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Artisti da tenere d’occhio nel 2024 – 2

Man mano che ci avviciniamo alla soglia del quarto del XXI secolo, può sembrare che le cose stiano cambiando più velocemente che mai, soprattutto nei settori della cultura e dei media. Mi occupo di musica e nemmeno io riesco a tenere il passo con tutto quello che succede. 

Ai vecchi tempi, si riceveva la musica in dosi misurate da etichette discografiche, radio, riviste musicali, negozi di dischi. Oggi, tutto ciò che è stato registrato è sempre a nostra disposizione. Non esiste più un centro per la musica. Pochi atti ci uniscono come una volta. C’è stato un tempo in cui correvamo tutti al negozio di dischi per prendere quell’album di cui tutti parlavano. Abbiamo consegnato denaro contante, facendo un investimento finanziario nell’artista. Oggi c’è così tanta musica tra cui scegliere per un layout a zero contanti. Passiamo tutto il nostro tempo premendo pigramente il pulsante “salta”. La musica è stata svalutata. Le stelle di oggi sono più piccole di quelle di un tempo.

A titolo di prova, l’analista delle classifiche radiofoniche americane Guy Zapoleon ha sottolineato che il 2023 ha avuto meno “successi di consenso” – canzoni presenti su almeno il 50% delle 40 principali stazioni americane – rispetto a qualsiasi anno precedente. Quanti? Solo 18, in calo rispetto ai 28 del 2020.

Siamo schiavi degli algoritmi che tendono a omologare i gusti e le tendenze. Nel frattempo, flussi falsi e cloni di intelligenza artificiale renderanno le cose ancora più confuse e frustranti. In questo scenario denso di nebbie, abbiamo cercato di individuare alcune luci. Molte arrivano dall’Irlanda, il Paese nel quale passato, presente e futuro riescono a stare in equilibrio.

The Cardinals

Provengono da Cork e mantengono alta la bandiera del rock irlandese. Il frontman Euan Manning evoca un suono che annuisce all’indie degli anni Ottanta, allo shoegaze celtico e al goth-glam. Il singolo Roseland, ispirato al desiderio di Manning di scrivere una canzone popolare sulla sua città natale, è tutto chitarre fangose con un canto strascicato alla Lou Reed: “Sono sceso alla stazione di MacCurtain Street/ Dove ho detto per la prima volta il mio ultimo addio/ Se c’era l’amore, era sottile nell’aria/ È venuto qui solo per morire”. Finora hanno solo poche (eccellenti) canzoni a loro nome, ma un nuovo EP è in arrivo.

Kingfishr

Formato mentre i loro membri studiavano all’università a Limerick, questo trio irlandese si appoggia su strumenti tradizionali e songwriting evocativi e poetici. Eppure, il loro suono ha un’atmosfera decisamente pop, volando con cori inni e la distintiva voce del frontman Eddie Keough. Kingfishr contano su una fanbase devota con tour incessanti e un flusso costante di singoli memorabili. Questi includono l’eccitante Vancouver e Shot in the Dark, una commovente ballata acustica che ricorda James Taylor o Neil Young.

Luz

La cantante irlandese Luz ha attirato per la prima volta l’attenzione internazionale con una cover di Lose My Mind di Dean Lewis nel 2019, poi con il suo spettacolare singolo The Author, un inno riverenziale a un amante consegnato su note di pianoforte ovattate, è diventata una star. Dopo un po’ di tempo, è tornata nel 2023 con un gruppo di tracce sublimi che hanno espresso ancor meglio il suo talento e i suoi punti vulnerabili. Sustainlotta con sentimenti di insicurezza, mentre la devastante I shouldn’t be here riflette sulle sue lotte con la salute mentale e sulle persone che l’hanno aiutata a superarla. Per chiunque sperimenti lo stesso, le canzoni di Luz sono una candela che brucia al buio.

Gia Ford

Sono passati quattro anni da quando il primo singolo di Gia Ford Turbo Dreams è arrivato in mezzo a una raffica di superlativi delle riviste di musica indie. Ma mentre quella nebbiosa traccia di breakout è da allora misteriosamente scomparsa da tutte le piattaforme di streaming, si è tenuta impegnata altrove. La musicista di Sheffield, nata Molly McCormick, crea un dream pop darkly d’atmosfera. Il suo miglior songwriting è sia onirico sia terrestre. Le sue tracce spesso trasformano in realtà i volti immaginari che trova nei libri e nei film. McCormick imposta le sue storie su linee di chitarra sobrie e voci morbide come nel brillantemente meditabondo Sleeping In Your Garden o nella romantica Falling In Love Again. Il suo album di debutto dovrebbe uscire entro la fine dell’anno.

Hannah Grae

Se il titolo del suo album di debutto, Hell Is A Teenage Girl, non ti avvisa, Hannah Grae fa musica su quel terribile momento della vita di ogni donna, uno dal quale lei stessa è uscita solo di recente. Grae, ora 21 anni, riflette sui dolori crescenti con l’immediatezza di ritmi pop-punk appuntiti e desiderosi. Con titoli kiss-off come Well I Hope Ur Happy e testi ironici è facile paragonare Grae alla ragazza del momento della Gen Z Olivia Rodrigo, ma così facendo s’ignora la voce singolare che la musicista nato a Port Talbot mette sul tavolo.

HotWax

HotWax è il nuovo live-act più emozionante del Regno Unito. Formati a Hastings dalla cantante/chitarrista Tallulah Sim-Savage e dalla bassista Lola Sam da quando avevano 15 anni (in seguito si è unita la batterista Alfie Sayers), sono tutto ciò che una grande rock band dovrebbe essere. Sim-Savage ulula e scatta come il figlio di una notte d’amore di Karen O e Courtney Love; i suoi testi parlano di dubbio, senso di colpa e infatuazione. Ci sono assoli di chitarra in abbondanza, linee di basso fangose e batteria battura a bizzeffe. Hanno già aperto per The Strokes e Yeah Yeah Yeahs, ora hanno bisogno dei loro palchi più grandi per abbinare quel suono delle dimensioni di uno stadio.

a.s.o.

Con la massiccia popolarità risorgente di shoegaze e trance, la macchina della nostalgia negli ultimi anni si è concentrata principalmente sugli anni Novanta e la prospettiva è che il suono post-trip-hop di Morcheeba e Lemon Jelly potrebbe essere il prossimo revival. Il duo a.s.o. – formato dalla cantautrice Alia Seror-O’Neill (aka Alias Error) e produttore Lewie Day (aka Tornado Wallace) – ne ha magicamente fatto una virtù nel loro recente album di debutto omonimo, uno dei grandi dispacci dell’underground nel 2023. My Baby’s Got It Out for MeFalling Under e Rain Down richiamano lo stile William Orbit e ritmi loping, ma anche le grandi linee di basso dei Massive Attack e una spessa trama ambientale, mentre la voce di. Seror-O’Neill si muove sulla scia di quelle di FKA e Lana Del Rey. 

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