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Al cinema. Grandi sfide e ritorni

–  Le prime visioni di questa settimana. Kevin Costner cowboy nel primo capitolo della sua saga western (il secondo il 15 agosto). Dovrà vedersela con i sicari in pensione Michael Keaton e Al Pacino
– Riappare il maghetto Harry Potter con un capitolo inedito.  Nelle sale si rivede anche “Sbatti il mostro in prima pagina” in versione restaurata. Non manca una rivisitazione della storia della Principessa Sissi 

HORIZON: AN AMERICAN SAGA – CAPITOLO 1 western, diretto da Kevin Costner, con Kevin Costner e Dale Dickey. Durata 181 minuti.

Racconta l’espansione americana del West, di preciso ripercorre i 15 anni a cavallo della Guerra Civile, quando il colonialismo bianco si stava affermando a discapito delle popolazione indigene americane. In questo primo capitolo esplora il fascino del vecchio West, approfondendo come l’uomo bianco si sia insidiato in queste terre attraverso sangue, sudore e lacrime, soprattutto dei nativi. Nel frattempo, il Paese è lotta con se stesso, tra il 1861 e il 1865, e sta plasmando quella che sarà la futura potenza degli Stati Uniti.

Voto: 4 su 5

HARRY POTTER E IL PRIGIONIERO DI AZKABAN fantasy, diretto da Alfonso Cuarón, con Daniel Radcliffe e Rupert Grint. Durata 141 minuti.

È un film del 2004, diretto da Alfonso Cuarón, tratto dall’omonimo romanzo e terzo episodio della saga scritta da J.K Rowling. Dopo un’altra orribile estate trascorsa dagli zii Dursley, per Harry (Daniel Radcliffe) è quasi arrivato il momento di iniziare il terzo anno alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Tutto sembra tranquillo fino a quando non viene avvertito da Arthur Weasley (Mark Williams) che un pericoloso criminale e seguace di Voldemort, Sirius Black (Gary Oldman), è evaso da Azkaban, la prigione di massima sicurezza dei maghi. Così il preside della scuola Albus Silente (Michael Gambon) mette sotto sorveglianza il castello, che viene circondato dai Dissennatori, creature terrificanti che fanno da guardia Azkaban e che si nutrono della felicità e dei bei ricordi delle persone.

Con il nuovo anno scolastico Harry e i suoi amici, Ron (Rupert Grint) ed Hermione (Emma Watson), cominciano a seguire delle nuove materie, tra cui Cura delle Creature Magiche con Hagrid (Robbie Coltrane) e Divinazione con la professoressa Cooman (Emma Thompson); quest’ultima durante la prima lezione predice a Harry un pericolo di morte imminente. Inoltre, dal momento che Harry si ritrova più volte assalito dai Dissennatori, il nuovo professore di Difesa contro le Arti Oscure Remus Lupin (David Thewlis), impartisce al giovane mago delle lezioni private su come affrontare queste creature, insegnandogli a usare l’Incanto Patronus, un potente incantesimo.

Nel frattempo, Harry comincia a fare delle scoperte agghiaccianti su Sirius Black: viene a sapere infatti che in realtà è il suo padrino e che fu lui a tradire i suoi genitori consegnandoli a Voldemort. Successivamente Black uccise anche Peter Minus (Timothy Spall), amico suo e del padre di Harry. Ma quando il maghetto scoprirà tramite la magica Mappa Del Malandrino, ricevuta in dono dai fratelli Weasley, che Peter Minus è in realtà vivo e che si aggira per i corridoi di Hogwarts, Harry verrà a conoscenza di tutta la verità, dopo numerose avventure tra lupi mannari e alberi magici…

Voto: 4 su 5

LA MEMORIA DELL’ASSASSINO thriller, diretto da Michael Keaton, con Al Pacino e James Marsden. Durata 114 minuti.

Il film diretto da Michael Keaton segue la storia di John Knox (Michael Keaton), un sicario professionista che deve abbandonare il suo lavoro a causa di una demenza degenerativa. La malattia, in rapida evoluzione, lo costringe a fare i conti con la vita che ha condotto fino a quel momento e a trovare un modo alternativo per sopravvivere. Ma quando una notte alla sua porta si presenta suo figlio Miles (James Marsden), gravemente ferito e in cerca d’aiuto, le cose cambiano.

Knox non ha mai avuto alcun rapporto con suo figlio, e questa è l’occasione per recuperare anni di abbandono. Miles ha ucciso un uomo e degli spietati killer lo cercano per vendicarsi, suo padre è l’unico che può aiutarlo. Ma per riuscirci contatta il suo amico di lunga data Xavier (Al Pacino). Lo scopo è raggiungere l’obiettivo e salvare la vita di Miles, prima che la polizia lo trovi. Si tratta dell’ultima sfida estrema che John Knox dovrà superare prima che la malattia abbia la meglio su di lui.

Voto: 3 su 5

HOLY SHOES commedia, diretto da Luigi Di Capua, con Carla Signoris e Simone Liberati. Durata 106 minuti.

Racconta le storie di quattro personaggi, ognuno dei quali vede la sua vita stravolta o messa in pericolo, in forma e in modi differenti, da un paio di scarpe. Il film mostra cosa possiamo arrivare a fare pur di trovare la nostra identità all’interno di questo mondo e fino a che punto l’essere umano può spingersi per sentirsi accettato e amato dagli altri. È un mondo in cui ognuno desidera ciò che non ha e vuol essere quel che non è.

Voto: 3.5 su 5

IO & SISSI storico, diretto da Frauke Finsterwalder, con Sandra Hüller e Susanne Wolff. Durata 132 minuti.

Racconta la storia della contessa Irma (Sandra Hüller), una donna che si imbatte nell’imperatrice Sissi (Susanne Wolff), mentre questa ha raggiunto una delle ultime mete della sua vita, la Grecia. Lontano dalla corte, la reale austro-ungarica risiede in una comune aristocratica per sole donne, ben lontana dalla rigida etichetta di corte. Qui Sissi, infatti, vive in assoluta libertà, distante dai figli e dal marito Francesco Giuseppe.

L’unica legge non scritta che vige nella comune è che nessuno debba mai annoiarsi, mentre a dettare le regole del gioco è l’Imperatrice stessa. Irma rimane affascinata dal carisma di Sissi e dalla sua mentalità moderna. Il rapporto nato tra le due donne, però, si rivelerà essere un percorso fatale che le legherà per sempre.

Voto: 2.5 su 5

ACID drammatico, diretto da Just Philippot, con Guillaume Canet e Lætitia Dosch. Durata 99 minuti.

Si svolge in Francia durante una terribile ondata di caldo. Nubi cariche di pioggia acida letale minacciano di devastare il mondo. La quindicenne Selma (Patience Munchenbach), affronta questa catastrofe cercando sostegno nei suoi genitori separati, Michal e Elise (Guillaume Canet e Laetitia Dosch). La coppia dovrà trovare il modo di riunirsi e tornare a essere una famiglia per salvarsi la vita.

Voto: 2.5 su 5

LA MORTE È UN PROBLEMA DEI VIVI azione, diretto da Teemu Nikki, con Pekka Strang e Jari Virman. Durata 98 minuti.

È la storia di due amici, Risto Kivi (Pekka Strang), un uomo dipendente dal gioco d’azzardo, e Arto Niska (Jari Virman), a cui è rimasto soltanto il 15% del suo cervello. I due per lavorano guidano carri funebri e sono noti per essere i conducenti più economici nel settore. Rristo e Arto, però, sono due conducenti molto particolari: recuperano i copri di persone decadute in modi assurdi.

Per motivi completamente opposti tra loro, nelle loro vite è andato tutto storto, ma l’uomo senza cervello e quello senza cuore si ritroveranno a giocare con le loro stesse esistenze per recuperare tutto ciò che hanno perduto.

Voto: 2 su 5

WOKEN thriller del 2022, diretto da Alan Friel, con Erin Kellyman e Maxine Peake. Durata 90 minuti.

È ambientato in una remota isoletta del Mar del Nord e ha inizio con un’alba di una nuova fase evolutiva per l’essere umano. Dopo aver annientato la natura, l’uomo, che rischia di distruggere anche se stesso, in questa situazione prende in considerazione la possibilità di sostituirsi a Dio…

Voto: 2 su 5

SBATTI IL MOSTRO IN PRIMA PAGINA drammatico del 1972, diretto da Marco Bellocchio, con Gian Maria Volonté e Jacques Herlin. Durata 93 minuti.

Torna nelle sale in versione restaurata uno dei capolavori del cinema sociale e politico degli anni Settanta. In un periodo politicamente caldo, l’8 marzo 1972, alla vigilia delle elezioni e quando la sede de “Il Giornale” ha subito un’aggressione da parte di gruppuscoli di sinistra, la quindicenne Maria Grazia, figlia del noto professor Italo Martini, viene trovata violentata e strozzata in un prato nella periferia di Milano. Il redattore-capo Bizanti, sentito il parere dell’ingegner Montelli, finanziatore de “Il Giornale”, incarica di seguire il caso a Roveda, un giornalista principiante, affiancandolo allo smaliziato e senza scrupoli Lauri. Dal canto suo Bizanti avvia indagini private: avvicina la professoressa Rita Zigai, amante di Mario Boni (della sinistra extraparlamentare) e in possesso del diario della defunta.

Voto: 4 su 5

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