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Al cinema. Storie nere e Dannati

–  I film nelle sale questa settimana.  Dal thriller del quale è protagonista Laetitia Casta all’horror di “Abigail”. Direttamente da Cannes arriva il western anomalo di Roberto Minervini 
– Documentario sulla “Corsa degli Zingari” che si svolge a Paceco, il paese abruzzese del quale è originaria Madonna

UNA STORIA NERA thriller, diretto da Leonardo D’Agostini, con Laetitia Casta e Andrea Carpenzano. Durata 100 minuti.

Una bravissima Laetitia Casta è la protagonista del film di Leonardo D’Agostini. Il regista de Il Campione ha realizzato un thriller sulla storia di una donna che per anni ha subito violenze dal marito, poi si è ribellata, ha denunciato, anche per amore dei suoi tre figli. Ma su Carla incombe ancora la sensazione di avere evitato una tragedia annunciata e quando il marito scompare diventa colpevole, non più vittima. Laetitia Casta ha spiegato: «Questa Carla deve essere sempre forte, forte, forte, la cosa che mi tocca di più è la solitudine in questa esperienza. La cosa che mi è piaciuta di più è che alla fine ti fai la domanda: se io fossi nella stessa situazione cosa farei? E il fatto che ok, c’è l’autodifesa, ma come fare per non arrivare a questo punto di tragedia? E penso che le donne dovrebbero essere più ascoltate».

I figli, interpretati da Andrea Carpenzano e Lea Gavino, subiscono, in maniera diversa le scelte di questa donna complessa, contraddittoria e ricca di sfumature. D’Agostini attraverso un film di genere mostra, senza giudicare, tanti aspetti legati alla violenza su una donna. «Questo tipo di genere affronta dilemmi morali o immorali enormi in cui questi personaggi vengono messi», ha detto il regista.

In Francia il tema degli abusi e della violenza sulle donne è centrale. E a proposito del fatto che molte attrici negli ultimi tempi hanno denunciato celebri registi e attori, Casta ha detto: «Noi la cosa che abbiamo in più è che il movimento #metoo è molto presente. In questo momento il cinema è un po’ così in Francia. Ne parliamo molto sulle televisioni, sui giornali, dappertutto. Ma dobbiamo dire che gli uomini si rimettano in gioco e mi piacerebbe di avere anche nel cinema italiano questa cosa». 

Voto: 3.5 su 5

CARNE ET OSSA documentario, diretto da Roberto Zazzara. Durata 56 minuti.

Pacentro (Aquila) è ricordato da molti come il paesino d’origine di Luisa Veronica Ciccone, in arte Madonna, la “Regina del Pop”. Ma non tutti sanno che qui da secoli si tiene una corsa unica al mondo, dove sacro e profano s’incontrano in maniera potente e misteriosa. Gli uomini del paese si lanciano, a piedi nudi, da un dirupo fatto di roccia viva e corrono giù fino al torrente, per poi risalire. È una corsa crudele, che si affronta scalzi. Il primo che entra in Chiesa vince la cosiddetta “Corsa degli Zingari”. Un rito ancestrale le cui origini sono perse nel tempo, e al quale si partecipa per motivi spirituali o materiali, legati all’indissolubile rapporto tra uomo e natura. Uomini e donne che, caparbi, affrontano questa prova ignorando pericolo, dolore e fatica, convinti che la loro fede li proteggerà. Un momento catartico che li unisce nella ricerca del traguardo finale. Una sfida con sé stessi, ma anche con la natura. 

Pacentro è arroccato tra i monti della provincia dell’Aquila, nel cuore del Parco Nazionale della Majella, e Carne et Ossa, il documentario di Roberto Zazzara, racconta la corsa attraverso le voci e le immagini struggenti dei veri protagonisti, i corridori di ieri e di oggi. Prima di arrivare nei cinema, Carne et Ossa ha partecipato a molti festival nazionali e internazionali vincendo diversi premi.

Voto: 3.5 su 5

ABIGAIL horror, diretto da Matt Bettinelli-Olpin, Tyler Gillett, con Alisha Weir e Melissa Barrera. Durata 109 minuti.

Vede un gruppo di aspiranti criminali rapire una dodicenne di nome Abigail (Alisha Weir) con la passione per la danza, figlia un potente e importante boss della malavita. La banda è formata da: Joey (Melissa Barrera), un’ex medico dell’esercito, nonché tossicodipendente; Frank (Dan Stevens), ex detective della polizia; l’hacker Sammy (Kathryn Newton); l’autista con problemi di sociopatia Dean (Angus Cloud); il cecchino Rickles (William Catlett) e il sicario Peter (Kevin Durand). Il gruppo è intenzionato a tenere la bambina in ostaggio per chiedere un riscatto di 50 milioni di dollari, ma qualcosa andrà storto… Mentre fanno a turno per sorvegliarla durante la notte in una villa isolata, i rapitori iniziano a diminuire di numero e a scomparire uno dietro l’altro. La piccola, in realtà, non è una bambina normale, ma un mostro assetato di sangue. 

Voto: 3.5 su 5

I DANNATI storico, diretto da Roberto Minervini, con Jeremiah Knupp e Cuyler Ballenger. Durata 89 minuti.

Il film di Roberto Minervini – che passa a “Un certain Regard” al Festival di Cannes – arriva già nelle sale. È un western anomalo, “esistenziale”, vero, quasi un documentario fatto con la macchina del tempo. Inverno 1862, nel pieno della guerra di Secessione, una compagnia di volontari nordisti dell’esercito degli Stati Uniti è inviata a presidiare le terre inesplorate dell’Ovest. Tra loro tanta paura, silenzi, la voglia di credere a un Dio, i sogni ancora da vivere e poi qualche scontro con fucili che fanno rumore e fiamme veri. E tutto questo in un clima alla Malick. 

«È un film che parte da lontano, volevo confrontarmi con la guerra, ma al di là della retorica di “giusta causa”, “vittoria” e “valore”, ma riscrivere invece la guerra con il metodo e i principi del cinema del reale, ma in un ambito di finzione», spiega il regista, che vive da anni in America. E parlando dell’attuale scenario pre-elettorale, aggiunge: «Sì oggi negli Usa ci sono paralleli con la Guerra Civile americana. Da quello che avverto l’unico risultato possibile è quello che vede vincente Donald Trump e questo anche grazie al fatto che la magistratura sia ormai un organo politico, cosa che fa sì che gli appelli alla Corte suprema mettano sempre le cose a posto. Non si parla d’altro poi che del ritorno alla divisione binaria tra generi e della pena di morte. Infine, ci sono parallelismi con la standardizzazione del cristianesimo e la volontà di consolidare l’istituzione familiare».

Voto: 3.5 su 5

IF – GLI AMICI IMMAGINARI commedia, diretto da John Krasinski, con Ryan Reynolds e Emily Blunt.

Racconta la storia di un uomo (Ryan Reynolds) con un dono straordinario, quello di vedere e sentire le voci degli amici immaginari degli altri. La maggior parte delle persone, una volta diventate adulte, si allontanano dagli amici immaginari che li hanno accompagnati nella loro infanzia. Questi amici continuano a esistere ma si sentono abbandonati e messi da parte una volta che gli amici reali prendono il loro posto. L’uomo che riesce a interagire con loro, parlandoci scopre che sono pieni di rancore e teme che tutta questa energia negativa possa mettere a repentaglio il mondo reale. 

Voto: 3 su 5

METAMORPHOSIS animazione, diretto da Michele Fasano. Durata 116 minuti.

È una favola in animazione e racconta l’avventura di uno stormo di volatili che viaggia al seguito di Upupa, verso la Montagna di Kafh, dimora di Re Simourgh, dal quale potranno ricevere le risposte a tutte le loro domande. Tra sogno e realtà, i volatili attraversano le 7 Valli. I più si perdono per strada, tranne quattro di loro che vivranno l’esperienza di altrettanti personaggi umani reali.

Nell’intreccio della storia in animazione si fondono stralci di materiali fotografici d’archivio e filmati di repertorio che richiamano alla memoria la violenza della Storia: episodi genocidari in cui ogni religione, nessuna esclusa, è stata ora vittima ora carnefice, ogni qual volta si è scelta la discriminazione, anziché il dialogo, l’invenzione del nemico anziché la Via dell’Amore. L’animazione in rotoscoping racconta il mondo dei quattro personaggi umani come un mondo di mezzo, stretto tra quello coloratissimo e spirituale degli uccelli (in animazione cut out) e quello in bianco e nero della violenza della Storia, per suggerire allo spettatore l’unica via possibile per la pace: l’Amore. 

Voto: 4 su 5

RITRATTO DI UN AMORE sentimentale, diretto da Martin Provost, con Cécile de France e Stacy Martin. Durata 122 minuti.

Racconta la storia di Pierre Bonard (Vincent Macaigne), il pittore francese, la cui arte non sarebbe tale senza la sua storia d’amore con l’enigmatica Marthe (Cécile de France), che da sola occupa quasi un terzo del suo lavoro. 

Voto. 3 su 5

SUPERLUNA drammatico, diretto da Federico Bondi, con Francesca Raffone e Olivia La Terra Pirré. Durata 101 minuti.

Si svolge a Isola Rotonda, una piccola comunità ligure. Dopo una forte scossa di terremoto che non provoca vittime o danni ingenti, gli abitanti sono comunque costretti a lasciare le loro abitazioni per un periodo per andare vivere tutti insieme nelle tende della Protezione Civile. Tra loro ci sono il benzinaio e la sua famiglia, il muratore e la parrucchiera, il vecchio maresciallo e sua moglie, e Viola, una bambina che deve stare col papà perché la mamma è incita ed è stata ricoverata. Per Viola è tutto nuovo ed eccitante, le sembra di vivere un’avventura straordinaria. Tutti sembrano più interessanti e divertenti da quando vivono insieme nel campo. Quando arriva anche Anna, una sua coetanea, a Viola sembra di essere in vacanza. Le due bambine diventano inseparabili e sempre pronte ad esplorare il mondo, reso meraviglioso dal terremoto che loro vedono come un amico.

Voto: 2.5 su 5

NIENTE DA PERDERE drammatico, diretto da Delphine Deloget, con Virginie Efira e Arieh Worthalter. Durata 112 minuti.

Racconta la storia di un piccola famiglia unita, formata da Sylvie (Virginie Efira), la madre, e dai suoi due figli, Sofiane e Jean-Jacques (Alexis Tonetti e Félix Lefebvre). I tre vivono a Brest, una cittadina portuale nel nord-ovest della Francia. Una notte, mentre sua madre è a lavoro, Sofiane si ferisce a casa e a seguito dell’incidente viene fatta una denuncia a Sylvie e sua figlia viene inserita in una casa famiglia. Aiutata da un avvocato e supportata dai suoi figli, la madre si batterà per vie legali per riavere l’affidamento di Sofiane, decisa a vincere contro la macchina amministrativa e giudiziaria. Voto: 2.5 su 5

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