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Da Catania a Padova le stagioni del jazz

– Ripartono le attività di club e associazioni: Al via rassegne e festival che spaziano dallo swing all’elettronica. Confortante la risposta del pubblico alle campagne d’abbonamento

È autunno ed è tempo di castagne, vino e jazz. Da Catania a Padova è tutto pronto per le stagioni concertistiche che accompagnano gli appassionati di questa musica fino alla prossima primavera. E sono tante le “chicche” che arricchiscono i cartelloni dell’annata 24/25.

A Catania il Monk è la “casa” del jazz siciliano

La prima rassegna a prendere il via è quella del Monk di Catania l’11 ed il 12 ottobre con i tre concerti del Maurizio Giammarco. Il sassofonista pavese di nascita e romano d’adozione sarà accompagnato da un terzetto siculo di prim’ordine come Nello Toscano al contrabbasso, Andrea Beneventano al pianoforte e Mimmo Cafiero alla batteria. Tre i turni di concerti come sempre, il venerdì alle 21.30 ed il sabato sia alle 19 che alle 21.30. Tanto l’affetto sempre crescente che il pubblico del Monk ha maturato in questi anni che gli abbonamenti per i tre turni sono già esauriti. On line su https://www.ciaotickets.com/it/stagione-invernale-monk-jazz-club si possono acquistare i biglietti residui.  Con la riapertura del club si inaugura la mostra fotografica “Jazz in shots” di Pier Raffaele Platania, visitabile fino a dicembre.

Stjepko Gut 

Anche il quintetto del trombettista serbo Stjepko Gut – in calendario il 25 ed il 26 ottobre – alla fine sarà una grande famiglia siciliana: con lui suoneranno Rino Cirinnà al sassofono, Michael Santanastasio alla batteria, Nello Toscano al contrabbasso e Seby Burgio al pianoforte. L’8 ed il 9 novembre torna al Monk il chitarrista acustico honduregno Roberto Taufic, grande interprete delle tradizioni sudamericane e brasiliana in particolare. Il concerto, che si intitola Arias, viaggia tra i continenti, li esplora e li racconta, si nutre di musiche colte e popolari, antiche e moderne, mescola i ritmi e le voci di luoghi lontani. Il 22 ed il 23 novembre protagonista sarà il sassofonista catanese Giuseppe Asero con il suo quartetto formato da Alessandro Lo Chiano alla tromba, Paolo Vicari alla batteria e Angelo Cultreri all’organo. Il 6 ed il 7 dicembre suonerà il trio della trentaduenne sassofonista milanese Sophia Laura Tomelleri sul palco con Francesco Bordignon al contrabbasso e Matteo Rebulla alla batteria.

Dino Rubino

Il 2024 si chiuderà con un evento nell’evento, il 20 ed il 21 dicembre, ovvero il ritrovato binomio fra due musicisti – Dino Rubino e il sassofonista vittoriese Francesco Cafiso – che hanno iniziato veramente da bambini a suonare e che poi hanno condiviso per anni il loro percorso artistico. Rubino: «Con Francesco abbiamo suonato insieme dal 2008 al 2014 e in quei sei anni abbiamo inciso 6-7 dischi, abbiamo suonato ovunque fra Europa, Stati Uniti, Sud America, Cina. Quando piccolissimo Francesco arrivò all’Orchestra Jazz del Mediterraneo, ci ha incantato tutti quanti. Io di anni ne avevo solo 16 ma davanti a lui mi sentivo “vecchio”». Con Rubino e Cafiso ci saranno Nello Toscano al contrabbasso – anch’egli in quell’orchestra che vide gli esordi di Cafiso – e il batterista Enzo Zirilli. «Dopo il Monk, con Francesco e Enzo faremo un piccolo tour in Puglia», annuncia Rubino.

Oltre il calendario principale dei concerti, il Monk Jazz Club prevede alcuni appuntamenti che renderanno piena l’attività musicale di Palazzo Scammacca del Murgo. I martedi, a settimane alterne, a partire dalla settimana dopo il primo concerto, si terranno esibizioni, a ingresso gratuito, con musicisti aventi come tema conduttore l’improvvisazione e l’interplay. A metà settimana, con buona probabilità i mercoledì, ogni due settimane si esibirà una resident band del Monk che avrà il piacere, volta per volta, di chiamare sul palco musicisti siciliani amici del club.

Anche il venerdì ed il sabato, nelle settimane in cui non sono in calendario i concerti della stagione principale, spazi saranno dedicati a musicisti che non appartengono al mondo del jazz. Si inizia venerdì 1 novembre con quattro concerti di musicisti supportati dal nuovo Imaie. Questo il primo calendario di eventi: 1 novembre Areasud Electric Roots (folk ed elettronica), 15 novembre Shamal Re-Wind (world music mediterranea), 29 novembre Big Dave (urban), 13 dicembre Ketty Teriaca (pianismo e nuova classica). Il sabato, nella settimana senza concerti, la scena sarà dedicata alla nuova musica elettronica. Il tutto accompagnato sempre da degustazioni di vino.

Catania Jazz fra De André e Fred Hersh

Prende il via il 30 ottobre la stagione 40+1 di Catania Jazz che si svolge al Teatro Metropolitan di Catania e al Teatro Golden di Palermo. L’inizio è un omaggio particolare a Fabrizio De André con lo spettacolo Viva De André, racconto-concerto che vede protagonista Luigi Viva, storico biografo del cantautore genovese con un quintetto di jazzisti italiani di primordine come Francesco Bearzatti ai fiati, Alessandro Gwis al piano, Luigi Masciari che oltre alla chitarra ha curato gli arrangiamenti, Francesco Poeti al basso e Pietro Iodice alla batteria.

Il gruppo Shamania di Marilyn Mazur

A seguire una prima nazionale assoluta, il 12 e 13 dicembre con il gruppo Shamania di Marilyn Mazur, storica percussionista di Miles Davis con la sua band di dieci musiciste tutte scandinave. La reunion del Quintetto Atlantico di Enzo Favata, Daniele di Bonaventura, Marcello Peghin, Salvatore Maltana e U.T. Gandhi, gruppo che celebra i suoi 25 anni, e che ebbe un successo incredibile nel mondo del jazz dopo l’uscita del disco sul Manifesto. L’anno si chiude con una produzione originale dell’Orchestra di Carlo Cattano con special guest Francesco Cafiso.Altre stelle in arrivo nel 2025, dal grande bassista Avishai Cohen, in quintetto, di ritorno in Sicilia dopo circa vent’anni, al trio ECM del prodigioso pianista Nitai Hershovitz, dal quartetto K.O.K.C. di Jakob Karlzon con il sassofonista danese Benyamin Koppel, il bassista americano Scott Colley e alla batteria Magnus Ostrom, al Joe Sanders Infinity  feat. Logan Richardson, Seamus Blake & Greg Hutchinson. Ma la chicca è a febbraio, atterra in Sicilia il grande Fred Hersh al piano (nella foto in apertura). Il super trio della pianista americana Kris Davis chiuderà i due cartelloni.

L’arte del trio al Padova Jazz Festival 2024

L’arte del trio è uno dei temi del Padova Jazz Festival 2024 che il 31 ottobre, nell’Aula Rostagni del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università degli Studi di Padova, sarà inaugurato dal newyorkese Jonathan Kreisberg. L’1 novembre sarà seguito all’Auditorium Centro Culturale Altinate/San Gaetano dal trio del pianista tedesco Pablo Held, che accoglierà come special guest il chitarrista brasiliano Nelson Veras, una collaborazione in perfetto equilibrio tra linee jazz moderne e radici brasiliane. Altro protagonista sarà il turco Hakan Başar, pianista giovanissimo (appena maggiorenne) e a dir poco fenomenale (come appurò Chick Corea, il cui entusiastico giudizio gli ha aperto le porte della carriera internazionale). 

Il palcoscenico più prestigioso del Padova Jazz Festival sarà anche quest’anno il Teatro Verdi, che ospiterà le tre serate conclusive. Apice artistico, e anche anagrafico, sarà Billy Cobham con la Time Machine Band (16 novembre). Altrettanto predisposto agli innesti stilistici è il bassista e cantante camerunense Richard Bona (14 novembre). Al basso, Bona è un prestigiatore del ritmo, conteso dai più importanti capigruppo del jazz, il pop e la musica latina. La sassofonista newyorkese Lakecia Benjamin (15 novembre) affronta la musica jazz nel modo più ampio e trasversale. 

Billy Cobham

Altri protagonisti nel cartellone del Padova Jazz Festival sono il sassofonista Donald Harrison, quintessenza della musica di New Orleans, jazz e non solo; la clarinettista Anat Cohen, uno dei nomi più prestigiosi nel panorama dei clarinettisti jazz in attività; il Quartetinho: un gruppo di virtuosi polistrumentisti assieme ai quali Anat Cohen ci rivela il suo lato più lirico e intimista. Un altro talento visionario nel combinare tra loro gli elementi musicali è il trombonista Mauro Ottolini, che si esibirà in trio.

In programma anche concerti della domenica mattina, tutti alla Sala Rossini dello storico Caffè Pedrocchi, che ospiterà il bandoneonista Daniele di Bonaventura il 3 novembre. Domenica 10 sarà la volta del batterista Enrico Morello e, per l’ultima matinée domenicale, il 17, il Duo Hana (la cantante e percussionista albanese Hersi Matmuja e la liutista vicentina Ilaria Fantin). 

Per i più curiosi l’ultimo fine settimana del festival, nella Sala del Ridotto del Teatro Verdi si svolgeranno arditi accostamenti stilistici proposti il 14 novembre dal sassofonista Rosario Giuliani in duo col pianista Pietro Lussu con l’omaggio a Charlie Parker. Cambio di rotta il 15: il duo As Madalenas (ovvero le cantanti e chitarriste Cristina Renzetti e Tatiana Valle) ci offre un gesto d’amore verso la musica brasiliana d’autore nelle sue più varie sfumature (samba, bossa, folklore) con l’aggiunta di canzoni originali capaci di competere con le emozioni dei grandi cantautori verde-oro. Particolarmente spregiudicato è il live pomeridiano del 16: il beatboxer di fama internazionale Aliendee fa squadra con il sassofonista Alessandro Scala e il tastierista Mecco Guidi. La parola d’ordine è improvvisazione, ingrediente che fornisce il terreno di incontro alle peculiari capacità di un pioniere del beatboxing (la creazione di ritmi e l’imitazione di strumenti realizzate con la sola voce), un campione dell’hard bop come Scala e un artista del groove come Guidi.

Anat Cohen e il Quartetinho

 Come da tradizione, i concerti principali del Padova Jazz Festival saranno affiancati da diversi appuntamenti che esplorano i rapporti tra il jazz e altre forme artistiche da esso influenzate. Le Scuderie di Palazzo Moroni dal 31 ottobre all’1 dicembre ospiteranno una mostra di Elena Carminati, una delle più prestigiose firme della fotografia jazz in Italia. Una seconda esposizione fotografica sarà allestita nella Sala Verde del Caffè Pedrocchi dal 22 ottobre al 30 novembre, con gli scatti di Giordano MinoraAnna Piratti creerà per il festival un happening di arte visiva rivolto agli studenti dell’ateneo patavino, “Cum Grano Salis” (7 novembre, Torre di Archimede – Dipartimento di Matematica).

Da Randy Brecker a Simona Molinari per il Brass di Palermo

L’8 novembre si alza il sipario del Real Teatro Santa Cecilia di Palermo per l’apertura della stagione del Brass Group. L’inaugurazione è affidata con tre date e doppio turno dall’8 al 10 dicembre (ore 19.00 e 21.30), alla magica tromba di Randy Brecker, che con un progetto in esclusiva mondiale si esibirà con l’Orchestra Jazz Siciliana intitolato Siciliana presentano Give Up the Funk, che unisce classicità e innovazione.   

Randy Brecker

La stagione continua il 15-16-17 novembre con Kevin Hays, Ben Street e Billy Hart, tre giganti del jazz moderno. Il 29-30 novembre e l’1 dicembre Keyon Harrold, con il suo progetto “Find Your Pace”, esplorerà nuovi orizzonti sonori.  Mentre il 10-11-12 gennaio Richard Galliano, accompagnato dall’Orchestra Jazz Siciliana, ci porterà in un “Viaggio tra melodie indimenticabili”. 

Il 2025 si apre con il Paula Morelembaum Trio, che – il 24-25-26 gennaio –  presenterà Bossarenova, un omaggio alla bossa nova e alle sue influenze jazzistiche.  Giovanni Sollima presenta Cello Jazz, un incontro tra il violoncello e le sonorità jazz, il 6-7-8 febbraio. Le armonie vocali delle Les Brunettes di scena il 21-22-23 febbraio. Il 7-8-9 marzo: Simona Molinari ritorna accompagnata dall’Orchestra Jazz Siciliana per presentare Maldamore, un mix di passione e melodia. Il 14-15-16 marzo l’Emma Smith Quartetpresenterà From Puppini Sister to Now, una celebrazione della vocalità jazz contemporanea. Alfredo Rodriguez viaggerà insieme all’Orchestra Jazz Siciliana From Cuba to Palermo, un ponte musicale tra culture dal 28 al 30 marzo. 

Si chiude in aprile con altri due eventi: il 4-5-6 aprile Joscho Stephan si esibirà con Djangology, un tributo al grande Django Reinhardt, mentre l’11-12-13 aprile Gabriella Cavassa, accompagnata dall’Orchestra Jazz Siciliana, sarà protagonista del romantico I’ve Never Been in Love Before.

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