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Addio J. D. Souther, modellò il “West Coast sound”

– Ha sempre lavorato con discrezione dietro le quinte, aveva 78 anni e stava partendo in tour con Karla Bonoff
– È stato co-autore di molti dei più importanti successi degli Eagles e di Linda Ronstadt ed ha definito un genere musicale

Un altro pezzo di storia del rock se ne va via. John David Souther, detto “JD”, si è spento all’improvviso nella sua casa in New Mexico all’età di 78 anni. La notizia del decesso è stata confermata al Los Angeles Times da un rappresentante degli Eagles, che non ha però specificato le cause della morte né quando sia effettivamente avvenuta. 

J.D. Souther è uno di quei nomi che, pur non essendo sotto i riflettori tanto quanto altri giganti del rock, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della musica americana. Il suo dolce twang country e la sua sensibilità pop classica lo hanno reso un cantautore di molti notabili tra cui Linda Ronstadt e che ha collaborato ad alcuni dei più grandi successi degli Eagles.

Nato John David Souther il 3 novembre 1945 a Detroit, ma cresciuto nel sud del Texas, Souther ha trovato la sua strada a Los Angeles, dove sarebbe diventato una delle figure centrali del movimento musicale noto come “West Coast Sound” degli anni Settanta.

Collaboratore segreto dietro ai grandi successi

Nonostante una carriera solista rispettabile, è forse più noto per il suo lavoro dietro le quinte come cantautore e collaboratore. Souther ha co-scritto alcuni dei più grandi successi degli Eagles, tra cui Best of My LoveNew Kid in Town e Heartache Tonight, quest’ultimo vincitore di un Grammy Award. Queste collaborazioni hanno definito il suono soft rock che ha dominato le classifiche negli anni Settanta e Ottanta, con armonie vocali morbide, testi malinconici e una sensibilità pop rock che ha reso la musica accessibile a un pubblico globale.

Oltre agli Eagles, Souther ha lavorato con altri artisti di spicco, tra cui Linda Ronstadt, un’altra colonna portante del suono della West Coast. Ha scritto o co-scritto diverse canzoni per lei, tra cui Faithless Love e Prisoner in Disguise, contribuendo a cementare il suo status di una delle cantanti più rispettate della sua generazione.

Nonostante il successo come collaboratore, Souther ha anche pubblicato diversi album da solista. Il suo debutto omonimo nel 1972 ha ricevuto buone recensioni ma non ha avuto un grande impatto commerciale. Fu il suo album del 1979, You’re Only Lonely, che gli ha permesso di entrare nelle classifiche con il singolo omonimo, una ballata malinconica che ha scalato la Billboard Hot 100. Il successo del brano ha confermato la sua capacità di scrivere melodie potenti e testi profondi, mettendo in evidenza la sua voce vellutata.

Sebbene questi momenti di successo, la carriera solista di Souther è stata punteggiata da lunghi periodi di silenzio. Spesso riflessivo e riservato, ha rivelato in diverse interviste che il successo commerciale e la vita sotto i riflettori non sono mai stati i suoi principali obiettivi. Le sue battaglie personali con la pressione della fama e le dinamiche mutevoli dell’industria musicale lo hanno portato a ritirarsi temporaneamente dalle scene musicali per concentrarsi sulla sua crescita personale.

Un ritorno con eleganza nel 2008

Dopo un lungo silenzio discografico, Souther era tornato nel 2008 con If the World Was You, album che ha segnato un allontanamento dal sound degli anni Settanta, avvicinandosi invece al jazz e al blues. Questo disco ha mostrato una maturità artistica e una profonda riflessione sul mondo e sulla sua vita, ricevendo consensi dalla critica per la sua autenticità e il suo coraggio artistico.

Negli ultimi anni, Souther aveva anche intrapreso una carriera come attore, apparendo in serie come Nashville, dimostrando ancora una volta la sua versatilità e il suo talento multiforme. Tuttavia, non ha mai abbandonato la musica e continua a esibirsi, mantenendo viva la sua connessione con un pubblico fedele che lo ha seguito per decenni e la prossima settimana sarebbe dovuto partire in tour con Karla Bonoff.

In un’epoca in cui l’autenticità è spesso sacrificata sull’altare del successo commerciale, Souther rappresenta un esempio raro di un artista che ha scelto la strada meno battuta, privilegiando sempre la qualità e l’integrità artistica rispetto alla fama. E mentre molti potrebbero non riconoscere immediatamente il suo nome, le sue canzoni continuano a risuonare, ricordandoci che alcuni dei più grandi contributi alla musica vengono da quelli che lavorano con discrezione dietro le quinte.

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