Interviste

Amanda Pascali porta la canzone siciliana nel mondo

– La ventiseienne musicista americana traduce in inglese i brani di Rosa Balistreri «rivitalizzandoli» nelle musiche. Così “Mi Votu e Mi Rivotu” diventa “I Toss and Turn” e risuona morriconiana
– «Ho scoperto la cantautrice di Licata a 17 anni. Sono rimasta sbalordita dalla sua voce e dalla sua storia. Era molto più ribelle e punk di tutti gli artisti che ammiravo e che imitavo»
– «Il mio obiettivo è quello di preservare queste canzoni per il futuro. Così ho deciso di tradurle in inglese, anche per introdurle e far conoscere la loro bellezza alla maggior parte del mondo»
 – Padre italiano rifugiato politico dalla Romania, madre egiziana, la giovane artista ha trovato la sua terra in Sicilia «che non è mai stata abbastanza europea per l’Europa né abbastanza africana per l’Africa»
– «Il prossimo 17 ottobre sarò in Sicilia per una performance patrocinata dall’ambasciata americana. Inaugureranno quello che chiamano un “American corner” a Palermo in collaborazione con la Fondazione Falcone»

Padre di origini italiane, rifugiato politico dalla Romania comunista. «Si ribellò contro la dittatura e venne gettato in un campo di lavoro forzato per due anni prima di ottenere asilo negli Stati Uniti». Madre nordafricana, emigrata egiziana cresciuta in Francia. «Quando mio padre arrivò negli USA, lavorava in una fabbrica di frigoriferi. A New York incontrò e si innamorò di mia madre». Non è la trama di un film, ma la storia di famiglia di Amanda Pascali, ventiseienne nata a New York e cresciuta a Houston, Texas, simbolo di una generazione di giovani più etnicamente diversificata d’America.

«Crescendo negli Stati Uniti, mi veniva sempre chiesto: “Da dove vieni? Da dove vieni veramente?”», racconta Amanda. «Sono cresciuta tra mondi diversi: madre nordafricana, padre europeo. Ma non mi sono mai sentita abbastanza africana né abbastanza europea per essere “nativa” di nessuno dei due luoghi».

Le sue “radici” Amanda le ha scoperte nell’ottobre del 2022, quando venne in Sicilia per aver vinto una borsa di studio offerta da Università degli Studi di Messina, Ministero degli Affari Esteri italiano e governo americano a sostegno di studenti e/o ricercatori che intendono svolgere attività di ricerca rilevanti in Italia o negli Stati Uniti. 

«Quando sono arrivata in Sicilia, ho sentito una connessione profonda con quest’isola, che non è mai stata abbastanza europea per l’Europa né abbastanza africana per l’Africa», spiega. «Mi ha affascinato il fatto che la Sicilia mi sembrasse uno spazio “di mezzo”. In un certo senso, mi sono sentita a casa tra i mercati, nel bellissimo caos delle strade racchiuse da secoli di storia e architettura di eredità mista».

Amanda era venuta in Sicilia per seguire le tracce di Rosa Balistreri: Palermo, Licata, seguendo le note e le parole delle canzoni dell’Amalia Rodriguez siciliana. «Avevo scoperto la voce di Rosa Balistreri a 17 anni. Come molti della mia generazione, la Generazione Z, sono cresciuta con Internet. Non mi sono mai sentita parte del gruppo da bambina, ero una nerd incallita. Da adolescente, suonavo in una band punk rock. Quando ho scoperto Rosa su Internet, sono rimasta sbalordita dalla sua voce e dalla sua storia. Era molto più ribelle e punk di tutti gli artisti che ammiravo e che imitavo. Era impossibile imitarla. Era qualcosa che non avevo mai sentito prima».

La studentessa americana non si limita ad ascoltare le canzoni. Le traduce. Non solo nei testi, ma anche nelle musiche, nel tentativo di creare una connessione fra le tradizioni popolari siciliane e quelle americane. Adatta le canzoni di Rosa Balistreri alla sua realtà e alle sue sonorità. Mi Votu e Mi Rivotu diventa I Toss and Turn e risuona western, morriconiana. 

«Sono cresciuta con i film western all’italiana, che mia nonna adorava guardare. Mi Votu e Mi Rivotu è la prima canzone che ho tradotto, ed è quella che ha dato inizio a tutto: la missione di tradurre e rivitalizzare i canti popolari siciliani», sottolinea. «Questa canzone ha probabilmente secoli di storia, ma il suo tema è ancora attuale: l’insonnia, forse per la mancanza o la perdita di una persona cara. L’arrangiamento rende omaggio al compositore italiano Ennio Morricone, che ha scritto la colonna sonora dei film western più iconici del XX secolo (Il buono, il brutto e il cattivo). Pur non essendo americano, è stato lui a creare l’immaginario sonoro che il mondo intero associa al West americano. Ho creato una rappresentazione sonora di me stessa, che sfuma i confini tra le culture: parte Texas, parte Sicilia. È un’interpretazione bilingue di una canzone che invita l’ascoltatore a riflettere sulla propria identità regionale e nazionale in un mondo di influenze globali. Il siciliano è nella lista delle lingue in pericolo dell’Unesco. Per preservare queste canzoni per il futuro, ho deciso di tradurle in inglese, anche per introdurle e far conoscere la loro bellezza alla maggior parte del mondo».

Se dovessimo calcolare la percentuale di Sicilia e di America nelle tue canzoni, la bilancia verso dove penderebbe?

«Certo, c’è molta Sicilia nelle mie canzoni, ma principalmente sono canzoni americane che parlano di una ragazza americana. Sono cresciuta negli Stati Uniti, ma nelle mie canzoni ci sono anche i Balcani, il Nord Africa, l’America Latina e molte altre influenze».

Oltre a Rosa Balistreri, e ad Ennio Morricone, quali modelli sono stati importanti nella tua formazione?

«Sono cresciuta con rock, folk, chanson francese e molti altri generi diversi. I miei preferiti sono i Beatles (ovviamente), Simon e Garfunkel. Adoro Fabrizio De André. Amo anche la musica americana di metà secolo come lo swing, il blues, il rock and roll delle origini e il jazz; Rosetta Tharpe e Nina Simone. Crescendo in Texas, c’era sempre musica country: Johnny Cash e Dolly Parton. Ci sono troppi artisti da nominare. E ci sono così tanti grandi artisti oggi dalla Sicilia che mi ispirano: Alessio Bondì, Aurora D’Amico, Fabrizio Cammarata. Ascolto anche musica proveniente da tutto il mondo: mariachi, salsa, greca. Adoro semplicemente una bella canzone in qualsiasi lingua, con un significato profondo e testi belli».

Mi Votu e Mi Rivotu è il primo tassello dell’album che uscirà nel 2025 e che sarà prodotto dal cantante country/folk Robert Ellis: «Conterrà la mia versione bilingue di E Vui Durmiti Ancora in stile Roy Orbison 1950s/1960s e La Siminzina, così come la mia versione in inglese del vecchio brano napoletano Santa Lucia e diverse delle mie canzoni originali», anticipa. «L’album avrà come ospite mio marito, Addison Freeman, al violino, mandolino e violoncello».

Per presentarlo, Amanda Pascali ha in programma un tour in Europa e America «e, ovviamente, spero di venire in Sicilia, dove sarò il prossimo 17 ottobre per una performance patrocinata dall’ambasciata americana», annuncia. «Inaugureranno quello che chiamano un “American corner” a Palermo in collaborazione con la Fondazione Falcone».

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