottobre 2023 e la prossima è fissata il 13 settembre 2024.

Calcutta

La protesta di Calcutta

La presa di distanza della Warner Music Italy arriva dopo post su Instagram di Calcutta in cui accusa la major di aver offerto un contratto a Morgan definito un persecutore, pur sapendo dello stalking. «Per questo mi sembra giusto interrompere ogni mio possibile rapporto lavorativo con questa etichetta. Le canzoni che scrivo non saranno più disponibili per gli/le interpreti del loro roster, e tutti i suoi dipendenti non sono più i benvenuti ai miei concerti. Non sarà un piacere neanche incontrarli per strada sinceramente perché chi si comporta così restando in silenzio ai miei occhi è complice. Guardatevi dentro ogni tanto».

Il caso Morgan esplode anche in Rai. I vertici di Viale Mazzini sarebbero pronti a cancellare il nuovo programma che vedrebbe Morgan come conduttore. «Era stato annunciato un progetto che non è stato perfezionato. Anche in considerazione di questo, non era prevista la sua presenza alla presentazione dei palinsesti il prossimo 19 luglio a Napoli», spiega una nota di Viale Mazzini.

Angelica Schiatti e Morgan

La vicenda

Il caso è venuto alla ribalta dopo un articolo uscito mercoledì sul Fatto Quotidiano e scritto dalla giornalista Selvaggia Lucarelli che ricostruisce per la prima volta la vicenda. A fine 2019 Morgan e Angelica Schiatti hanno avuto una relazione, che durante la pandemia e il lockdown avrebbe preso una piega più vicina allo stalking. Arriva persino una denuncia, con attivazione del codice rosso. Tanto che la ragazza si trasferisce a casa di suo padre. 

Sulla chat “Inartemorgan” pubblica anche un video scrivendo insulti nei suoi confronti e nei confronti della madre di lei. In queste chat tra le altre cose Morgan minaccia e insulta pesantemente Schiatti, le dice cose come «ora me la paghi», «sei sputtanata a vita» e «nazisti come te devono avere una bella lezione». Tra vari messaggi sconnessi sembra minacciare la diffusione di video privati («Intanto i filmatini erotici che piaceranno molto ai ragazzini e neanche i cessi in cui ti facevi scopare ma il fatto che hai sabotato la mia disintossicazione piacerà un casino»).

Poi la “trappola”: finge di essere il rapper Willie Peyote e propone ad Angelica una collaborazione. E giù altri insulti. Se ne occupa il settimanale Oggi e anche l’Huffinghton Post, a cui dichiara: «Credo che sia andata da qualche parte a fare qualche trattamento psichiatrico. Fatto sta che è tornata ed è priva di emozioni e sembra sia gravemente lesa dal punto di vista psichico».

La replica di Morgan

«Oggi piacciono i mostri, se il mostro fossi io vi piacerei». Nel cuore della notte arriva sui social un cenno di reazione da parte di Morgan. Senza mai citare in maniera diretta la vicenda, il cantante in un lungo post di solo testo scrive: «Bestie violenti e misantropi untori e boia stiano da parte di starfuckers e mafiosi, esseri umani e persone dotate di anima stiano con me».

E ieri i legali di Morgan — Rossella Gallo e Leonardo Cammarata — in una nota, hanno voluto chiarire che «nessun tipo di reato di revenge porn o maltrattamenti è contestato al signor Castoldi», e che «i magistrati non hanno mai ritenuto di dover applicare misure cautelari da codice rosso, perché non hanno ravvisato alcun pericolo per la persona offesa».

Le reazioni sui social

Nel frattempo, sui social è scattata la gogna per l’ex Bluvertigo. Tra le prime a rompere il silenzio è stata Levante: «È arrivato il momento di scegliere da che parte stare in merito a comportamenti come revenge pori, violenza sulle donne, maschilismo e tutto ciò che inquina la nostra società e su cui non dobbiamo mai abbassare la guardia». Emma è lapidaria e ricorda l’episodio avvenuto a Selinunte l’estate scorsa, quando Morgan insultò alcuni spettatori con insulti omofobi: «Sono anni che in molti lo idolatrano e lo difendono come se la sua “conoscenza” artistica lo legittimasse a dire e a compiere qualsiasi atto. Sostegno verso Angelica e verso tutte le donne che hanno purtroppo a che fare con questo soggetto, in un mondo pieno di “Morgan”, siate Calcutta (il compagno di Angelica, ndr)».

«Siamo dalla tua parte» le dice Elodie, «Siamo tutti con voi» rilancia Elisa, «Noi ci siamo» le fa eco Paola Turci, «Ti abbraccio fortissimo, siamo con te» sono infine le parole di Francesca Michielin. Annalisa, che si rifiuta di nominare Morgan e lo chiama «il suo (di Angelica, ndr) persecutore» si augura «che la giustizia faccia davvero il suo corso per una volta, invece di abbandonare chi deve essere protetto e tutelato, mentre chi andrebbe punito continua, tra le altre cose, a calcare palcoscenici di vario genere, godendo di indisturbato spazio d’azione. E ora che sappiamo, sta anche a noi negarglielo. Per Angelica e per tutte #BASTA». 

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