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Addio Kris Kristofferson, leggenda country

– Il cantante e attore aveva 88 anni. Scrisse “Me and Bobby McGee”,  che Janis Joplin trasformò in un classico immortale, e “Sunday Morning Coming Down”, portata al successo da Johnny Cash
– Nel cinema è stato l’attore preferito da Sam Peckinpah e conquistò la fama internazionale con “A Star is Born”, al fianco di Barbra Streisand, e con il quale vinse anche il Golden Globe

È morta una stella: Kris Kristofferson, uno dei cantautori americani più influenti del suo tempo con brani come Me and Bobby McGee, oltre ad essere stato un attore di successo, si è spento all’età di 88 anni nella sua casa a Maui, Hawaii, circondato dai propri cari. Non è però stata indicata la causa della morte. Kristofferson soffriva di perdita di memoria da quando aveva circa 70 anni.

Kris Kristofferson è un nome che riecheggia attraverso le generazioni, associato non solo alla musica, ma a una figura di ribellione e introspezione. Cantautore, attore e poeta, Kristofferson ha avuto un impatto duraturo sia sulla cultura popolare che sul mondo della musica country e folk. Ma dietro a questa immagine pubblica c’era un uomo complesso, un ex pilota dell’esercito con una formazione accademica di alto livello, un uomo che ha sfidato le aspettative per seguire la sua passione per la musica. 

Una carriera militare mancata

Kristoffer Kristofferson nasce il 22 giugno 1936 a Brownsville, Texas, in una famiglia di tradizione militare. Suo padre era un generale dell’aeronautica militare, e l’aspettativa per il giovane Kris era di seguire le orme paterne. Cresciuto in un contesto rigido e disciplinato, Kristofferson sviluppa presto una profonda consapevolezza delle responsabilità e dei doveri imposti dalla sua educazione. Tuttavia, questo contesto formativo ha sempre rappresentato per lui una gabbia dorata dalla quale ha cercato di fuggire.

Dopo aver frequentato l’Università di Pomona in California, dove si laurea con lode in letteratura inglese, Kristofferson ottiene una borsa di studio Rhodes per studiare alla prestigiosa Università di Oxford. Questo lo pone su una traiettoria che sembra già scritta: una vita accademica o una brillante carriera militare. A Oxford, Kristofferson inizia a scrivere canzoni e a suonare in piccoli locali, ma allo stesso tempo accetta un incarico nell’esercito, in conformità con le aspettative familiari.

Kristofferson diventa pilota di elicotteri per l’esercito degli Stati Uniti e viene assegnato a una base in Germania. Durante questo periodo, però, la sua passione per la musica non viene meno. Al contrario, scrive incessantemente canzoni, cercando un modo per far combaciare la sua vita militare con la sua vocazione artistica. Alla fine, tuttavia, l’amore per la musica prevale. Nonostante le proteste della famiglia, nel 1965 Kristofferson abbandona una promettente carriera nell’esercito e si trasferisce a Nashville, Tennessee, la mecca della musica country.

L’arrivo a Nashville: dai lavori umili al successo

Arrivato a Nashville senza contatti e con pochissime risorse economiche, Kristofferson si trova costretto a fare lavori umili per mantenersi. Lavora come custode agli studi della Columbia Records, mentre cerca di farsi notare come cantautore. La sua storia più famosa di questo periodo riguarda un elicottero: Kristofferson, in uno slancio disperato per attirare l’attenzione del produttore musicale Fred Foster, atterra con un elicottero nel cortile della casa di Johnny Cash, consegnandogli di persona una delle sue demo. Questa storia, che oggi suona quasi mitica, è simbolica dell’approccio diretto e senza compromessi di Kristofferson nei confronti della vita e della carriera.

Nonostante le difficoltà, il suo talento inizia presto a essere riconosciuto. Il suo stile di scrittura, caratterizzato da testi profondi e intrisi di malinconia, riflette le sue esperienze di vita, la sua educazione letteraria e la sua sensibilità poetica. La sua prima grande svolta arriva quando Roger Miller incide la sua canzone Me and Bobby McGee, che diventerà uno dei brani più celebri della storia della musica country.

Poco dopo, altri artisti di primo piano iniziano a notare le composizioni di Kristofferson. Janis Joplin trasforma Me and Bobby McGee in un classico immortale con la sua interpretazione magistrale, mentre Johnny Cash incide Sunday Morning Coming Down, una delle canzoni più struggenti e riflessive del repertorio di Kristofferson. Questi successi non solo consolidano la reputazione di Kristofferson come uno dei migliori cantautori della sua generazione, ma gli aprono anche le porte a una carriera da interprete.

L’ascesa a star della musica e del cinema

Con il suo debutto discografico omonimo nel 1970, Kristofferson conquista il pubblico con brani che raccontano storie di vita vissuta, malinconia e redenzione. Canzoni come Help Me Make It Through the Night e For the Good Times diventano instantaneamente dei classici e confermano la sua abilità non solo come cantautore, ma anche come interprete delle sue stesse opere. La sua voce roca e piena di sentimento, unita alla sua presenza scenica magnetica, lo rendono una figura unica nel panorama musicale dell’epoca.

Kristofferson non è mai stato solo un semplice cantante country. La sua musica riflette influenze folk, rock e blues, e i suoi testi affrontano temi esistenziali, personali e politici. In un’epoca segnata da conflitti sociali e da una crescente consapevolezza politica, Kristofferson rappresenta una voce fuori dal coro, che racconta le storie dei dimenticati, dei disillusi, degli emarginati.

Parallelamente alla sua carriera musicale, Kristofferson inizia a esplorare il mondo del cinema. Il suo debutto avviene nel 1971 con il film The Last Movie (Fuga da Hollywood) di Dennis Hopper, Pat Garrett e Billy The Kid (1973), Voglio la testa di Garcia (1974) e Convoy (1978) di Sam Peckinpah, ma è con il film del 1976 È nata una stella (A Star is Born), al fianco di Barbra Streisand, che raggiunge la fama internazionale come attore. La sua interpretazione di un musicista tormentato gli vale un Golden Globe e consolida la sua reputazione non solo come cantante, ma anche come interprete cinematografico.

La lotta contro i demoni personali

Nonostante il successo, la vita personale di Kristofferson è stata segnata da difficoltà e conflitti interiori. Lottando con l’alcolismo per molti anni, ha spesso canalizzato il suo dolore e le sue lotte personali nella sua musica. Brani come Sunday Morning Coming DownWhy Me Lord riflettono la sua ricerca di redenzione e il suo senso di colpa per aver tradito le aspettative della sua famiglia.

L’alcolismo ha avuto un impatto devastante anche sulla sua vita sentimentale. Kristofferson è stato sposato tre volte e ha otto figli. I suoi primi due matrimoni si sono conclusi con divorzi dolorosi, in parte a causa del suo stile di vita caotico e della sua difficoltà a bilanciare la carriera con la vita familiare. Tuttavia, il suo terzo matrimonio con Lisa Meyers, avvenuto nel 1983, è stato un punto di svolta nella sua vita personale. Con Meyers, Kristofferson ha trovato una stabilità emotiva che lo ha aiutato a superare molti dei suoi demoni personali.

https://youtu.be/vbqGWTxwZEA?si=BY6FAFP17nBk_ylx

L’eredità di Kris Kristofferson

Oggi, Kris Kristofferson era riconosciuto non solo come uno dei più grandi cantautori della storia della musica americana, ma anche come un simbolo di libertà artistica e integrità personale. Il suo approccio senza compromessi alla vita e all’arte ha ispirato molti a seguire la propria strada, anche quando ciò significava andare controcorrente. Nel 2004, Kristofferson era stato inserito nella Country Music Hall of Fame, un riconoscimento che ha coronato una carriera straordinaria e multiforme. 

Le sue canzoni, con la loro profondità emotiva e la loro sincerità disarmante, continuano a risuonare nel cuore degli ascoltatori di tutto il mondo. Brani come The Pilgrim: Chapter 33Loving Her Was Easier sono testimonianze di una sensibilità unica, capace di catturare le complessità dell’esistenza umana con una semplicità disarmante. Kris Kristofferson è stato molto più di un cantautore o un attore: è stata una figura emblematica della controcultura americana, un uomo che ha vissuto secondo i propri principi, sfidando le convenzioni e lasciando un’impronta importante nella storia della musica e del cinema.

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