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TV. 883, NBA e una Kate Blanchett da Oscar

– Serie e film in programma dal 7 al 13 ottobre.  Monica Guerritore si mette a nudo in “Inganno” su Netflix raccontando l’innamoramento di una donna “over 60”. Su Prime Video  Matilda De Angelis si cala nei panni di una super-spia nella Milano distopica dello spin-off italiano del franchise “Citadel”
– La storia di Max Pezzali e Mauro Repetto raccontata da Sydney Sibilia su Sky e NOW. L’attrice australiana protagonista di “Disclaimer – La vita perfetta”, applaudito a Venezia. E ancora l’ultima sfida di “Máquina: Il Pugile” e docuserie ambientata nel mondo del basket americano

“Inganno” (da mercoledì 9 ottobre su Netflix)

Monica Guerritore sfida timori e convenzioni e nella serie Netflix mostra che una donna di 60 anni può ancora innamorarsi e avere una vita sessuale travolgente. Dal 9 ottobre arrivano i sei episodi diretti da Pappi Corsicato basati sulla serie britannica Gold Digger. Se nei Paesi anglosassoni, infatti, abbondano film e serie con protagoniste “over 60” che hanno una vita piena e soddisfacente, in Italia questo sembra ancora un tabù. «Pirandello lo dice bene quando parla della madre ne I sei personaggi, dice: “Questa non è una donna, è una madre”», ha spiegato l’attrice. «Quindi in Italia questo concetto è molto radicato. E ci vuole un po’ di tempo per muoverlo, che dopo che si sviluppa, dopo che fa i figli, dopo che li cresce, e poi i figli vanno via, cosa è? Un guscio vuoto?».

Inganno è un melodramma e allo stesso tempo un thriller che racconta la storia della proprietaria di un prestigioso hotel in Costiera Amalfitana, madre di tre figli adulti, che si innamora di un ragazzo affascinante e misterioso, interpretato da Giacomo Gianniotti. La vita le mostra che tutto può cambiare da un momento all’altro. «Era interessante da portare al pubblico, era un racconto popolare, con tutte le figure, che sono la vita familiare, i figli, questa donna grande, questa donna già ricca», ha detto Guerritore. «E quindi il problema della solitudine, il problema dell’eredità, il problema dei soldi e allo stesso tempo un cuore in inverno che viene colpito da un elemento sconosciuto, pericoloso, e la storia devìa».

“Máquina: Il Pugile” (da mercoledì 9 ottobre su Disney+)

Dopo una brutta sconfitta la carriera da pugile di Esteban “La Maquina” Osuna sembra volgere al termine. Nessuno crede più in lui tranne Andy Lujan, il suo manager e miglior amico. L’occasione per tornare sul ring arriva, ma la posta in gioco è molto alta e l’incontro diventa una questione di vita o di morte. Esteban dovrà combattere non solo per vincere, ma anche per proteggere la sua ex moglie. Nel cast di Maquina: Il Pugile, da mercoledì 7 ottobre su Disney+, due famosi attori messicani: Gael Garcia Bernal, già protagonista de I Diari di una motocicletta e Mozart in the Jungle, e Diego Luna, famoso per il ruolo di Miguel Angel Felix Gallardo in Narcos: Mexico.

“Starting 5: il quintetto iniziale” (da mercoledì 9 ottobre su Netflix)

Netflix prova a replicare l’enorme successo di The Last Dance con una docuserie ambientata nel mondo del basket Nba. S’intitola Starting 5: il quintetto iniziale ed è una serie in dieci episodi che racconta il dietro le quinte della stagione 2023-24. I protagonisti sono cinque stelle della Lega: Jimmy Butler (Miami Heat), Anthony Edwards (Minnesota Timberwolves), LeBron James (Los Angeles Lakers), Domantas Sabonis (Sacramento Kings) e Jayson Tatum (Boston Celtics). Le telecamere li seguono dentro e fuori dal campo mentre cercano di mantenere il loro dominio, è il caso di LeBron, o provano ad affermarsi come i nuovi “alpha male” del basket Usa. 

“Citadel” (da giovedì 10 ottobre su Prime Video)

Tradimento, sotterfugi, utopia, action, e perché no, amore, anche se, come osserva la protagonista, occhio a non farsi ingannare «fino all’ultima scena». Questo e molto di più è Citadel: Diana, spin-off italiano del franchise di Citadel con protagonista Matilda De Angelis, super spia sotto copertura dagli occhi di ghiaccio, con taglio di capelli asimmetrico, nell’attesa serie in tutto il mondo dal 10 ottobre su Prime Video.

È il capitolo italiano, in sei episodi, del progetto internazionale dei fratelli produttori Joe e Anthony Russo, dietro gli ultimi capitoli degli Avengers. Prodotta da Cattleya – parte di ITV Studios – e Amazon MGM Studios, con il sostegno del ministero della Cultura – direzione generale Cinema e Audiovisivo, è un prodotto imponente e dal respiro internazionale per la piattaforma streaming, dato che prevede più storyline ambientate in diverse parti del mondo e con protagonisti talenti locali. A novembre arriva Citadel: Honey Bunny realizzato in India, il tutto mentre è in produzione la seconda stagione. In una Milano del futuro prossimo ma distopico, con il Duomo ridotto in rovina e una società militarizzata dove l’uso delle armi sta per essere liberalizzato come negli Stati Uniti, Diana Cavalieri si muove con una grande jeep nera metallizzata: è una giovane spia sotto copertura, infiltrata nell’organizzazione criminale Manticore dopo stata addestrata da Citadel, la realtà rivale che si pone l’obiettivo della sicurezza mondiale al di là delle singole nazioni; il suo reclutatore e maestro Gabriele è Filippo Nigro. Protagonisti, oltre Matilda De Angelis, Lorenzo Cervasio, Maurizio Lombardi e Nigro, regista Arnaldo Catinari, showrunner Gina Gardini e sceneggiatore Alessandro Fabbri.

«Maneggiare le armi non è in assoluto piacevole», sottolinea De Angelis. «La prima volta mi sudavano le mani, mi batteva il cuore, perché è inquietante avere a che fare con un oggetto così letale. Alla fine della serie ero diventata brava, ma va detto che erano finte e ho avuto un maestro d’armi che mi ha seguita passo passo. Anche perché tutto è fatto in estrema sicurezza».

Citadel: Diana è ambientata in un mondo in cui una potente organizzazione di spionaggio, Citadel, è stata abbattuta dalla sua rivale. Nel 2030, in un futuro distopico, otto anni dopo la caduta dell’organizzazione, Diana è rimasta bloccata sotto copertura tra le fila di Manticore dove si è infiltrata. Quando le si presenta l’occasione di uscirne, l’unico modo è di fidarsi di Edo Zani (Cervasio), erede di Manticore in Italia e figlio del capo Ettore Zani (Lombardi), in lotta con le altre famiglie europee per il controllo dell’organizzazioni. «Mi sono allenata quattro mesi, ho affrontato un addestramento da spia, io ho un passato da ginnasta, ho fatto dodici anni di ginnastica artistica. Non mi aspettavo che l’allenamento sarebbe stato così duro, dal parkour al maestro d’armi, volevo essere il più credibile possibile», racconta De Angelis. «C’è pochissimo di effetti speciali, era importante riuscire a fare il maggior numero di azioni stunt. Diana contiene una dualità costante, che si moltiplica e diventa infinita». Non è un caso anche la scelta del suo look asimmetrico, il caschetto, cortissimo da un lato, meno dall’altro e frangetta al limite. 

Milano è l’altra grande protagonista: «Una città meno sfruttata come luogo italiano, lontana dalle immagini cliché, con un’architettura che si presta a ricostruire un prossimo futuro connesso al passato e in cui il Duomo era la chiave di partenza: quel Duomo distrutto è diventato un magnete che ha tenuto intorno a sé la creatività, perché diceva in modo inquietante che non viviamo in un posto sicuro. Cosa potrebbe succedere qui, tra non molto, se le cose dovessero andare davvero storte? Questa spinta ci ha portato a creare l’immaginario della serie», spiegano la showrunner Gina Gardini e lo sceneggiatore Alessandro Fabbri. 

“Hanno Ucciso l’Uomo Ragno – La leggendaria storia degli 883” (da venerdì 11 ottobre su Sky e Now)

Max Pezzali e Mauro Repetto si incontrano al liceo e diventano presto grandi amici con lo stesso sogno: fare musica. Dai banchi di scuola ai palchi più grandi,  diventeranno i portavoce di un’intera generazione. Nascono gli 883, e con loro i successi di Come Mai e Una Canzone d’Amore, ma  soprattutto di Hanno ucciso l’Uomo Ragno e Sei un mito che  accompagnano il trailer ritmato ufficiale della serie Hanno  ucciso l’uomo ragno – La leggendaria storia degli 883, una  dramedy Sky Original targata Sydney Sibilia con protagonisti  Elia Nuzzolo e Matteo Oscar Giuggioli, rispettivamente nei panni  di Max Pezzali e Mauro Repetto. Dall’11 ottobre in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW. 

La serie – una produzione Sky Studios e Groenlandia (società del Gruppo Banijay), prodotta da Matteo Rovere e Sydney Sibilia – è in otto episodi che racconta una storia di musica, di provincia, di illusioni e di grande amicizia per un coming-of-age che racconta le vite di Max e  Mauro, i mitici anni Novanta e la genesi di alcune delle canzoni più  famose degli 883, duo che contro ogni aspettativa, partendo da  Pavia, ha cambiato la musica italiana sorprendendo tutti, in  primis gli stessi Max e Mauro, ormai icone in grado di far cantare ed emozionare intere generazioni di fan. Una serie di Sydney Sibilia (Smetto quando voglioL’incredibile storia dell’Isola delle Rose Mixed by Erry), alla regia della sua prima serie, ed è da lui scritta con Francesco Agostini, Chiara Laudani e Giorgio Nerone. Completano il team di regia Francesco Ebbasta e Alice  Filippi. 

Pavia, fine anni Ottanta. Max ama i fumetti e la musica americana. È un anticonformista in una città dove non c’è nulla a cui ribellarsi. In più, dopo aver trascurato il liceo per seguire nuove amicizie e serate punk, arriva inevitabilmente la bocciatura. Questo fallimento si rivela in realtà una nuova, fatale opportunità: nel liceo dove si trasferisce ha un nuovo compagno di banco, Mauro. La musica rende Max e Mauro inseparabili. Grazie alla forza trascinante di Mauro, Max abbraccia il suo talento e  

insieme a lui compone le prime canzoni che verranno prodotte da Claudio Cecchetto. Ma quando il successo li travolgerà, Max e Mauro, così diversi, riusciranno a rimanere uniti?

“Disclaimer – La vita perfetta” (da venerdì 11 ottobre su Apple TV+)

Se, come tutti dicono, la realtà non è mai quella che immediatamente ci appare, questo vale sicuramente di più per le persone. È il caso dello straordinario personaggio di Chaterine Ravenscroft (Kate Blanchett) protagonista di Disclaimer – La vita perfetta, serie in sette puntate firmata da Alfonso Cuarón dall’11 ottobre su Apple TV+, tratta dal romanzo omonimo di Renée Knight. 

Chaterine è infatti una giornalista londinese, specializzata nello svelare scandali, che si ritrova personaggio principale di  un romanzo “scandalo”, di cui non sa nulla dell’autore, nel quale viene rivelato il suo più grande segreto. E di questo suo marito Robert (Sacha Baron Cohen) non sarà affatto contento. «Credo che tutti noi abbiamo un lato oscuro, qualcosa da nascondere di molto privato, ma questo non significa che siamo  disonesti, ma solo che vogliamo nascondere agli altri cose che  non abbiamo ancora elaborato. Chaterine è una donna che ha seppellito alcune cose drammatiche della propria vita, seppellito un trauma che però continua ad esistere nel suo corpo», dice Blanchett. 

Tutto si svolge su differenti piani temporali in cui seguiamo una scatenata Chaterine giovane (Leila George), ma già con un figlio bambino, confrontarsi con un aspirante fotografo,  Jonathan, anche troppo  pieno di brio. Da qui una storia tutta a ritroso alla ricerca del peccato originale della giornalista. «Incontriamo questa donna proprio all’inizio e iniziamo a sospettare che in lei ci sia qualcosa di diverso di quello che  sembra», spiega l’attrice australiana. «Sappiamo ancora poco di lei, solo quello che ne dicono gli altri. È scioccante pensare agli strati di giudizio che in qualche modo anch’io ho trasposto su questo personaggio non sapendo ancora nulla di lei». E ancora l’attrice premio Oscar sull’abitudine di mettere le persone a giudizio: «È una cosa sbagliata metterle alla gogna.  Basti pensare al modo in cui spesso ci rivolgiamo ai nostri figli facendoli vergognare in pubblico, cosa che può portare alla loro rabbia. Se invece spieghiamo le cose in privato credo sia una strategia molto più interessante e con esiti molto più efficaci». 

Nel cast della serie anche Stephen Brigstocke, interpretato da Kevin Kline, Kodi Smit-McPhee, Louis Partridge, Lesley Manville,  Jung Ho-yeon e Gemma Jones.

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