Flash

Anna, il riscatto del rap femminile

– La ventenne spezzina è la prima artista donna in dieci anni al numero uno per tre settimane con l’album “Vera Baddie”. Nel singolo “30°C”, tormentone di questa estate africana, si definisce “self-made bitch”. «E lo penso: mi sono fatta da sola e sono maturata»
– «In America le tipe rappano e spaccano, da noi non vengono prese seriamente quanto i maschi. Infatti, io mi sbatterò per far diventare mainstream il rap femminile in Italia, voglio fare di tutto per fare strada alle future rapper e non voglio che passino quello che ho passato io»

«Non esiste un rap femminile o maschile. Esiste il rap e chi lo sa fare bene, brillerà. Io ho dimostrato quello che dovevo dimostrare come rapper, non come rapper donna». Anna con i suoi 20 anni e i milioni di streaming conquistati da quattro anni a questa parte, da quando nel 2020 a soli 16 anni ha esordito con Bando (diventata una hit mondiale), ha idee chiare e fiducia in se stessa. Sull’onda di una serie di canzoni di successo il suo il suo primo album di inediti, Vera Baddie, uscito alla fine dello scorso giugno, per la terza settimana consecutiva si conferma alla #1 della classifica album in Italia (FIMI/GFK). È la prima artista donna italiana ad ottenere un simile risultato da 10 anni a questa parte.

«L’album, il cui titolo mette insieme il nome di mia nonna che avrei dovuto avere e il claim che mi rappresenta, è una raccolta di tutti i pezzi dell’ultimo periodo, a cavallo tra la fine dell’adolescenza e l’inizio della giovinezza», racconta la giovane artista originaria di La Spezia, classe 2003 che di cognome fa Pepe, cresciuta tra i vinili del padre DJ e una passione coltivata fin da piccola per la cultura urban americana. «È il risultato della mia crescita: sono maturata molto a livello artistico». 

In un mondo (discografico) nel quale i dischi hanno perso importanza a favore dei singoli, Anna sceglie di prendere la via della tradizione. «I miei singoli stanno piacendo e allora ho pensato che anche un album potesse piacere», spiega. L’album, che è già certificato Oro, sta ottenendo risultati straordinari sulle piattaforme digitali con tutte le tracce entrate in classifica. Solo su Spotify l’artista è attualmente presente con ben tre brani nella top5 (oltre al singolo 30°C alla #1, troviamo I Love It e TT LE GIRLZ rispettivamente alla #3 e alla #4).  30°C si riconferma la hit dell’estate, da poco certificata Disco di Platino. 

Traguardi che la rendono orgogliosa. «Io arrivo davvero dal nulla, dalla mia cameretta in una città della Liguria dove non hai molti agganci. È stato un percorso un po’ particolare, di cui però vado molto fiera. C’è una responsabilità in quello che ho ottenuto e che rappresento, come artista e come donna perché penso di avercela fatta da sola. Non importa da dove vieni, ma se ci credi puoi andare dove vuoi». 

Anna Pepe, nata a La Spezia nel 2003

Anna non solo ha trovato il suo posto al sole, ma lo ha fatto facendosi spazio in un mondo declinato al maschile. «Prima di me il rap al femminile non era così mainstream, io penso di averlo reso tale. In un ambiente molto maschile, la gente si è dovuto abituare». Un riscatto in primis per lei stessa che confessa che «in Italia dobbiamo ancora fare lo step in cui si normalizza il rap femminile. In America le tipe rappano e spaccano, da noi non vengono prese seriamente quanto i maschi. Infatti, io mi sbatterò per far diventare mainstream il rap femminile in Italia, voglio fare di tutto per fare strada alle future rapper e non voglio che passino quello che ho passato io».

Vera Baddie è stato scritto interamente da Anna. «Un disco tutto mio, che sento mio. Lo posso definire come un “collage” di tanti istanti della mia vita: è stato come aprire un diario segreto per mostrare i miei lati più nascosti, raccontandomi con la musica. La maggior parte delle mie canzoni è leggera, ma affronta anche temi legati alla fragilità, all’amore tossico, al non sentirsi all’altezza. Cose che ho vissuto anche io quando ero più piccola e per questo molte ragazze si rivedono in me».

Diciotto tracce, dieci featuring

Nell’album diciotto tracce e diversi featuring: Guè in Bikini, Tony Boy e thasup in ABC, Artie 5ive in I love it, Lazza in BBE (brano che ha debuttato direttamente alla n.1 di Spotify), Sfera Ebbasta in Chica Italiana, Nicky Savage in TT LE GIRLZ, Capo Plaza in Show Me Love (che tornano a collaborare dopo Vetri Neri di AVA), Tony Effe in Mulan e Sillyelly in Hello Kitty.

«Le collaborazioni sono nate tutte in modo organico, partite dal rapporto di amicizia che mi lega a tutti loro», spiega Anna, giovane donna che sa quello che vuole, determinata, indipendente e che si è spianata la strada da sola: “self-made bitch” canta in 30°C. «E lo penso: mi sono fatta da sola e sono maturata. Da Bando a oggi sono diventata molto più sicura di me stessa, sono più donna. E musicalmente mi sono tanto allenata, ho passato tanto tempo in studio con i miei producer. Mi hanno aiutato a trovarmi musicalmente e sono fiera di essere l’artista che sono, lavorando in modo molto autentico e puntando a essere me stessa».

Adesso si gode il successo di Vera Baddie e 30°C, miglior debutto di sempre su Spotify Italia per un’artista donna solista con un brano non in gara al Festival di Sanremo: «Non mi dispiace che possa diventare un tormentone, l’idea che le persone abbiamo una canzone da associare all’estate, a momenti da ricordare anche in futuro». Anche il titolo rispecchia questa stagione attraversata dalle ondate di caldo africano.

Dopo l’esibizione a Fiera Milano Live come special guest del concerto di Nicki Minaj, Anna s’imbarcherà nel suo primo vero tour nei club con quasi tutte le date già sold-out.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *