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Tonino Carotone: mondo difficile? È un disastro

– L’artista spagnolo innamorato dell’Italia sabato 3 agosto sarà l’evento clou del Frazzanò Folk Fest sui Nebrodi
– Il successo con “Me cago en el amor” nel nostro Paese e in Grecia: «Mi considero un musicista mediterraneo»
– Alessio Bondì & Fabio Rizzo, Marco Corrao e Miramundo fra gli altri ospiti della rassegna 

Fu nel 1998, più di un quarto di secolo fa, quando Antonio de la Cuesta, nato a Burgos 54 anni fa, anche se cresciuto a Barañáin (Navarra), cominciò la sua carriera da solista con un nome dalle risonanze italiane: Tonino Carotone, omaggio al suo amore per la canzone italiana e al suo idolo Renato Carosone, come il look, cappello da gangster, baffetto e sigaretta appiccicata alle labbra, ispirato a Fred Buscaglione.

Il suo debutto suscita subito clamore e curiosità. Grazie anche alla canzone Me cago en el amor. «È un mondo difficile: vita intensa, felicità a momenti e futuro incerto», cantava con forte accento spagnolo. Il brano divenne un tormentone in Italia. E lo è ancora oggi, tant’è che nel 2014 Aldo, Giovanni e Giacomo l’hanno infilata nella colonna sonora del loro film Il ricco, il povero e il maggiordomo.

Quando il musicista spagnolo lanciò il personaggio di Tonino Carotone, una sorta di antieroe, non era un novizio, al contrario: era uno dei membri di Kojón Prieto y los Huajolotes, un gruppo di mariachi/punk di Pamplona che, prima di scomparire, ha pubblicato tre album – Agarrense que llega los reyes del Napar-Mex!… Síganle, compadres! e ¡Salud cabrones! – che ha avuto un discreto successo nel nord della Spagna. «Abbiamo fatto storia e scuola nella nostra terra, e sempre andando contro corrente», sottolinea con orgoglio. «Cantando rancheras e mariachi fuori dalla corrente musicale di quel momento. E prima di questo ho fatto un po’ di tutto: postino, pompiere e raccoglitore di bicchieri, che è stato il mio primo lavoro».

Il cambiamento dalla band a Tonino è stato drastico, come lui stesso riconosce: «Eravamo un gruppo selvaggio, più punk di tutti, e la metamorfosi, diventare un altro tipo di cantante, è stato difficile, sì. Anche se con gli Huajolotes osavo già cantare canzoni in italiano, con quel tono nostalgico e un po’ pazzo, audace, a modo mio e senza pregiudizi di alcun tipo. Perché questa passione per gli italiani? Come in quasi tutto, la risposta è nell’infanzia. Era il tempo della radio, e ho scoperto un intero mondo di cantanti e artisti italiani molto interessanti: Modugno, Baglioni, Cocciante, Cutugno… Quel romanticismo speciale mi ha aperto gli occhi. Mi ha fatto un grande piacere ascoltare quelle storie e in questo modo, che forse mancano un po’ ora».

Tonino Carotone continua ad avere pubblico molto fedele in Italia, dove è considerato un artista di culto: «Suono ovunque da voi, nei locali, ma anche nei teatri, e suono in grandi festival. Non mi considero un artista commerciale, perché non lo sono. Vengo dal mondo indipendente, ma ho il mio pubblico, la mia gente, che non manca, e questa è l’importante».

È ancor più famoso in Grecia: «Sì, mi sono legato al pubblico greco fin dal primo momento, anche più che con quello italiano», conferma. «I greci hanno un sentimento nazionale e culturale molto forte, e sono molto orgogliosi quando vedono cantanti stranieri interpretare canzoni nella loro lingua. Ho molte canzoni registrate in greco, ho suonato allo stadio olimpico di Atene con un sacco di cantanti, con Adamo, con Christophe, in un concerto per 50mila persone, memorabile. È il Mediterraneo il punto di contatto. L’unico spagnolo che è riuscito a trionfare in Italia è Julio Iglesias».

L’ultimo album Etiliko romantiko è una sorta di omaggio ai due Paesi che lo hanno adottato. «Etilico è una parola greca, e romantico è latino. Mi è sembrato bello mettere le due kappa. Etilico è una parola che non c’è bisogno di spiegare, e la cosa romantica è per quel romanticismo ribelle, non banale, ma quello dell’epoca romantica. Persone che si sfidavano e che si sparavano al cuore». Da questo album ricco di collaborazioni sono usciti L’amore non paga Vita clandestina. La prima è una canzone eseguita dal figlio del cantante e attore italiano, Fred Buscaglione, che Carotone recupera. E la seconda è stata scritta per lui da Nina Zilli, amica del navarrese. 

Negli anni ha collaborato con Renato Carosone, Gino Paoli (con il quale duetta sulle note de Il cielo in una stanza) Manu Chao, Eugene Hutz (Gogol Bordello), Erriquez (Bandabardò), Pietra Montecorvino, Locomondo, Arpioni, Zibba, Vallanzaska, Piotta, Roy Paci, Africa Unite e molti altri. Nel cinema 

Ma presto realizzerà anche due progetti cinematografici in cui appare come attore. «Un film in Italia di cui ancora non so dire il titolo ed è una specie di Pulp Fiction in cui interpreto un piccolo ruolo divertente», spiega. «E il film documentario sulla prigione Penitencia, di Pili Múgica».

È sempre un mondo difficile?

«Togliendo l’ironia, è un disastro. E con tutta ironia, in questo momento l’unica rivoluzione possibile è togliere la PlayStation ai giovani, e il cellulare. Le nuove generazioni hanno perso la coscienza di classe».

Marco Corrao

Il Frazzanò Folk Fest

Tonino Carotone, con il suo tour Né Angeli né Diavoli, esplorazione poetica e romantica della nostra esistenza, sarà l’evento clou del Folk Fest di Frazzanò, in provincia di Messina, alle porte dei meravigliosi Monti Nebrodi, che prende il via questo weekend da venerdì 2 a domenica 4 agosto. Un programma all’insegna della world music che prende il via venerdì 2 agosto (ore 21,00 – Piazza Regina Adelaisa – ingresso libero) con Antichi Suoni, compagnia che è ormai da diversi decenni impegnata nell’ambito della ricerca, tutela e salvaguardia del patrimonio etno-musicologico siciliano. A seguire i Miramundo, formazione di musicisti provenienti da Europa, Africa, Asia e America Latina che si riuniscono per creare musica unica mescolando generi diversi: bossa nova, mariachi messicani, samba, italiano e gyp.

Sabato 3 agosto (ore 22.00 – ingresso libero – Piazza Regina Adelaisa) sarà la volta di Tonino Carotone (unica data in Sicilia). In apertura, alle ore 21.30, si esibirà Marco Corrao, cantautore siciliano, chitarrista, produttore e direttore artistico.

Domenica 4 agosto si partirà alla volta del massiccio delle Rocche del Crasto, con partenza alle 17:00 dalla splendida Abbazia San Filippo di Fragalà, per assistere al concerto al tramonto degli AcquAria, musicista, performer e poliedrico creatore che studia e pratica le arti e le culture popolari della sua Sicilia (ore 19.00. Per info e prenotazioni contattare +393703224716). Si tratta di un’escursione attraverso un percorso di trekking che parte dall’antica Abbazia e arriva nella zona del massiccio chiamata dagli abitanti “Vina” (quota 1000 m s.l.m.). Rientro previsto per le 21.30 all’Abbazia San Filippo di Fragalà per assistere al concerto (ore 22:00 – ingresso libero) di Alessio Bondì & Fabio Rizzo, duo artistico che da tempo è alla ricerca di un suono che rappresenti la Sicilia contemporanea, con un piede nella tradizione e un altro nella canzone d’autore. 

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