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News rock: Colapesce Dimartino, The Cure

– Il duo siciliano: «Per il futuro non abbiamo piani, ma di certo dopo tutto questo tempo insieme, sentiamo sia arrivato il momento di prenderci una vacanza»
– La confessione di Robert Smith: «Sono in difficoltà nello scrivere i testi delle nuove canzoni. Abbiamo registrato una ventina di brani e non ho scritto nulla»

Colapesce e Dimartino davanti a un bivio

Il Lux Eterna Beach Tour del duo Colapesce Dimartino aprirà giovedì 8 agosto l’Ypsigrock Festival di Castelbuono, per poi fare tappa sabato 10 agosto alla Scalinata del Duomo di Noto. I due artisti siciliani da anni accompagnano il cantautorato verso una nuova età adulta, lavorando ad una via di mezzo che possa coinvolgere attivamente la musica pop. Una strada che possa suonare comoda anche a un pubblico ampio, abituato allo zapping radiofonico, ma regalando più chiavi di lettura delle proprie canzoni: testo, orecchiabilità che non si perdono in compromessi. In scaletta: MajoranaSplashLa luce che sfiora di taglio la spiaggia mise tutti d’accordoSesso e architettura, Luna araba, L’ultimo giorno, Noia Mortale, Ragazzo di destra, Forse domani, Cicale, Il cuore è un malfattore, Stanco stanco stanco, Rosa e Olindo, Musica leggerissima

Al termine del tour Colapesce (Lorenzo Urciullo da Solarino, Siracusa) e Dimartino (Antonio Di Martino da Palermo) annunciano di prendersi una pausa. È l’ultimo tour insieme? «Noi crediamo che le nostre cose insieme abbiano senso proprio perché non abbiamo mai smesso di essere Colapesce e Dimartino. Nessuno dei due ha rinunciato alla propria individualità e le nostre diversità, che invece sono proprio la chiave di tutte le cose che facciamo come duo. Per il futuro non abbiamo piani, ma di certo dopo tutto questo tempo insieme, sentiamo sia arrivato il momento di prenderci una vacanza. Alla fine del tour ci fermeremo, ma non abbiamo mai fissato l’ultima data del tour, forse neanche lo faremo!», dicono sibillini.

La confessione di Robert Smith

Mentre i fan stanno ancora aspettando il successore di 4:13 Dream, uscito nel 2008, Robert Smith continua a centellinare informazioni sul contenuto del prossimo album in studio di The Cure. Alcuni brani, ben sei, sono stati anche anticipati nei concerti della band dello scorso anno: A Fragile ThingAloneAnd Nothing Is ForeverEndsongI Can Never Say Goodbye e Another Happy Birthday, tutti suonati durante la tappa all’Hollywood Bowl.

Era stato anche annunciato dei titoli provvisori: prima Songs of a Lost World, successivamente Live From The Moon. Si era perfino detto che sarebbe stato il primo di un trittico. Robert Smith aveva poi precisato al NME lo scorso febbraio «che c’erano davvero solo due (nuovi album)», definendo il terzo disco «letteralmente un’ora di rumore».

Notizie che avevano aumentato l’attesa dei fan. Delusi adesso dall’intervista di Robert Smith al Sunday Times, nella quale confessa che il ritardo nella pubblicazione del disco è dovuto alla sua difficoltà nel finire di scrivere i testi delle canzoni. «Ho lottato più per finire i testi di queste nuove registrazioni dei Cure che per qualsiasi altra. Abbiamo registrato una ventina di canzoni e non ho scritto nulla. Voglio dire, scrivo molto, ma alla fine, dopo averli riletti, ho pensato. “Una merda”».

Divenuto «molto critico» nei confronti di se stesso, il frontman ritiene che le sue nuove liriche possano non interessare i fan dei Cure. «Ascoltavo i brani, mi dicevo che fosse la migliore musica che questa band avesse fatto, ma che le mie parole erano imbecilli», continua.

Dopo più di quarant’anni di carriera, rinnovarsi forse risulta un po’ complicato. Robert Smith aveva quasi abbandonato l’anno scorso. «Ho pensato: “Non posso farlo. Hanno bisogno solo di essere strumentali”», ha confidato il cantante. Ma dopo un grande periodo di dubbi, Smith si è finalmente ripreso. «Gli anni scorsi è stato difficile per un buon numero di motivi, non solo per la pandemia», spiega. «Ma mi piace quello che ho scritto quest’anno».

Il nuovo album sarà «molto commovente» secondo il rocker. «È più triste e drammatico, e concentrerà dieci anni di vita in due intense». Probabilmente sarà anche l’ultimo disco dei The Cure: «Non credo che faremo altro», ha affermato Robert Smith. «Non lo chiamerei un album. Lo stiamo finendo, sarà mixato. Finché non sarà uscito, nessuno mi crederà. Non vedo l’ora che esca, più di chiunque altro».

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