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Licodia Eubea scava nella storia con la cinepresa

– Mercoledì 9 ottobre si apre la XIV edizione via il Festival della Comunicazione e del cinema archeologico, il festival diretto da Alessandra Cilio e Lorenzo Daniele che quest’anno ha per tema “Un patrimonio da salvare”
Quaranta le opere in programma, tra cui una prima assoluta, una prima nazionale e la prima proiezione regionale di “Calattubo. Memorie da salvare” dell’antropologo e documentarista palermitano Lorenzo Mercurio che racconta l’area archeologica di Alcamo

Il cinema archeologico rappresenta un connubio affascinante tra due mondi apparentemente distanti: quello dell’archeologia, che scava nel passato alla ricerca di antiche civiltà e culture, e quello del cinema, mezzo artistico che immortala storie e immagini attraverso lo schermo. Con l’avvento delle tecnologie digitali e delle piattaforme di streaming, il cinema archeologico sta vivendo una nuova fase di espansione. Sempre più produzioni sono accessibili online, consentendo a un pubblico globale di scoprire le meraviglie dell’antichità.

Il crescente interesse per il cinema archeologico ha portato alla creazione di festival internazionali dedicati a questo genere, come la Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico di Rovereto, in Italia, e il Festival Internazionale di Cinema Archeologico di Nyon, in Svizzera. Fra questi due eventi, si pone il Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico di Licodia Eubea. La kermesse cinematografica di altissimo spessore culturale ideata e diretto da Alessandra Cilio e Lorenzo Daniele – archeologa e sceneggiatrice lei, regista ed autore lui – nata dalla sinergia tra le associazioni culturali ArcheoVisivae Archeoclub di Licodia Eubea “Mario Di Benedetto”, è giunta alla XIV edizione e prende il via mercoledì 9 ottobre. Un elmo dorato decorato da foglie scure che richiamano motivi antichi, simboli di vita e di continuità di un’archeologia viva e pulsante, è l’elegante immagine dell’edizione 2024 realizzata dall’illustratore Pierluigi Longo che, sintetizzando il concept di questa edizione “Un patrimonio da salvare”, invita a riflettere sulla relazione tra storia e modernità. 

«Maurizio Bettini scriveva che se è vero che i monumenti hanno bisogno di essere salvaguardati dal deterioramento e dalla distruzione altrettanto fondamentale è l’esercizio della “memoria culturale, ovvero quella consapevolezza diffusa del passato, condivisa da una certa comunità, che risulta non soltanto dalla conoscenza storica degli eventi trascorsi, ma anche dal patrimonio di racconti, tradizioni, immagini che formano la “coscienza culturale” della comunità stessa», commentano i direttori artistici Alessandra Cilio e Lorenzo Daniele. «Partendo da questa riflessione, ecco farsi strada il leitmotiv di quest’anno, condensato nell’espressione: un patrimonio da salvare. È il filo rosso che si dipana attraverso la kermesse cinematografica, gli incontri e le tavole rotonde, le attività di formazione e di intrattenimento. Ogni segmento del ricco cartellone di questa edizione  si confronta con questa tematica, tanto urgente quanto complessa, e la comunica secondo un linguaggio rinnovato». 

Il Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico, sostenuto da Sicilia Film Commission e MIC – Direzione generale Cinema e audiovisivo, sarà inaugurato mercoledì 9 alle ore 17 al Teatro della Legalità di Licodia Eubea dai direttori artistici con Giacomo Caruso, presidente dell’Archeoclub di Licodia Eubea, Santo Randone, sindaco di Licodia Eubea, Giuliana Pepi, assessora comunale al Turismo sport e spettacolo e Donatella Irene Aprile, soprintendente dei Beni culturali di Catania. 

Si entrerà subito nel vivo con la proiezione di 5 dei 40 i film in programma (di cui 4 fuori concorso): si parte subito con la prima nazionale “Naachtun. Le Royaume Maya révélé” (Francia, 2024) del regista francese Jean-Baptiste Erreca, specializzato nella produzione di documentari dedicati all’archeologia e all’etologia,  e con la proiezione in prima regionale di “Calattubo. Memorie da salvare” (Italia, 2024) dell’antropologo e documentarista palermitano Lorenzo Mercurio che racconta l’area archeologica di Alcamo (Tp) attraverso la voce di alcuni componenti dell’associazione che la cura e ne rende fruibile una parte. Dalle ore 21.15 nel Teatro della Legalità si potrà assistere alla prima proiezione assoluta di “Palombara. Il borgo delle ciliegie” (Italia 2024), documentario  inedito sul rapporto millenario tra la Sabina e l’antica Roma dei documentaristi Diego D’Innocenzo (che presenzierà alla proiezione) e Francesco Giannetti; alla prima regionale de “Il serparo” (Italia 2024) di Alessio Consorte dedicato al borgo abruzzese che celebra la Festa di San Domenico Abate, santo protettore dal morso dei serpenti, e la prima regionale di “Quest for Midas” (Turchia 2023) documentario del regista e produttore turco Kadir Uluç che ha seguito per un giorno il lavoro di una squadra di archeologi impegnata sugli scavi di Gordion, a 70 chilometri da Ankara, in Turchia.

Tra le due proiezioni nei locali dell’Ex chiesa di San Benedetto e Santa Caterina sarà inaugurata la mostra fotografica “Nescienza”dell’artista sperimentale Daniele Cascone. Il concetto di nescienza, proveniente dal latino “nescientia”, qui è inteso ben oltre la mera mancanza di conoscenza. Incarna una profonda forma di ignoranza, l’incapacità radicata di afferrare il vero significato della nostra esistenza. Questa dimensione di non-conoscenza è il nucleo su cui si costruisce il senso di assurdità che pervade la nostra esperienza. Le opere dell’artista – propenso a sperimentare mescolando tecniche digitali con strumenti tradizionali interessandosi a fotografia, stop-motion e video – pur appartenendo a periodi, stili e riflessioni differenti, contengono degli elementi di raccordo: il legame con i simboli, il gusto per l’assurdo e il bizzarro e, non meno importante, il sottile legame ai temi esistenziali, di cui quella nescienza sopra citata, è un aspetto centrale.
Il Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico proseguirà a Licodia Eubea fino a domenica 13 ottobre e quest’anno per la prima volta prevede uno spin-off a Chiaramonte Gulfi (Rg), sabato 19 ottobre.

I FILM DI MERCOLEDI’ 9 OTTOBRE

Prima nazionale

Naachtun. Le Royaume Maya révélé  (Francia 2024;  90′) di Jean-Baptiste Erreca
Produzione: One Planet

Gli archeologi pensavano di aver scoperto quasi tutto della civiltà Maya. La nuova tecnologia Lidar, capace di rilevare strutture sepolte ha invece rivelato numerose costruzioni ancora inesplorate. La città di Naachtun è di particolare interesse per un team di ricercatori del CNRS. L’area indagata è immensa e ostile, ma gli archeologi adesso sanno dove cercare. Quali scoperte li attendono? Ad oltre mille anni dal suo declino, la città di Naachtun non ha ancora finito di svelare i suoi segreti.

Prima regionale
Calattubo. Memorie da salvare (Italia 2024; 33′) di Lorenzo Mercurio
Consulenza scientifica: Giovanni Purpura  Produzione: EsperienzaSicilia.it
Calattubo, nel comune siciliano di Alcamo (Trapani), è un’area ricca di testimonianze archeologiche che evidenziano la presenza umana almeno dalla preistoria, fino al terremoto del Belìce (1968). Il documentario racconta il territorio attraverso la voce di alcuni dei componenti di “Salviamo il Castello di Calatubo”, l’associazione che cura e rende fruibile almeno una parte dei luoghi d’interesse storico-archeologico del sito.

Prima assoluta
Palombara. Il borgo delle ciliegie (Italia 2024, 40′) di Diego D’Innocenzo e Francesco Giannetti
Consulenza scientifica: Francesco Giannetti  Produzione: Terra srl

Un documentario completamente inedito sul rapporto millenario tra la Sabina e l’antica Roma, letto attraverso un elemento particolare: la frutta. Dal ratto delle Sabine ad opera di Romolo, fino ad oggi, la Sabina è stata una parte essenziale della civiltà romana. Ricostruiamo questo percorso attraverso i prodotti agricoli che arrivarono dalle provincie dell’Impero e scopriamo così l’origine geografica ed etimologica di molti dei frutti che oggi troviamo sulla nostra tavola.

Prima regionale
Il serparo (Italia 2024, 16′) di Alessio Consorte 

Produzione: Alessio Consorte

Ogni primo maggio a Cocullo, un pittoresco borgo abruzzese, si celebra la Festa di San Domenico Abate, il santo protettore dal morso dei serpenti. Questa antica tradizione vede gli abitanti del luogo catturare le serpi per rendere omaggio al Santo, perpetuando un rito che si tramanda da secoli. Il regista segue da vicino il Serparo più anziano del paese, il signor Tonino Chiocchio, custode di saperi e segreti tramandati di generazione in generazione.

Prima regionale
Quest for Midas (Turchia 2023, 21′) di Kadir Uluç

Consulenza scientifica: Brian Rose  Produzione: Kadim KOÇ

Il documentario segue per un giorno il lavoro di una squadra di archeologi impegnata sugli scavi di Gordion, antica capitale della civiltà frigia, a settanta chilometri da Ankara, in Turchia. La missione, guidata dal Professore Brian Rose, ha aperto le cortine del tempo con l’entusiasmo e la consapevolezza di scrivere la Storia. Il documentario include, inoltre, il lavoro svolto in passato, i progetti per il futuro e di come la scelta di uno stile di vita alternativo da parte di Brian Rose si sia trasformata nel tempo in amore e passione. 

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